Grande Fratello, da bordello a convento. Don Signorini e il trionfo dell’ipocrisia Mediaset post Silvio

Se repulisti doveva essere, doveva partire proprio dal direttore editoriale di Chi, inspiegabilmente graziato da Re Piersilvio. E così ci troviamo di fronte a un conduttore che dopo aver aizzato per anni ogni istinto più basso, ora predica bon ton e regole improbabili

Dopo 161 giorni d’assenza e un dichiarato repulisti firmato Piersilvio Berlusconi, il Grande Fratello è ufficialmente ripartito, 23 anni dopo la prima volta, con una 17esima edizione senza “Vip” nel titolo e un unico sopravvissuto al cospetto della mattanza del settimo GF Vip concluso il 3 aprile scorso dopo 197 giorni di trasmissioni. Alfonso Signorini.  

L’Highlander Signorini

Proprio lui, deus ex machina, Christof meneghino che di Ed Harris ha solo la pelata, conduttore e autore, è riuscito a sopravvivere alla mannaia calata dall’alto dal presidente Mediaset, stanco del trash estremo visto in prime time due volte a settimana negli ultimi anni. Non a caso tutti i concorrenti dell’ultimo GF Vip sono letteralmente scomparsi, mai più visti, spediti a Ventotene con volo diretto da Cologno Monzese. Persino Giulia Salemi, ovvero l’unica nota lieta dell’ultimo Grande Fratello Vip, non è stata riconfermata nell’inutile ruolo di “lettrice di tweet”, insieme alle due opinioniste Sonia Bruganelli e Orietta Berti. Se la prima si è presto riciclata in Rai a La Vita in Diretta, la seconda è ancora lì a contare i soldi racimolati con le 45 puntate della passata stagione. Al loro posto è arrivata dal nulla Cesara Buonamici, storica co-fondatrice del Tg5, tra le più amate e apprezzate mezzobusto d’Italia, passata dal giorno alla notte dal commentare i funerali della Regina Elisabetta II e di Silvio Berlusconi al dover interloquire con chi litigherà per una spruzzata di parmigiano di troppo su un piatto di pasta. L’espressione di chi ha capito cosa l’aspetti per i prossimi 4 mesi, per quattro ore fino a notte fonda due volte a settimana, è valsa la diretta della prima puntata fiume, in cui proprio lui, Alfonso Signorini, si è ripresentato come nulla fosse al cospetto di un format che a suo dire necessitava di un “ritorno alla normalità”.

Pochi giorni prima ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, Signorini ha scaricato sui concorrenti passati tutte le colpe del trash estremo dell’ultima edizione del suo GF Vip, parlando di cast sbagliato e respingente. Come se i 35 concorrenti rinchiusi nella casa di Cinecittà non siano stati come ogni anno imboccati, indirizzati, in qualche modo telecomandati da una squadra di autori storicamente mostruosa. Quest’anno sono addirittura quindici gli autori del Grande Fratello, Signorini in testa. Quanto detto e fatto da tutti i concorrenti viene chiaramente influenzato anche dal lavoro di codesti autori, che non sono certamente pagati per giocare a burraco dietro le quinte, bensì per aizzare, costruire, smontare e perché no polemizzare in funzione di una narrazione che deve suscitare interesse per decine di settimane. La sverniciatura imposta da Piersilvio al “nuovo” Gf è così apparsa non solo forzata ma visibilmente monca, perché riconfermare Alfonso Signorini ha significato dare ancora una volta fiducia a colui che è stato il Grande Fratello nelle ultime 4 edizioni. Nel bene quanto soprattutto nel male. Pianificare a tavolino un reality che sia ora meno volgare, più pulito, sano, casto e morigerato significa semplicemente aver perso contatto con il significato stesso di reality. 

Grande Fratello: Cinecittà o San Pietro?

