Banijay, azienda dietro a format d’intrattenimento come il Grande Fratello, MasterChef e L’isola dei famosi, ha annunciato mercoledì 23 agosto la creazione di un fondo creativo per lo sviluppo di programmi che fanno uso di intelligenze artificiali, o che hanno la tecnologia al centro della scena.
Il fondo offrirà a produttori ed etichette di tutta la struttura di Banijay – l’azienda controlla più di 130 società di produzione in 21 territori in tutto il mondo – un sostegno per lo sviluppo di nuovi format che utilizzino o esplorino “le infinite possibilità” dell’intelligenza artificiale.
“L’era dell’intelligenza artificiale è ormai alle porte e, poiché inizia a plasmare il nostro mondo, c’è una crescente richiesta di persone che creino programmi nuovi e lungimiranti nello spazio tecnologico”, ha dichiarato Banijay in un comunicato.
La svolta di Banijay
Banijay non è l’unico colosso televisivo a puntare sull’intelligenza artificiale. All’inizio di questo mese, RTL Group, società madre di Fremantle, ha presentato i dati del primo semestre (alquanto deludenti) e ha dichiarato che avrebbe investito nell’intelligenza artificiale per “aumentare l’efficienza e generare contenuti”.
L’amministratore delegato di RTL Group, Thomas Rabe, ha sottolineato che l’azienda sta già utilizzando l’intelligenza artificiale “nella pianificazione pubblicitaria” e ha iniziato a utilizzare la tecnologia per supportare la creazione di contenuti televisivi.
L’iniziativa si inserisce nel contesto del doppio sciopero di attori e sceneggiatori di Hollywood, con l’uso dell’intelligenza artificiale generativa al centro delle controversie tra i sindacati e gli Studios.
La svolta di Banijay potrebbe avere un impatto immenso. L’azienda francese è il più grande produttore indipendente al mondo. Solo l’anno scorso ha lanciato più di 200 show non sceneggiati e più di 90 pilot.
“Siamo estremamente appassionati dall’innovazione”, ha dichiarato James Townley, chief content officer, responsabile dello sviluppo, di Banijay.
“Questo nuovo AI Creative Fund darà la possibilità ai nostri produttori di creare nuovi formati che abbraccino la tecnologia, sia che si tratti di un elemento centrale dello show, sia che ridefiniscano il processo di produzione”, continua Townley. E conclude: “Siamo in una nuova era tecnologica e innovativa e, sebbene la creatività umana prevarrà sempre, è importante lavorare con gli strumenti disponibili per contribuire al futuro dell’intrattenimento”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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