Blue Beetle, il primo supereroe latino della DC, è arrivato nelle sale statunitensi venerdì 18 agosto. Ma quello che avrebbe dovuto essere un giorno di festa è stato invece agrodolce per Gareth Dunnet-Alcocer, lo sceneggiatore accreditato della Warner Bros.
Invece di godersi il momento storico, Dunnet-Alcocer ha lottato con sentimenti agrodolci mentre si trovava a un picchetto, a sventolare un cartello fuori dallo Studio che ha prodotto il suo film. A un certo punto si è ritrovato sotto un enorme cartellone pubblicitario con i volti e il logo di Blue Beetle.
“Sono orgoglioso e triste. Sono eccitato e ho paura”, ha detto a The Hollywood Reporter riguardo al suo conflitto interiore.
Dunnet-Alcocer, originario di Querétaro, in Messico, era tra le migliaia di scrittori e attori latinoamericani che venerdì 18 agosto hanno dato prova della forza della loro comunità, riversandosi davanti alla Warners di Burbank in quello che, secondo gli osservatori, è stato uno dei momenti più attivi e vivaci dello sciopero.
Il traffico intorno agli Studios è stato a tratti bloccato, mentre la folla davanti al Gate 3 della Warners si è riversata a tratti su West Olive Avenue. Si ballava in stile flashmob, naturalmente balli latini, e c’era molta musica. Sono stati sventolati cartelli con su scritto “Non fatemi prendere la chancla (la ciabatta, intesa come minaccia)!” e “L’AMPTP (associazione delle società di produzione) non è il nostro papà, Pedro Pascal è il nostro papà!”. Attori come Edward James Olmos e Wilmer Valderrama erano presenti, così come Duncan Crabtree-Ireland della SAG-AFTRA, il sindacato degli attori.
Il capo negoziatore del sindacato si è detto entusiasta dell’affluenza. “La comunità latina è ovviamente molto favorevole a ciò per cui stiamo lottando”, ha dichiarato Crabtree-Ireland. “Un’affluenza così forte dimostra che l’energia è forte, la solidarietà è forte, l’unità dei membri è forte, ed è questo che ci farà vincere”.
Valderrama ha dichiarato: “È un momento bellissimo non solo per mostrare la solidarietà, ma anche per dimostrare che siamo qui, che facciamo anche noi parte di questa famiglia SAG-AFTRA che è qui da molto tempo e ha attraversato molti decenni di intrattenimento”.
Mentre camminava, Dunnet-Alcocer è stato salutato da occasionali “complimenti!” da parte di altri picchettatori che conoscevano il suo lavoro per Blue Beetle. Altri forse non lo conoscevano, ma hanno apprezzato la sua maglietta con la scritta CH, logo familiare per alcuni latini. Si riferisce a un supereroe comico di nome El Chapulin e alla serie messicana omonima piuttosto nota.
Dunnet-Alcocer ha affermato che gli sceneggiatori sottorappresentati, tra cui i latini, sentono gli effetti dello sciopero in modo più acuto rispetto all’establishment. In primo luogo, gli sceneggiatori latini lavorano già meno, quindi ogni interruzione del lavoro ha un impatto economico più profondo. Inoltre, poiché molti sono immigrati, la rete di contatti che può aiutarli è minore.
“Gli sceneggiatori latini di solito non provengono da ambienti benestanti”, ha detto. “Quindi questa è una pressione in più. Meno infrastrutture economiche hai per aiutarti a sopravvivere, meno possibilità hai di scrivere ed esprimere le tue storie perché non puoi scrivere”.
Ma per lui questo sciopero è solo parte di una lunga tradizione che i latino-americani hanno dimostrato storicamente, quella di collettivizzarsi e protestare contro forze più potenti, siano esse governative o aziendali.
“Penso che i latini più di chiunque altro capiscano il potere dei sindacati e il potere della lotta”, ha detto. “È nel loro sangue. La rivoluzione e questo tipo di lotta sono nel nostro dna”.
Dunnet-Alcocer ha potuto affrontare alcuni di questi temi con la sua sceneggiatura di Blue Beetle. Il film ha come protagonista Xolo Mariduena, un giovane proveniente da una famiglia della classe operaia che scopre e si connette a una potente armatura aliena, che attira l’attenzione di un malvagio Ceo che vuole la tecnologia per le proprie esigenze nefaste.
“Se vedete Blue Beetle, noterete che è pieno di ideali simili: lavoratori, unità e famiglia contro conglomerati e persone che vogliono più soldi”, ha detto lo sceneggiatore. “Vogliamo solo lavorare, essere orgogliosi e avere una vita decente”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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