Pronti, via e i nuovi concorrenti hanno subito fatto intendere di aver avuto precise e inequivocabili direttive dal 15 autori del programma, che avrebbero imposto regole ferree agli inquilini, apparsi da subito terrorizzati a causa di quel che non si può dire e/o fare. Alla prima parolaccia il calzolaio Lorenzo è stato chiamato in confessionale e bacchettato, come da lui stesso rivelato una volta uscito. Prima di cena Massimiliano Varrese ha chiesto agli altri inquilini di pregare, ringraziando Dio per buon il cibo in tavola. Ad ogni imprecazione pronunciata in casa, tutti i concorrenti reagiscono coprendosi la bocca, neanche avessero bestemmiato in chiesa. Da bordello a convento, il Gf è diventato il trionfo dell’ipocrisia Mediaset, che giustifica e avalla il trash di Tina Cipollari a Uomini e Donne perché gestito da sua santità Maria De Filippi e i ripetuti “vaffa” dei tanti, troppi Vittori Sgarbi di turno in un talk a caso di Rete4 ma impone il guinzaglio a dei poveri concorrenti da reality chiusi in casa 24 ore su 24 e costretti alla convivenza per mesi. Più che due pesi e due misure, l’assassinio di un genere televisivo che proprio Canale 5 portò in Italia nel lontano 2000, quando 16 milioni di italiani (share al 60%) videro trionfare Cristina Plevani, che all’epoca fece sesso in diretta tv dietro un divano nascosta da una tenda con Pietro Taricone. Oggi verrebbero probabilmente crocifissi in sala mensa.

Tramutare il suo conduttore in Don Matteo dopo avergli fatto interpretare per anni il ruolo di Alexis Colby suona alquanto sfacciato, perché se repulisti doveva essere doveva partire proprio dal direttore editoriale di Chi, inspiegabilmente graziato da Re Piersilvio.

Più famosi i nip dei vip 

L’idea stessa di dar vita ad un Gf “nip” non è nuova, perché fu proprio la ripudiata Barbara D ‘Urso a condurre l’ultima simile edizione, nel 2019, con la tatuatrice Martina Nasoni in trionfo davanti al commesso Enrico Contarin. Quattro anni dopo rieccoci di nuovo qui con 21  concorrenti, tra vip e personaggi non famosi, a spaziare tra le professioni apparentemente più operaie e vicine al pubblico medio della trasmissione.  Dal macellaio romano che sembra uscito da un cast di Pier Paolo Pasolini alI’ingegnere modello, passando per la manager in carriera, la fotografa, la commerciante con genitori albanesi, l’impiegato nato in Ghana adottato da bimbo da una coppia di italiani con 67.500 follower Instagram, l’imprenditore finito in carcere per spaccio quando era ancora minorenne, il calzolaio, l’operaia e scalatrice da 140.000 follower Instagram, il collaboratore scolastico che si chiama Giuseppe Garibaldi, il tassista sciupafemmine maestro di sci che pare il punto d’incontro tra Gigi Sammarchi e Andrea Roncato e la chef italo cinese da quasi 350.000 follower Instagram che è anche creator di Giallo Zafferano, di proprietà di Mondadori, ovvero Fininvest. Proprio quest’ultima, Rosy Chin, ha più follower di tutti i “vip” messi insieme, nonché un listone di amicizie della Milano-che-conta che farebbe impallidire il sindaco Beppe Sala.

Persone “normali” chiamate ad interagire con “celebrità” del peso di Alex Schwazer, oro olimpico squalificato per doping; i dimenticati Massimiliano Varrese, Beatrice Luzzi, Ciro Petrone e Grecia Colmenares, la showgirl Samira Lui e l’iconica Fiordaliso. Tutti insieme appassionatamente in una casa che non ha al momento nulla di nuovo rispetto alle abitazioni passate, compreso immancabile tugurio, se non fosse per la mancata diretta notturna, per misteriosi motivi “tecnici” stoppata dalle 3 di notte alle nove del mattino. Scelta probabilmente voluta per evitare il diffondersi di polemiche spesso esplose proprio al calar delle tenebre, quando la stanchezza tra i concorrenti si fa più accesa, le inibizioni crollano e i nottambuli telespettatori social non aspettano altro per carpire lo scivolone di turno e creare il caso del giorno.  

