La stagione in cui diventammo tutti direttori di rete, costruendoci palinsesti ad hoc grazie alle mille proposte delle piattaforme in streaming. L’estate 2023 verrà ricordata come quella più ‘replicata’ dalla tv generalista italiana, con Rai Uno e Canale 5 a trainare la carretta dell’usato più o meno sicuro, dei programmi già visti, rivisti e puntualmente riciclati, dei Montalbano clonati e delle teche spalmate a tutte le ore di tutti i giorni di tutte le settimane.
Fino a settembre inoltrato sarà così, e non è certamente una novità perché da tempo la tv nazionale in estate va in vacanza, ma mai come quest’anno l’abuso della replica è diventato consuetudine.
Tolti i programmi musicali, che da Rai Due a Italia 1 passando per Rai Uno e La7 hanno riempito due mesi di palinsesto, Rai e Mediaset hanno raschiato il fondo degli archivi, riesumando prodotti che si pensavano irreplicabili.
Si comincia con il miracolo di Padre Pio
Martedì 1 agosto Canale 5 ha mandato in onda in prima serata Padre Pio di Carlo Carlei, film tv del 2000 con Sergio Castellitto negli abiti del frate di Pietrelcina. Ma la cosa davvero incredibile è che Padre Pio ha fatto sua la serata, con appena 1.280.000 telespettatori e il 12.1% di share. Battuta Rai Uno con la serie Hotel Portofino, vista da meno di un milione di telespettatori e il 9.8% di share. Questo vuol dire che le due principali reti d’Italia hanno totalizzato appena il 22% di share. Quel martedì sera quasi otto italiani su 10 davanti alla tv hanno scelto altro che non fossero le due reti ammiraglie. Ed è facile immaginare il motivo, perché da quelle parti si vedono solo repliche.
Per settimane ogni lunedì su Rai1 è andata in onda una replica de Il Giovane Montalbano (19.6% di share il 7 agosto), mentre il giovedì sera è ricominciata la serie Studio Battaglia (appena l’11% di share il 10 agosto) e ogni venerdì ecco arrivare la puntuale replica di Tale e Quale Show (16.9% di share il 28 luglio) e/o di Sogno e Son Desto (13.7% di share il 4 agosto), con Massimo Ranieri.
Altre repliche
Il sabato sera, sempre su Rai Uno, sono andate in onda le repliche di 20 Anni che Siamo Italiani, programma del 2019 con Gigi D’Alessio e Vanessa Incontrada (16.4% di share a fine luglio), e quelle di Benedetta Primavera con Loretta Goggi ad appena cinque mesi dalla prima tv, mentre su Canale 5 si sono viste e ancora si vedono le repliche dello Show dei Record (13.4% di share il 29 luglio) e quelle di Scherzi a Parte (12.8% di share lunedì 7 agosto).
Sempre Canale 5 al giovedì ha rilanciato Michelle Impossible & Friends (14.3% di share% di share il 10 agosto), con Gerry Scotti cannibalizzato anche al pomeriggio con le repliche di Caduta Libera e di The Wall, veri flop Auditel di questa estate quotidianamente doppiati da Marco Liorni e dal suo inedito Reazione a Catena.
Le eccezioni
Eppure il canone Rai lo si paga per tutto l’anno, e non solo per 9 mesi di produzioni, così come Mediaset continua a raccogliere pubblicità a strascico anche durante i mesi più caldi. Il falso mito degli italiani in fuga dalla tv da giugno a settembre è un luogo comune facilmente attaccabile, perché ci sono le eccezioni a confermare la regola.
Le sei puntate inedite di Noos – L’avventura della conoscenza, programma ideato e condotto da Alberto Angela, sono state viste da una media di 2.115.000 telespettatori, con il 15,66% di share. Temptation Island, su Canale 5, ha raggiunto i 3 milioni e mezzo di media con un clamoroso 26,45% di share. Non sono una Signora su Rai Due, buttato in onda dopo 8 mesi di rinvii senza uno straccio di promozione e neanche una conferenza stampa di lancio, ha chiuso con il 7% di share medio e un milione di telespettatori, che per Rai Due sono grasso che cola.
In Onda su La7, in diretta tutti i giorni con la sua versione estiva, oscilla tra il 6% e il 7% di share con 1 milione di telespettatori, mentre le tantissime inedite trasmissioni musicali hanno fatto benissimo, con Battiti Live su Italia 1 a trainare la truppa con uno share medio del 14%.
Segno che il pubblico c’è, esiste anche con il solleone, se stimolato con prodotti “nuovi”. Tutto sta nel convincerlo a non fuggire sul satellite o su qualche piattaforma, dandogli così la possibilità di scegliersi un programma, un film, una serie, possibilmente inedita e paradossalmente pubblicizzata con spot profumatamente pagati proprio sui canali generalisti, incapaci di cogliere il suicidio assistito a cui stanno lentamente andando incontro. Perché se oggi intascano il ricco assegno della pubblicità, domani perderanno quello spettatore che grazie proprio a quegli spot ha scoperto le offerte della concorrenza.
L’estate 2024 sarà anche peggio
Ma la cosa ancor più allarmante è che l’estate futura sarà persino più replicata di questa, come annunciato da Maurizio Imbriale, Direttore Contenuti Digitali e Transmediali Rai che ha messo le mani avanti rispetto al taglio di budget previsto per Rai Fiction: “Nel 2022 abbiamo avuto 130 serate di fiction, 103 nel 2023, 90 nel 2024. Vuol dire che ad aprile saremo già in replica con la fiction su Rai Uno”.
L’estate 2024 inizierà quindi in primavera, almeno televisivamente parlando, con lo sport a salvarle faccia e ascolti grazie agli attesi Europei di Calcio che si terranno in Germania dal 14 giugno al 14 luglio (con 20 partite su 54 in esclusiva Sky) e le Olimpiadi di Parigi che si terranno dal 26 luglio all’11 agosto, tra Rai e Discovery. Nell’attesa, per rivedere qualcosa di “inedito” in quest’agosto 2023 non ci tocca altro da fare che aspettare settembre. O aprire un bel libro.
Il programma della settimana è stato Blob, su Rai Tre.
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