Tom Hanks e Robin Williams “clonati” dall’IA. “Inquietante. Un mostro di Frankenstein”

La figlia dell'attore di Jumanji e L'attimo fuggente, mancato nel 2014, ha attaccato l'uso dell'intelligenza artificiale nell'industria creativa in un post su Instagram. Anche l'interprete di Forrest Gump avverte i suoi fan di un uso illegittimo da parte di una pubblicità

Le voci di Tom Hanks e Robin Williams sono state ricreate con l’intelligenza artificiale. L’attore di Forrest Gump ha avvertito i fan tramite i suoi profili social di non fidarsi di una pubblicità di polizze odontoiatriche che sta circolando online, e che sta facendo uso della sua voce e delle sue fattezze senza consenso. Lui, scrive su Instagram, non ha “niente a che fare con questa pubblicità”.

A schierarsi contro l’uso dell’IA nell’industria dell’intrattenimento c’è anche Zelda Williams, figlia dell’attore Robin Williams, che si è tolto la vita nel 2014 all’eta di 62 anni.  L’erede ha infatti condiviso tramite i suoi social un messaggio in cui attacca direttamente l’uso di questa nuova tecnologia per ricreare la voce degli attori, nello specifico quella di suo padre. Nel post, Zelda afferma di non essere una voce imparziale nella lotta del sindacato degli attori SAG- AFTRA contro l’intelligenza artificiale.

“Sono stata testimone per anni di quante persone vogliano addestrare questi modelli per creare/ricreare attori che non possono dare il loro consenso, come papà”, ha scritto domenica 1 ottobre in una storia su Instagram.

Il post di Zelda Williams nella sue storie di Instagram

Il post di Zelda Williams nella sue storie di Instagram

L’attacco di Zelda alle IA

Secondo l’erede di Robin Williams, i problemi dell’intelligenza artificiale non sono teorici, ma “molto reali”. “Ho già sentito di utilizzi dell’IA per far dire alla ‘voce’ di mio padre tutto ciò che la gente vuole – ha continuato Zelda – E sebbene lo trovi personalmente inquietante, le ramificazioni vanno ben oltre i miei sentimenti”.

“Gli attori viventi meritano la possibilità di creare personaggi con le loro scelte, di doppiare cartoni animati, di mettere il loro sforzo umano e il loro tempo nella ricerca della performance”, ha continuato Zelda nel suo post. “Queste ricreazioni sono, nel migliore dei casi, un misero facsimile di persone più grandi di così, ma nel peggiore, un orrendo mostro di Frankenstein, messo insieme dai pezzi peggiori di tutto ciò che questa industria è, invece di ciò che dovrebbe rappresentare”.

La voce di Robin Williams apparirà in un nuovo cortometraggio Disney, Once Upon a Studio, nel ruolo del Genio della lampada in Aladdin.

Josh Gad, la voce di Olaf in Frozen della Disney, ha confermato che il cortometraggio utilizza “dialoghi inediti” registrati da Williams prima della sua morte e utilizzati con il consenso degli eredi. Il cortometraggio, che è stato presentato in anteprima al Festival internazionale del cinema d’animazione di Annecy a giugno e sarà distribuito alla fine di questo mese, riunisce centinaia di personaggi Disney per celebrare il 100esimo anniversario dello studio.

 

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Un post condiviso da Josh Gad (@joshgad)

Tom Hanks se lo aspettava

La star di Asteroid City aveva parlato dell’uso dell’intelligenza artificiale nell’industria dell’intrattenimento a maggio, nel corso di una puntata del The Adam Buxton Podcast, sottolineando che si trattava di un fenomeno in corso da tempo e citando Polar Express come la prima volta in cui ha girato un film in cui la sua immagine era stata inserita in un computer.

“Ce lo aspettavamo”, aveva dichiarato Tom Hanks. E ha continuato: “Avevamo capito che ci sarebbe stata questa capacità di prendere degli 0 e 1 in un computer e trasformarli in un volto e in un personaggio. Da allora questa capacità è diventata un miliardo di volte più potente e la vediamo ovunque”.

Ha anche parlato di come, grazie all’uso dell’IA, una versione di lui potrebbe continuare a recitare, anche se gli dovesse accadere qualcosa. “Potrei essere investito da un autobus domani, e questo sarebbe tutto, ma le performance possono andare avanti e avanti e avanti e avanti”, ha aggiunto Hanks. “Al di fuori della comprensione dell’IA e del deepfake, non ci sarà nulla che vi dirà che non sono io e soltanto io. E avrà una certa qualità di verosimiglianza – conclude l’attore – Questa è certamente una sfida artistica, ma anche legale”.

L’attore, il mese scorso, ha dichiarato di essere tra i primi utilizzatori del servizio di Metaphysic, azienda tech che si occupa di intelligenza artificiale (IA) generativa. Il software dell’azienda, come scritto in un comunicato ufficiale ripreso da The Hollywood Reporter, potrebbe aiutare gli attori (e non solo) a destreggiarsi nella creazione e gestione di dati personali, inclusi voce e identità.

Il punto sullo sciopero

Nel corso del grande doppio sciopero di Hollywood, partito il 2 maggio, sia la Writers Guild of America che la SAG-AFTRA hanno contestato i punti dei loro contratti riguardanti l’intelligenza artificiale.

Sebbene l’agitazione degli sceneggiatori sia terminata ufficialmente mercoledì 27 settembre, sia terminato ufficialmente mercoledì 27 settembre, ci sono voluti quasi 148 giorni prima che gli Studios accettassero di proteggere gli autori dalla possibilità che l’IA scriva o riscriva sceneggiature originali, o che venga utilizzata come “materiale di partenza” da adattare. Ora, secondo il nuovo accordo, gli sceneggiatori non possono essere obbligati a usare l’IA e le aziende devono dichiarare se forniscono agli sceneggiatori qualsiasi tipo di materiale generato dall’IA.

L’agitazione degli attori, capitanati dalla “tata” Fran Drescher è ancora in corso: il sindacato dei performer SAG-AFTRA e gli Studios hanno rilasciato una dichiarazione il giorno stesso in cui è terminato lo sciopero degli sceneggiatori, affermando che sarebbero tornati al tavolo delle trattative il 2 ottobre.

Traduzione di Nadia Cazzaniga