Terry Gilliam racconta di come Robert De Niro ha salvato Brazil. “Lo considero un eroe”

Il regista, ai microfoni di un podcast di THR, ha raccontato di come l'attore si sia impegnato in prima persona per contribuire all'uscita del film. "Hanno fatto di tutto per fermarlo"

Di THR ROMA

Considerata da molti un capolavoro, Brazil, la commedia dark distopica di Terry Gilliam del 1985, ha rischiato di essere accantonata dalla Universal. Ma una delle sue star, Robert De Niro, ha contribuito a salvarla dall’oblio.

“Allo studio non piaceva per niente il film”, racconta Gilliam nel podcast It Happened in Hollywood di The Hollywood Reporter. Il regista ricorda di essersi trovato in fondo a una stanza piena di “nuche nodose” mentre Brazil veniva proiettato per la prima volta per i dirigenti della Universal.

Terry Gilliam vs Sid Sheinberg

L’allora capo della Universal, Sid Sheinberg, disse a Gilliam che “odiava” il film e insisteva perché lo modificasse radicalmente. Quando Gilliam rifiutò, Sheinberg si rifiutò di distribuirlo. Gilliam ricorda la strategia adottata all’epoca: “Non possiamo combatterli con gli avvocati. Facciamo in un altro modo”. Così il regista pubblicò un annuncio a tutta pagina su Variety: “Gentile Sid Sheinberg: quando distribuirà il mio film, Brazil? Terry Gilliam”.

“È stato allora che si è scatenato l’inferno”, ricorda Gilliam. “Hanno fatto letteralmente di tutto per fermare l’uscita”. Gilliam, che non voleva arrendersi, lanciò un appello ai “giornalisti onesti e corretti” che volevano vedere il film: li avrebbe portati in autobus in Messico, dove il film era nelle sale, per vederlo di persona.

“Il film era già uscito in Europa e aveva ottenuto ottimi risultati, ma in America non volevano farlo uscire. Questa lotta è andata avanti a lungo”, racconta. Sheinberg e Gilliam si rifiutavano di comunicare direttamente, dopo il loro primo litigio. Ma si scambiavano messaggi attraverso un intermediario.

“Ho avuto la fortuna di incontrare un tizio di nome Jack Mathews, un giornalista della sezione culturale del Los Angeles Times, che aveva visto il film, e gli era piaciuto molto. Ha iniziato a parlarne ed ad attirare l’attenzione sul caso”, ricorda Gilliam. “Ha tenuto aperta la conversazione tra me e Sid Sheinberg”.

Lo zampino di Robert De Niro

Poi Robert De Niro, notoriamente schivo nei confronti della stampa, ha escogitato un piano per ottenere un po’ di pubblicità gratuita per il film. “Maria Shriver conduceva il programma Good Morning America. Volevano intervistare De Niro da molto tempo. Bobby non ha mai fatto pubblicità ai film. Per questo lo considero un eroe. Ma lui disse: “Ok, vogliono parlare con me. Andremo allo show, io e te'”, racconta Gilliam.

A un certo punto, Shriver si rivolse a Gilliam, seduto accanto a De Niro, e disse: “Terry, so che hai un problema con lo studio”.
“Ho detto: ‘Non ho un problema con lo studio. Ho un problema con un uomo. Si chiama Sid Sheinberg e ha questo aspetto””, ricorda Gilliam. “E ho tirato fuori una foto 20×25 e ho mostrato Sid al mondo. Mi sono divertito, sono stato oltraggioso e mi sono fatto ancora più pubblicità”.

La consacrazione grazie all’Associazione dei Critici Cinematografici

In seguito, una serie di proiezioni a domicilio a Beverly Hills ha iniziato a creare un passaparola per il film di fantascienza. “Poi l’Associazione dei Critici Cinematografici di Los Angeles l’ha visto”, continua. “Hanno scoperto che nel loro regolamento un film non deve essere stato distribuito per poter essere premiato”.

Alla fine, l’Associazione dei Critici Cinematografici di Los Angeles votò Brazil come miglior film, miglior sceneggiatura e Gilliam come miglior regista del 1985, un’enorme sorpresa che sconvolse Sheinberg e gli altri pezzi grossi della Universal, che si aspettavano che fosse il loro favorito, La mia Africa, a fare incetta di premi.

Questo alla fine convinse Sheinberg a concedere a Brazil la distribuzione negli Stati Uniti.

Il film ha in seguito ottenuto due nomination agli Oscar – miglior sceneggiatura e miglior regia – e oggi è considerato uno dei più grandi film di fantascienza mai realizzati.

Traduzione di Nadia Cazzaniga