David McCallum, l’attore scozzese che ha interpretato l’enigmatico agente segreto statunitense di origine russa Illya Kuryakin in Organizzazione U.N.C.L.E. e il medico legale Donald “Ducky” Mallard in NCIS – Unità anticrimine, è morto lunedì 25 settembre. Aveva 90 anni.
McCallum è morto per cause naturali, circondato dalla famiglia, al NewYork-Presbyterian Hospital, ha annunciato un portavoce della CBS. L’attore ha anche recitato per quattro stagioni al fianco di Joanna Lumley nella serie fantascientifica britannica Zaffiro e Acciaio tra il 1979 e il 1982 – uno show che molti considerano un precursore di X-Files – e ha interpretato un prigioniero di guerra britannico nell’acclamato dramma della BBC Colditz, in onda tra il 1972 e il 1974.
McCallum è stato sposato con l’attrice britannica Jill Ireland dal maggio 1957 fino a quando lei lo ha lasciato per Charles Bronson, un decennio dopo. McCallum si è risposato nel 1967 con la modella Katherine Carpenter. I due sono stati sposati per 56 anni.
David McCallum e il suo Ducky in NCIS
L’attore ha partecipato a tutte le 20 stagioni ed è apparso in più di 450 episodi di NCIS nel ruolo di Ducky, l’esperto di autopsie con il papillon e una laurea in psicologia conseguita all’Università di Edimburgo.
Studiando per il suo ruolo nella popolare serie della CBS su un dipartimento della Marina che lotta contro il crimine, McCallum ha imparato a eseguire vere autopsie e ha partecipato a convegni per medici legali. È diventato un tale esperto di medicina legale che il creatore della serie, Donald P. Bellisario, lo considerava abbastanza esperto da poter essere un consulente tecnico per NCIS.
“Sono noto per essere un po’ ossessivo”, ha dichiarato l’attore in un’intervista del 2010 al giornale The Scotsman.
I produttori esecutivi di NCIS Steven D. Binder e David North hanno dichiarato in un comunicato: “Per oltre 20 anni, David McCallum si è fatto apprezzare dal pubblico di tutto il mondo interpretando il saggio, eccentrico e talvolta enigmatico dottor Donald ‘Ducky’ Mallard. Ma per quanto i suoi fan lo abbiano amato, coloro che hanno lavorato fianco a fianco con David lo hanno amato ancora di più.
“Era uno studioso e un gentiluomo, sempre cortese, un professionista consumato e uno che non perdeva mai occasione per fare una battuta. Fin dal primo giorno è stato un onore lavorare con lui e non ci ha mai deluso. Era, semplicemente, una leggenda. Era anche parte della famiglia e ci mancherà molto”.
Il successo con Organizzazione U.N.C.L.E.
I baby boomer ricorderanno McCallum grazie al suo ruolo di Kuryakin per quattro stagioni in Organizzazione U.N.C.L.E. della NBC e della MGM Television, andato in onda dal 1964 al 1968. Per il ruolo della spia intellettuale e introversa ha ricevuto un paio di nomination agli Emmy.
“L’idea era che non si sapesse nulla di lui: gay, etero o sposato, chi lo sa?” ha detto McCallum al New York Times nel 1998. “Suppongo che abbia funzionato”.
In questa serie ambientata all’epoca della Guerra Fredda, che ha generato lo spinoff Agenzia U.N.C.L.E. e diversi film tratti dagli episodi, McCallum faceva coppia con l’americano Napoleon Solo (Robert Vaughn) come membro dello United Network Command for Law and Enforcement.
La squadra clandestina, il cui quartier generale era nascosto in un lavasecco in un palazzo di New York, combatteva le forze malvagie del T.H.R.U.S.H., acronimo di Technological Hierarchy for the Removal of Undesirables and the Subjugation of Humanity.
U.N.C.L.E. raggiunse il primo posto negli indici di ascolto e diede vita a una linea di giocattoli, e McCallum e Vaughn ricevettero decine di migliaia di lettere di fan al mese, molte di più di quelle che Clark Gable aveva ricevuto nel suo periodo di massimo splendore alla MGM.
“Il Beatle biondo”
Con il suo taglio di capelli a spazzola, McCallum era soprannominato “il Beatle biondo”. “Una volta sono stato portato via in salvo da Central Park dalla polizia a cavallo”, ha raccontato a The Scotsman. “Quando sono andato ai grandi magazzini Macy’s, i fan hanno fatto 25.000 dollari di danni e hanno dovuto chiudere Herald Square per farmi uscire. È un classico, ma bisogna farsene una ragione. E poi arriva il prossimo della lista, e tu vieni abbandonato da un giorno all’altro, il che è un sollievo”.
David Keith McCallum Jr. era nato a Glasgow il 19 settembre 1933. Sua madre, Dorothy, era una violoncellista e suo padre un violinista e direttore d’orchestra. Nel 1936 la famiglia si trasferì in Inghilterra quando il padre fu assunto alla guida della London Philharmonic.
I genitori volevano che intraprendesse una carriera musicale e lui imparò a suonare il pianoforte, l’oboe e il corno inglese. Ma McCallum capì presto che quello che voleva davvero fare era l’attore.
“Ho interpretato il principino nel Re Giovanni di Shakespeare, in una di quelle manifestazioni locali in cui la gente fa scenette e canzoni”, ha raccontato. “Io facevo il principino che si faceva cavare gli occhi da quest’uomo terribile, e lo recitai, evidentemente, molto bene, perché ricevetti una standing ovation. Avevo non più di otto anni.
