Emotion Network: più di 100 contenuti esclusivi e oltre 90 speaker italiani e internazionali per un’esperienza di ispirazione, formazione e intrattenimento su abbonamento, rivolta a utenti privati e imprese. A volte bastano le cifre e una breve descrizione a rendere l’idea di un progetto avveniristico.
Perché come sempre accade a ciò che è audace e moderno, punta su risorse eterne e universali: il cosiddetto capitale umano.
C0sa sono Techemotion.com e Emotion Network
Da oggi è on line TechEmotion.com, la nuova piattaforma di edutainment, ispirazione ed intrattenimento educativo, ideata da Emotion Network, per ispirare e formare utenti singoli e imprese attraverso l’utilizzo di masterclass, podcast, talk, documentari e film in cinque differenti macro aree: business & innovation, culture & creativity, fashion & design, society & planet, sport & wellness. Persino una serie televisiva.
Una piattaforma vera e propria, la Netflix della crescita personale e professionale, dell’aspirazionalità, dello sviluppo delle proprie e altrui potenzialità. “La parola potenzialità ricorre spesso in tutto quello che noi facciamo e raccontiamo – esordisce Mattia Mor, CEO di Emotion Network -. Noi siamo partiti con un gruppo di soci internazionali con l’obiettivo di raggiungere due obiettivi: aumentare il capitale umano dei territori e dei settori in cui agiamo e saper raccontare il potenziale italiano, ovvero raccontare il meglio possibile l’Italia agli italiani e al mondo per sbloccarne tutto l’enorme potenziale. Siamo partiti con un gruppo di sette soci internazionali, con alcune persone anche molto note nel mondo della tecnologia, come Alec Ross, guru per l’innovazione di Barack Obama, e altri a cavallo tra il mondo dell’innovazione, degli investimenti e della creatività, e poi Angelo Moratti che ha investito in noi al primo mese di vita, proprio perché credeva valorialmente in quello che noi stiamo facendo”.
Le parole di Karen Fischer e Angelo Moratti
Con loro – “eravamo un americano, uno svizzero, un finlandese e quattro italiani, sembra l’inizio di una barzelletta, lo so” anche Gianluca D’Agostino, Claude Finckenberg, Massimo Redaelli, Thomas Schneider e Karin Fischer. “In un mondo in continuo cambiamento non possiamo mai smettere di imparare. Questo vale per ogni singola persona e per ogni singola impresa che vuole investire sulla crescita e sul benessere dei suoi dipendenti”, ha dichiarato quest’ultima, co-fondatrice di Emotion Network. “La nostra provenienza dal mondo del business e il confronto continuo con un network internazionale costruito negli anni ci hanno consentito di sviluppare una piattaforma che pensiamo possa rispondere al bisogno di formazione continua di persone e imprese, ma anche al valore di farsi contaminare da nuovi punti di vista per allargare il proprio sguardo sul mondo”.
“Il progetto di unire formazione, tecnologia e business in una piattaforma come quella di TechEmotion che raccoglie esperienze e testimonianze di figure in grado di ispirare i giovani talenti italiani, non può che trovare il mio appoggio e sostegno. Stiamo vivendo un periodo di forti cambiamenti sociali ed economici, in questo contesto le nuove generazioni di imprenditori e prossimi decision maker hanno bisogno di stimoli ed esempi ai quali ispirarsi. L’obiettivo di questa iniziativa è anche quello di costruire un ecosistema virtuoso in grado di generare impatto positivo sulla società, aspetto che oggi più che mai non può essere trascurato” ha detto invece il primo sostenitore del progetto Angelo Moratti.
Esperienze e testimonianze che, nei diversi format di questa piattaforma sono ascrivibili a personalità importantissime, tra i quali Alessandro Baricco, Catia Bastioli, Settimio Benedusi, Marc Benioff, Massimo Bottura, Cristiana Capotondi, Alessandra Carra, Massimo Ciociola, Dick Costolo, Brunello Cucinelli, Stefano Domenicali, Oscar Farinetti, Chris Gardner, Ann Kaplan, Giulia Lamarca, Daniele Manca, Mario Martone, Paola Maugeri, Fiona May, Angelo Moratti, Corrado Passera, Claudia Parzani, Andrea Pezzi, Alec Ross, Sheryl Sandberg, Patricia Urquiola, Beatrice Venezi. Cinema, musica, letteratura, sport, imprenditoria, cucina, moda e tanti altri settori del mondo culturale ed economico trovano in Techemotion una piazza digitale (ma anche reale, e infatti l’appuntamento per il live è il Tech.Emotion Summit, il 28 e 29 maggio 2024 in collaborazione col Corsera).
Come nasce Techemotion.com e dove vuole essere fra 10 anni
“Il percorso – continua Mor, in passato anche parlamentare, e quindi votato all’internazionalità e allo sviluppo delle potenzialità della comunità – è iniziato con l’idea di fare una conferenza internazionale sul modello di altre già presenti, da Slush a VIVA, riguardanti innovazione, start-up e venture capital per attrarre investimenti su determinati territori. Poi la pandemia ha bloccato il progetto e ciò che abbiamo fatto in questi tre anni è stato quello di essere, di diventare produttori di contenuti con l’obiettivo di ispirare le persone, non cambiare il senso dell’operazione ma farla diventare altro, qualcosa di più permanente e fertile, perché crediamo che ci sia un enorme bisogno di ispirazione, nella quotidianità, interno alle aziende, nei giovani. Questo perché siamo bombardati da un eccesso di contenuti, siamo molte volte distratti da intrattenimento fine a se stesso e dimentichiamo cosa sia la crescita personale e professionale, partendo da elementi spirituali, emozionali, culturali”.
