Paul McCartney ha fornito chiarimenti sull’uso dell’intelligenza artificiale in una nuova canzone dei Beatles, dopo che la notizia aveva suscitato un certo scalpore sui social media. La scorsa settimana, in un’intervista radiofonica alla Bbc, il cantautore ha rivelato che quest’anno i Fab Four pubblicheranno un brano inedito, Now and Then, utilizzando l’intelligenza artificiale per aggiungere la voce di John Lennon. Ma dato che la tecnologia è al centro di molti dibattiti etici, alcuni fan si sono riversati sui social media per contestarne l’uso.
Il post Twitter di Paul McCartney
Dopo aver visto “un po’ di confusione e speculazioni”, McCartney ha deciso di condividere i suoi pensieri, scrivendo un post su Twitter: “Sembra che ci siano molte congetture in giro. Non posso dire molto in questa fase, ma per essere chiari, nulla è stato creato artificialmente o sinteticamente. È tutto reale e ci suoniamo tutti. Abbiamo ripulito alcune registrazioni esistenti, un processo che va avanti da anni”.
Il cantante ha anche aggiunto nel post: “È stato fantastico vedere una risposta così entusiasmante al nostro prossimo progetto sui Beatles. Nessuno è più entusiasta di noi di condividere il brano. Speriamo che vi piaccia quanto piace a noi. Ulteriori notizie a tempo debito”.
L’annuncio iniziale di McCartney della scorsa settimana descriveva nel dettaglio come era nata la nuova canzone e cosa li aveva ispirati a completarla. “Quando siamo arrivati a realizzare quello che sarebbe stato l’ultimo disco dei Beatles, questa era una demo che aveva John”, ha spiegato McCartney durante l’intervista. “Siamo riusciti a prendere la voce di John e a renderla pura attraverso questa IA. Poi abbiamo potuto mixare il disco, come si fa normalmente”.
È stato poi il documentario sui Beatles Get Back del 2021, diretto da Peter Jackson, a spingerli a completare la canzone, perché McCartney aveva detto che Jackson “era stato in grado di estrarre la voce di John da una cassetta un po’ logora”.
Now and Then eleggibile ai Grammy?
“Avevamo la voce di John e un pianoforte e lui poteva separarli con l’intelligenza artificiale”, ha aggiunto. “Dicono alla macchina: ‘Questa è la voce. Questa è la chitarra. Togli la chitarra’”. Anche l’amministratore delegato e presidente della Recording Academy, Harvey Mason Jr, ha recentemente discusso con The Hollywood Reporter di quale parte di una canzone prodotta dall’IA si potrebbe qualificare per un Grammy. Quando gli è stato chiesto di parlare specificamente della nuova canzone dei Beatles, ha risposto: “Non so come suonerà esattamente questa canzone, come hai detto tu, non l’abbiamo sentita, ma se stanno usando una vecchia traccia vocale di John Lennon o stanno usando la modellazione vocale per replicare una sua traccia vocale, si potrebbe considerare una performance”.
Ha continuato: “E se ci fossero altre performance e altre persone coinvolte in quella performance in misura superiore al “de minimis”, sarebbe eleggibile per un Grammy. Se si parla di una composizione, se gli altri membri dei Beatles avessero scritto la canzone e questa venisse presentata e ci fosse una quantità di creazione umana superiore al “de minimis”, allora sì, saremmo disposti a considerarla per un Grammy”.
Al momento non è stata fissata una data di uscita per la nuova canzone del gruppo.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma