Vivere la paura in sala è anche un atto di condivisione: il video-dispaccio di Antonio Monda

Decine di titoli all'anno, gli studios che aumentano i budget, l'affermazione di nuovi autori: cosa rende il cinema horror così redditizio, longevo e amato ai quattro angoli del globo? La risposta non è solo economica

Cosa rende il cinema horror così redditizio, longevo e amato ai quattro angoli del globo?

Entro il 2023 saranno ventinove i film del terrore distribuiti nelle sale, l’anno prossimo ne sono annunciati almeno ventitré, mentre colossi come Paramount sono pronti a raddoppiare i loro investimenti nel settore. In questo primo  video-dispaccio inviato da New York a The Hollywood Reporter Roma, Antonio Monda spiega in poche parole l’ennesimo rinascimento di un genere che, in effetti, ha avuto pochi momenti di stanchezza.

Non solo franchise ultra-sperimentati: oggi sono anche nuovi e talentuosissimi autori come, per esempio, Jordan Peele, a rilanciare, in chiavi sempre più sorprendenti ed affatto scontate, un genere che un tempo era appannaggio dei vari Frankenstein, Dracula e truce compagnia.

In parte, questo successo imperituro (come gli zombie, verrebbe da dire) e oggi rinnovato ha anche a che vedere con la pandemia: a fronte di un calo drastico di spettatori, si sceglie di vivere in sala le emozioni della paura, condividendole.