Techemotion.com sarà fruibile sia da desktop che da mobile attraverso una formula in abbonamento (annuale o mensile) dedicata agli utenti singoli e attraverso pacchetti multipli dedicati alle imprese.
Non si è perso il desiderio e la voglia di riunire talenti e leader, con due iniziative che negli ultimi due anni hanno messo insieme 500 persone la prima volta, 750 la seconda, con tanti nomi stranieri che in Italia non arrivano mai. “La leadership era più importante della carica nello scegliere i nostri contributori, contava la capacità di leadership nel senso più ampio del termine e il talento nel raccontarla. Penso a James Vincent, che era il consulente personale di comunicazione di Steve Jobs alla Apple, lavorarono spalla a spalla per 11 anni; Brian Chesky, cofondatore e AD di Airbnb; Evan Spiegel di Snapchat. Di quest’ultimo ricordo distintamente il discorso sul palco, su come tirare fuori il genio dalle persone.
Oppure Moti Crystal, che è un negoziatore israeliano, qualcosa che è all’ordine del giorno in queste settimane, che negoziava con i terroristi di Hamas vent’anni fa e ha trasformato la sua capacità nell’insegnare negoziazione alle imprese”.
Nella piattaforma troviamo già 18 masterclass – dai 60 ai 180 minuti – e 33 videopodcast, “dialoghi simili a quelli che stiamo avendo io e te – chiosa Mor – ma con attrezzatura professionale a riprende e registrare”. E ancora 50 speech sul modello dei TED Talk, provenienti dai Tech Emotion Summit 2022 e 2023, sei puntate della docuserie realizzata quando saltò per il Covid la conferenza sull’innovazione e un podcast con il Corriere della Sera intitolato “Sbloccare il potenziale italiano”. “In tutto 112 contenuti di diversa lunghezza e formato ma con unica finalità, la crescita personale e quindi anche collettiva.
Ispirare come break-even di Emotion Network
Un lavoro ambizioso e complesso, di cui ci si chiede quale sia il break-even, la sostenibilità.
“Netflix diceva che il loro break-even era la felicità, io ti direi, parafrasandoli, che il nostro break-even è l’ispirazione, cioè riuscire attraverso i contenuti a ispirare le persone. Ma non voglio eludere anche l’aspetto più pragmatico della domanda e allora ti dico che noi siamo l’intersezione di tre settori chiave: gli eventi, la produzione audiovisiva, l’educazione tech, la formazione. Questo ci rende competitivi in questi campi fondamentali per il futuro, oltre che creare un circolo virtuoso in cui da produttore di contenuti alimento la piattaforma e nel frattempo creo un network e creo valori”.
E questo fra dieci anni dovrebbe portare “a una media company che continuerà a stare in questa intersezione, però con caratteristiche più globali, un player di riferimento europeo dei contenuti ispirazionali: abbiamo in piano, nel giro di due anni, di aprire realtà analoghe in Spagna e poi magari in Francia, in Germania, di diventare soprattutto centrali per più paesi non anglofoni, dove non ci sono a fare concorrenza realtà come Masterclass a Ted. Una media company integrata che ha nell’ispirazione delle persone, nella cultura, nella qualità di ciò che produce il proprio core business. Peraltro noi continuiamo a produrre anche per OTT, broadcaster, stremare di vario tipo, abbiamo appena chiuso un film sullo sport che si chiama Genoa comunque e ovunque – io sono un cuore rossoblu -, lo abbiamo fatto, insieme a Dude Originals e che da gennaio andrà in sala per Nexo Digital e da aprile dovrebbe essere su Prime Video. In fondo è un lavoro aspirazionale anche questo, perché racconta la nobiltà di un tifo che è identità e cultura e che prescinde dai risultati”.
Una media company che vuole dire la sua anche su forme più classiche di narrazione e costruzione di storie.
“Sulla parte di produzione non ci siamo fermati. C’è già un’altra docuserie in fase di strutturazione e un opera di fiction, un lungometraggio in sviluppo, sempre inerente a grandi biografie, al racconto di realtà importanti dell’imprenditoria e non solo. E questo fa parte tutto della sostenibilità del progetto, che può contare su sponsor, anzi partner che contribuiscono alla sua riuscita e alle sue ambizioni. Pure quando lavoriamo con le aziende non parliamo mai di branded content, ma di contenuti editoriali. Siamo un ecosistema aperto, dialoghiamo con media, università, produzioni audiovisive”.
Ma, ci tiene a sottolinearlo Mattia Mor, “non bisogna e non vogliamo guardare solo ai dividenti materiali, ma anche a quelli morali, per me è fondamentale che ciò a cui lavoro, ciò che mi muove giorno per giorno, abbia un impatto sociale positivo. Io, in questo senso, sono un olivettiano, ed è qualcosa che è parte della mia storia e di quella dei miei soci. Ho fatto politica attiva per lo stesso motivo, prima da volontario, poi da boy scout e anche come deputato. Per questo siamo concentrati anche sul diritto e il dovere di sviluppare il potenziale del paese, è arrivata l’ora, per noi, di restituire qualcosa, non solo di prendere.
Se questo riusciamo a farlo, portandoci a casa il profitto adeguato per sostenere i progetti che abbiamo e avere un impatto culturale positivo, credo fortemente nel fatto che l’impresa è cultura e la cultura possa avere un impatto enorme sulla società e che, è uno dei nostri assunti principali, niente come le storie possa avere un impatto positivo sulla crescita culturale delle persone”.
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