Il dramma è servito

A risentirne, per ora, è stata la diretta del prime time di Canale 5. Una duplice lunghissima messa cantata con Alfonso Signorini portatore sano di finte risate, da subito bacchettone nel ricordare a tutti i ragazzi le buone maniere, puntualmente incapace di esplicitare un qualsivoglia slancio di brillantezza, con al suo fianco una Cesara Buonamici chiaramente abbottonata e troppo poco stuzzicata. Al posto di Giulia Salemi è stata promossa Rebecca Staffelli, 25enne figlia di Valerio Staffelli di Striscia la Notizia, chiamata ad intrattenere con l’inutile lettura dell’inutile adorante tweet di turno, come se fossimo nel 2017 e non a fine 2023, mentre le tragiche storie personali dei protagonisti sono state inizialmente solo accennate, anticipando ciò che nei prossimi quattro mesi spetterà sopportare al fedele spettatore del programma. Perché c’è chi ha interrotto ogni rapporto con il proprio padre, chi sta pagando i debiti dell’uomo che l’ha messo al mondo, chi il padre non l’ha proprio mai conosciuto e chi ne ha avuto uno con problemi di alcolismo. Famiglie ‘tradizionali’, secondo la visione sci-fi della ministra per le pari opportunità Eugenia Roccella, a dir poco complicate, perché al di là della propaganda e della retorica politica c’è un Paese in cui la felicità genitoriale non è certamente dettata dalla necessaria e obbligatoria presenza di un uomo e una donna all’interno del nucleo famigliare, bensì dall’amore e dalla vicinanza che ne consegue.   

L’Auditel del Grande Fratello

L’Auditel, ma solo all’esordio, ha risposto presente. Debutto lunedì sera con 2.994.000 telespettatori e  il 23.01% di share. In sovrapposizione dalle 21.37 alle 23.32, 3.666.000 telespettatori e il 21,4% di share per Canale 5 e 3.145.000 telespettatori e il 18,3% di share per Rai1, con una replica de Il Giovane Montalbano. Lo scorso anno il GF Vip ottenne all’esordio 2.636.000 telespettatori, con il 21,73% di share.  Ma la musica è cambiata con la 2a puntata del venerdì, che ha visto l’ingresso di altri sei concorrenti, in attesa che si ‘sblocchi’ anche Giampiero Mughini.  Crollo ai 2.008.000 telespettatori per il Grande Fratello, con uno share del 16.1%. In 4 giorni persi un milione di telespettatori e il 7% di share, con i Tim Music Awards vittoriosi su Rai1, con 2.382.000 spettatori e il 17.5% di share. Lo scorso anno la 2a puntata del Gf Vip venne vista da 2.266.000  telespettatori, con uno share del 19,48%.

Don Signorini ha quindi fatto solo in parte meglio di Alexis Signorini, con la consapevolezza assoluta che la curiosità dell’esordio sia facile da conquistare e il doppio appuntamento settimanale un’insensatezza autoriale che puntualmente si ripete. La difficoltà sta nel confermarsi e nel fare meglio della media finale del 20,58% di share dell’ultimo GF Vip del 2022  e del 19,74% dell’ultimo Gf Nip del 2019. I Grandi Fratelli d’Italia plasmati da Piersilvio e Alfonso riusciranno nell’impresa?

Nel dubbio, al cospetto di tutti questi numeri e in attesa che qualcuno snoccioli anche un rosario, l’unico vero quesito irrisolto del Grande Fratello rimane da decenni sempre lo stesso: possibile che su oltre 800 metri di casa, con decine di porte e stanze, in 21 debbano condividere un unico bagno?

Il programma della settimana è stato Propaganda Live, su La7.