Una puntata tutta al femminile. Le eliminate sono donne, le golden pin pure. E pure le pagelle di Masterchef 13 tendono al rosa.
Questo talent, come sempre, sta carburando come un diesel e sembra godere anche di una seconda (terza?) giovinezza per le nuove regole, una forma rinnovata di un trio incredibilmente affiatato (non divideteli per nessun motivo quei tre, anzi facciamogli fare pure il cinema), la voglia di migliorare sempre come programma, in scrittura e nei contenuti.
Bruno Barbieri 10
Prima di morire qualcuno mi faccia assaggiare quel fagiano in porchetta con vongole e salsa verde che prepara di fronte ai concorrenti. Mangiarlo deve essere meraviglioso almeno quanto vederlo cucinare. Ha ragione Niccolò quando ammirato dice “Barbieri ha la precisione di un chirurgo”.
E poi, diciamocelo, quanto è sexy vestito da vigile del fuoco?
Ieri con poche pose, si direbbe in gergo cinematografico, ruba l’attenzione. Locatelli, come sempre in quest’edizione, fa la spalla elegante e Cannavacciuolo nel frattempo faceva il Barbieri, leggi “il cattivo” (chiedere a Niccolò e Settimino, brutalizzati mentre cucinavano nell’esterna).
La mystery box di coppia 9,5
Uno bendato racconta e spiega il piatto (di Barbieri), ed è la mente, l’altro fa il braccio e la benda ce l’ha sulla bocca. L’effetto comico, sentimentale, fisico è incredibile.
Quasi struggente il rapporto tra Deborah e Michela, che private e rese complementari dalle regole imposte, si scoprono meravigliosamente vicine e diverse da come l’abbiamo viste finora. Familiare la somiglianza tra Alice e Anna e irresistibile l’incomprensione tra Kassandra e Settimino, anzi come ha detto Locatelli Kassandra e Raimondo. Sadomaso e teneri Niccolò ed Eleonora, quasi Totò e Peppino Marcus e Alberto.
Poi, il momento dell’intervista-backstage fa tanto Tra Moglie e Marito, il quarto chef questa volta doveva essere Marco Columbro. Soprattutto quando il format si ribalta subito dopo.
E questo ci dice che la creatività autoriale che viene messa nei meccanismi di questo talent, nelle prove, nelle regole è infinitamente più potente ed efficace di quello che han messo in programmi analoghi che potrebbero imparare da Masterchef. Anzi, dovrebbero.
Alberto Pierobon 9
Rischi di dimenticartelo, uno come lui. Competente, preciso, gentile, oltre che creativo e raffinato: non sembra italiano, non sembra un concorrente da talent. Ha la solida bravura di Antonio, il garbo di Marcus, la determinazione di Michela, la fantasia di Eleonora, il suo unico difetto è non aver paraculaggine catodica.
La vittoria dell’invention test se la merita tutta e la verità è che non c’è un suo piatto che non mangeresti. Almeno due volte.
La scelta di Settimino come capitano della squadra avversaria così come di alcuni compagni della sua brigata nell’esterna alla Scuola antincendi di Roma mostra anche un certo talento strategico.
Così come nel non mettere Kassandra al posto di uno dei suoi compagni forti a preparazione finita, conferma di non essere un bastardo. Lasciando le redini della prova a Deborah nei momenti cruciali dimostra che non mette l’orgoglio davanti al risultato.
Non so se vincerà, ma avessi un ristorante stellato lo assumerei.
Deborah Meloni 8,5
A volte, se si guardano le schede dei concorrenti, puoi prevedere il futuro. Non l’abbiamo fatto e abbiamo sottovalutato questa ragazza, apparentemente un po’ “ciaciona”. E invece.
Team leader di professione, madre a 18 anni, è una Michela gentile ma altrettanto cazzuta. Lo capisci da come “punta” Eleonora, da come si gioca la mystery box con la bad girl, capendola e sentendone la reale sostanza, da come cucina con sempre più consapevolezza e determinazione con il passare del tempo.
