E dopo 23 giorni, arrivò la resurrezione (sono i tempi televisivi: tocca aver pazienza). A poco più di tre settimane dalla morte di Silvio Berlusconi, lo spirito del fondatore di Mediaset è tornato in terra per benedire la sacralità dei palinsesti. Luogo dell’evocazione, gli studi di Cologno Monzese. Officiante Gerry Scotti, 40 anni in azienda. Gli accoliti: 60 dipendenti Mediaset “scelti tra i più giovani”, mescolati ai giornalisti in fondo allo studio (due di loro, estratti a sorte, potranno presentarsi al microfono). C’è la musica, un coro gospel da cinquanta elementi, c’è il trio de Il Volo che a fine serata intonerà l’Hallelujah, c’è pure un suonatore di cornamusa, che appare d’un tratto in scaletta in uno spericolato mash-up Highlands-Cologno. L’amministratore delegato di Mediaset, Piersilvio Berlusconi, 54 anni, fende la folla che al suo passaggio si apre in due ali. Stringe mani, saluta, abbraccia. “È tosta – dirà in privato – Ma sarà una serata come le altre”. Non proprio.
Perché questa è la serata della transustanziazione. Quella in cui immagini e parole di Silvio vengono accostate in montaggio alternato – in un video “a sorpresa” preparato dai dipendenti – a quelle del secondogenito: l’elogio alla “lungimirante follia” del padre e l’invito “alla sfida” del figlio, la “notte più buia che precede l’alba” di Silvio e il “non molliamo” di Piersilvio, il “sono giovani che devono prendere la bandiera e andare avanti” del primo e l’invito a “crescere” dell’altro.
I primi 40 minuti della serata congedano il patriarca (“Papà ti amo”) e celebrano il successore. “Sento una mancanza enorme, la peggiore della mia vita. Man mano che i giorni passano, quel sentimento cresce. Ma è una mancanza più dell’uomo e del papà, perché professionalmente ha avuto l’intelligenza di insegnarci ad andare avanti anche senza di lui. Un giorno, in piscina, vide la mia agenda accanto alla sua. Mi disse: ‘Ma davvero fai tutti questi appuntamenti? Sei diventato me’”.
La resurrezione è compiuta. La nuova legge è già incisa nelle tavole del palinsesto.
La fiction: il ratto della Rai
Il nuovo corso post Silvio si fa evidente in un territorio in cui Mediaset fatica a imporsi sulla concorrenza, quello della fiction, che arruola in casa Berlusconi il volto della serialità Rai per eccellenza, Beppe Fiorello: per l’attore 54enne ad agosto partiranno le riprese de I fratelli Corsaro (produzione Camfilm in collaborazione con Taodue, regia di Francesco Micciché), quattro serate tratte dai romanzi del giornalista palermitano Salvo Toscano, con Fiorello nei panni del cronista di nera Fabrizio Corsaro e Paolo Briguglia nel ruolo di suo fratello Roberto Corsaro, avvocato penalista.
“Ci manca un vero successo nella fiction, un caso Mare Fuori – ammette Berlusconi – anche se gli ultimi titoli ci vedono soddisfatti. Siamo in una posizione difficile: la Rai, a parte qualche eccezione, fa un certo tipo di fiction “pubblica” per un target più anziano del nostro, mentre le piattaforme hanno contenuti tematici. Noi dobbiamo trovare la nostra strada. Ma di sicuro sono importantissimi i volti”.
Volti come quello di Fiorello, appunto, o di artisti “collaudati” dalla concorrenza come il 47enne Giuseppe Zeno (su Rai 1 con Blanca), atteso su Canale 5 nella nuova stagione di Storia di una famiglia per bene, o Raoul Bova (sull’ammiraglia Rai con Don Matteo), protagonista della nuova fiction in quattro serate, dedicata al tema della disabilità, Fantastici 5.
“Non cerchiamo la fiction-evento”
Tra le novità in palinsesto – sempre su Canale 5 – le quattro serate di Maria Corleone con Rosa Diletta Rossi e quelle di Anima Gemella con Daniele Liotti, tre puntate di Se potessi dirti addio, con Gabriel Garko e Anna Safroncick, e quattro appuntamenti con i gialli di Vanina Guarrasi, con Giusy Buscemi e Giorgio Marchesi.
