John Mulaney e Pete Davidson hanno annunciato che riprogrammeranno due show nel Maine, nel nord-est degli Stati Uniti, dopo che una sparatoria di massa ha provocato almeno 18 morti.
I due comici avrebbero dovuto esibirsi sabato 28 ottobre a Portland e domenica 29 ottobre a Bangor. Entrambi gli spettacoli sono stati rimandati a una data da destinarsi, dopo che un sospetto, che si ritiene essere il riservista dell’esercito statunitense Robert Card, avrebbe ucciso 18 persone e ne avrebbe ferite altre 13 in una sparatoria di massa in una sala da bowling e in un bar nella città di Lewiston come riporta l’Associated press.
“Siamo sconvolti dagli eventi di Lewiston”, si legge nel comunicato congiunto di Mulaney e Davidson. “Gli show previsti per questo fine settimana sono stati rinviati. Stiamo pensando a tutti voi”.
Mercoledì 25 ottobre, in seguito alla sparatoria e dato che il responsabile è ancora in fuga, l’amministrazione locale ha emesso un coprifuoco con l’ordine di non abbandonare le proprie abitazioni. Scuole, aziende e uffici sono chiusi fino a nuova comunicazione nel raggio di 80 chilometri da Lewiston. E gli ospedali fino a Portland, a più di 50 chilometri a sud, si sono resi disponibili ad accogliere le vittime.
In segno di lutto il presidente Joe Biden ha ordinato che le bandiere degli Stati Uniti venissero esposte a mezz’asta giovedì 26 ottobre a seguito della tragedia, avvenuta nella seconda città più popolata dello Stato.
Sui social, una delle prime persone di spicco a reagire alla notizia della sparatoria è stato Stephen King, originario del Maine. Su X (ex Twitter) ha infatti pubblicato diversi post. “La sparatoria è avvenuta a meno di 50 miglia (80 chilometri, ndr) da dove vivo. Ho frequentato la scuola superiore a Lisbon. Questi uomini sono macchine per uccidere a raffica, gente. Questa è follia in nome della libertà. Smettetela di eleggere apologeti dell’omicidio”, ha scritto.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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