E mi sono detto: ‘Ehi, ehi, ehi, mica male!’. Non so se l’ho pensato consapevolmente, ma avevo trovato il posto in cui volevo stare: su un palcoscenico, con le luci, il trucco e la gente”.
Dopo il servizio militare in Africa occidentale con l’esercito britannico, McCallum studia alla Royal Academy of Dramatic Art (Joan Collins era una sua compagna di corso) e recita con l’Oxford Repertory Group. Il regista Clive Donner gli affida il ruolo di un cockney ribelle in Caccia ai diamanti (1957) e lui firma con la Rank Organisation.
McCallum incontra per la prima volta Ireland quando entrambi appaiono in I piloti dell’inferno (1957) e si sposano sette giorni dopo. Lavorarono insieme anche in La grande rapina (1957), Criminal Sexy (1960) e in cinque episodi di Organizzazione U.N.C.L.E.
Nel classico di Steve McQueen La grande fuga (1963), McCallum interpretò Eric Ashley-Pitt, l’ufficiale di marina soprannominato “Dispersal” per aver escogitato un modo per sbarazzarsi della terra scavata dal tunnel di fuga dei prigionieri.
Sul set del film in Germania, McCallum fu chiamato a fare un provino per una parte in La più grande storia mai raccontata. “Jill aveva appena avuto un aborto spontaneo, quindi non mi andava di lasciarla sola, ma Charles Bronson mi disse: ‘Non preoccuparti, mi prenderò cura di lei'”, ha ricordato McCallum. “Non avevo capito che avevano già iniziato una relazione. Ma alla fine è andato tutto bene, perché poco dopo mi sono messo insieme a Katherine”.
La carriera di David McCallum
McCallum partecipò solo per pochi minuti all’episodio pilota di Organizzazione U.N.C.L.E., ma alla fine i produttori lo fecero entrare nella serie al fianco di Vaughn.
“Nessuno di noi due, anche se avessimo avuto mille possibilità di scommettere, si sarebbe mai immaginato come saremmo diventati delle rockstar grazie a una normale serie”, ha detto una volta Vaughn. “Ancora oggi non ho idea del perché sia successo. La chimica tra noi due in quel momento potrebbe non essersi mai più ripetuta”.
(Nella versione cinematografica di Guy Ritchie, Operazione U.N.C.L.E., distribuita dalla Warner Bros. nel 2015, è Armie Hammer a interpretare Kuryakin).
McCallum è apparso sul grande schermo anche in Titanic, latitudine 41 nord (1958), Freud – Passioni segrete di John Huston (1962), Con le spalle al muro (1968), La squadriglia dei falchi rossi (1969) e Cherry (1999).
In televisione, ha avuto sei dita della mano in un memorabile episodio del 1963 di The Outer Limits della ABC; ha interpretato il Dr. Daniel Westin, un agente governativo che combatte il crimine, ne L’uomo invisibile della NBC, creato da Harve Bennett e Steven Bochco; ha dato la voce a C.A.R. in The Replacements – Agenzia sostituzioni di Disney Channel e ha recitato in The Education of Max Bickford della CBS.
Il figlio del direttore della London Philharmonic ha anche registrato tre album di interpretazioni strumentali e pezzi originali per la Capitol Records negli anni Sessanta, poi ha cantato in un album del 1996, Open Channel D, il cui titolo era un riferimento a Organizzazione U.N.C.L.E.
Non solo cinema
Il suo album del 1968, Music: A Bit More of Me, conteneva il suo pezzo strumentale The Edge, che è stato campionato da Dr. Dre e DJ Shadow e si può sentire in Baby Driver – Il genio della fuga (2017) di Edgar Wright.
Nel 2016 McCallum ha pubblicato il romanzo Once a Crooked Man, un thriller poliziesco internazionale a cui lavorava nei ritagli di tempo da 14 anni.
McCallum ha avuto tre figli con Ireland – Paul, Jason, morto per overdose accidentale nel 1989, e Val, chitarrista che ha lavorato, tra gli altri, con Jackson Browne – e due figli, Peter e Sophie, con Carpenter.
Gli sopravvivono anche i nipoti Julia, Luca, Iain, Stella, Gavin, George, Alessandro e Whit. È prevista una cerimonia di celebrazione della vita.
“Era il padre più gentile, più in gamba, più paziente e più amorevole”, ha dichiarato il figlio Peter in un comunicato. “Ha sempre messo la famiglia davanti a se stesso. Attendeva con ansia ogni occasione per stare con i suoi nipoti e aveva un legame unico con ognuno di loro. Spesso lo si trovava con il nipote più piccolo, Whit, di 9 anni, in un angolo della stanza durante le feste di famiglia a fare profonde conversazioni filosofiche”.
“Era un vero uomo del Rinascimento: era affascinato dalla scienza e dalla cultura e trasformava queste passioni in conoscenza. Per esempio, era in grado di dirigere un’orchestra sinfonica e (se necessario) era in grado di eseguire una vera autopsia, grazie ai suoi studi decennali per il suo ruolo in NCIS.
“Dopo essere tornati dall’ospedale al loro appartamento, ho chiesto a mia madre se stesse bene, prima che andasse a dormire. La sua risposta è stata semplicemente: ‘Sì, ma vorrei che avessimo avuto la possibilità di invecchiare insieme’. Lei ha 79 anni, e papà ne aveva appena compiuti 90. L’onestà di questa emozione dimostra quanto il loro bellissimo rapporto e la loro vita quotidiana fossero vivaci, e che in qualche modo, anche a 90 anni, papà non è mai invecchiato”.
La maratona per il 20° anniversario di NCIS, annunciata in precedenza per lunedì 25 settembre sera sulla CBS, includerà ora una schermata “in memoriam” in ricordo di McCallum.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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