In arrivo anche la seconda stagione di Viola come il mare, la love story in sei serate tra Can Yaman e Francesca Chillemi, mentre Bardot (tre puntate sulla diva francese) “le terremo da parte per la prossima stagione”. Temi “classici” e location che spaziano dalla Sicilia a Torino: “Non siamo alla ricerca di una fiction-evento, di un caso Mare Fuori – spiega Daniele Casarano, direttore della fiction Mediaset – preferiamo puntare alla continuità del racconto, alla consolidazione del prodotto. E credo che lentamente ci stiamo arrivando”.
L’informazione Mediaset
Sull’informazione la rivoluzione era già stata annunciata: Bianca Berlinguer, per 35 anni volto storico della Rai, sarà una delle giornaliste di punta dell’informazione di Rete 4. Si alternerà con Nicola Porro alla conduzione di Stasera Italia (Augusto Minzolini nel weekend) e avrà la conduzione di un programma in prima serata, “probabilmente” il martedì. “Abbiamo trasformato Rete 4 da una rete di telenovele alla rete più presente in assoluto nell’informazione – ha detto l’ad – Volendo allargare le prospettive della rete a un pubblico trasversale con professionisti di peso, Berlinguer era fin dal principio il nostro ideale. Ho sempre avuto con lei un rapporto diretto. Il suo programma andava male? Non mi pare proprio. Ha fatto risultati ottimi e a me è sempre piaciuto”.
Confermati i talk Quarta Repubblica, Fuori dal coro, Dritto e rovescio, Zona Bianca, Quarto Grado cui si aggiungerà sempre su Rete 4 un programma di inchieste, Verità Nascoste di Gianluigi Nuzzi.
Quanto a una ipotetica “discesa in campo” di Piersilvio Berlusconi, l’ad Mediaset – che conferma “la stima personale” per la premier Giorgia Meloni – nega qualsiasi intenzione: “Assolutamente no. Io non scendo in politica. Mediaset attraversa un momento importantissimo di crescita, di nuovi progetti e sviluppo. Ritengo che io debba restare qui a fare il mio mestiere. E poi oggi non vedo nessuna emergenza che possa giustificare una simile decisione: per la prima volta in Italia, dopo tanti anni, c’è un governo votato dagli elettori, che fa del suo meglio. Lo dico: per me Forza Italia deve e può garantire stabilità al governo”.
Rodriguez e D’Urso, chi le ha viste?
Due i sacrifici sull’altare della lotta al trash: Barbara D’Urso, spodestata dal trono di Pomeriggio 5, passato alla giornalista Myrta Merlino, e Belen Rodriguez, letteralmente evaporata da Tu si que vales. Sulla prima Berlusconi spende poche parole: “La ringrazio personalmente per il grandissimo lavoro, la professionalità e l’impegno. Non ci sono retroscena. Prima della fine del contratto è venuta a chiedere il rinnovo con una garanzia sul prime time di almeno due anni. Noi quelle garanzie non le diamo più. Da quel momento ci siamo resi conto che forse Pomeriggio 5 era per lei una gabbia troppo stretta. Barbara è sotto contratto fino a dicembre, se ci fosse un progetto non vedo perché non dovremmo farlo insieme” (ma D’Urso oggi, su Repubblica, parla di un improvviso “cambio di idea” da parte di Berlusconi). Sulla seconda, l’argentina Belen, il commento è semplicemente lapidario: “Non c’è. E non sarà sostituita”.
Tra le novità in palinsesto: l‘esclusiva di Canale 5 sullo spettacolo di Checco Zalone, Amore+Iva, che diventerà uno speciale in onda tra metà ottobre e meta novembre, e due nuovi programmi per il veterano Gerry Scotti, Io canto Generation e una nuova versione in preserale de La Ruota della fortuna. Il “blocco” Scotti (che comprende anche Caduta Libera e Lo show dei record) sarà una delle due colonne di Canale 5, insieme al “blocco” Maria De Filippi (con due novità: l’ingresso di Luciana Littizzetto in Tu si que vales, e la versione invernale di Temptation Island).
Grande Fratello né vip, né nip
Confermati Striscia la notizia (a novembre 35 anni), Ciao Darwin in autunno e primavera, il Grande Fratello in versione “originale” (“né vip né nip”, dice Berlusconi), Zelig in autunno e primavera, Michelle impossible, Felicissima sera e gli eventi musicali con Il Volo, Elisa, Max Prezzali, Orietta Berti, oltre allo show Il più grande karaoke d’Italia dall’Arena di Verona. Veronica Gentili, su Italia 1, sarà la nuova conduttrice de Le Iene, programma rivoluzionato “con più inchieste e attualità): sempre su Italia 1 un nuovo gioco musicale condotto da Enrico Papi, e ancora la divulgazione di Freedom, La pupa e il secchione, La Talpa.
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