Si è guardata intorno, ha capito dov’era, si è tarata sulle sue qualità e si è protetta dalle sue debolezze e ora è una delle favorite, con tanto di golden pin. E a oggi, è l’unica a saper giudicare se stessa (al contrario di Niccolò ed Eleonora, per dire, che si giocano il loro “tesoro” sui piatti migliori che hanno fatto) con obiettività e serenità.
Se continua così, se li mangia tutti. Dopo averli cucinati a dovere, ovvio.
E non ha ancora cominciato a cimentarsi con la “sua” pasticceria. Per ora eccelle con una mano legata dietro la schiena, insomma.
Eleonora Riso 8
Sia chiaro, è una delle possibil finaliste, è abbastanza brava e personaggio per riuscirci. Però, più andiamo avanti e più quella goffaggine nevrotica sembra una posa, quella dolcezza sembra finta (il nervosismo in brigata, molto passivo aggressivo, è fastidioso) e anche il suo talento, a volte, sembra un bluff ben giocato.
Perché spesso si vince con la doppia coppia, se sai giocartela bene. Non è affatto scarsa, ma è davvero una delle migliori?
Detto questo, si gioca la golden pin quando ha la mano servita (i suoi funghi te li mangeresti dalla tv) e la sua cucina è sempre interessante, ha uno spunto, una visione.
Lei rimane indecifrabile e capiremo solo a edizione finita se l’amiamo o la detestiamo.
Marcus Argestoem 7,5
Lo scorso giovedì sembrava sul piano inclinato di un’eliminazione sicura, il suo understatement lo aveva cannibalizzato e la sua insicurezza lo stava avvelenando. Aiutato dall’empatia dello chef brasiliano Alex Atala (dategli un Nobel), che ha creduto in lui, ha saputo riprendersi in Zona Cesarini.
E a volte l’eurogol allo scadere in una partita decisiva cambia il destino di un campionato. Così sembra per l’anti Ibra che ieri non sbaglia nulla fino al pressure test, trova un amico (Alberto) e un tesoro, e dimostra di sapere meglio di chiunque altro cimentarsi anche con ciò che è lontano da lui, anche con il “terzo fungo” arrangiato con uove strapazzate nella prova decisiva in cui, di nuovo, si salva al photofinish.
La sua umiltà ha cominciato ad essere un’opportunità di crescita e non una zavorra.
Anna Pisano e Antonio Mazzola 7
Quanto è ingiusto Masterchef ce lo siamo già ricordati giovedì scorso, quando Nicolò Molinari, uno che meritava la finale e in uno degli skill test più belli di sempre (quello con lo chef Alex Atala) è scivolato, uscendo per una salsa.
Anna con Alice replica quasi alla perfezione Barbieri, poi si spegne.
Peccato, perché non era solo la “solita” concorrente senior, dolce e materna (o nonnerna), ha saputo stupirci in queste puntate con una curiosità giovane, una capacità d’adattamento culinaria di alto livello, la capacità di corteggiare e giocare con il suo amore per Giorgio Locatelli, una di quelle sottotrame da talent a cui sarà dura rinunciare.
Masterchef è così: sbagli un piatto, l’amico Settimino non ti salva dal pressure test pur potendo e non te l’aspettavi e vai nel pallone (lui è il primo, in Italia, che tradisce la gerontocrazia imperante nel nostro paese!) e devi lasciare. Ma la Signora Anna la rimpiangeremo. E il sospetto è che se ha spadellato il risotto e sbagliato un piatto “suo”, forse aveva solo nostalgia di casa e si è autoeliminata.
Piccola polemica sull’invention test da cui pure esce indenne per poi crollare a causa dell’esterna (quante vittime ha fatto) e il seguente pressure test: far giudicare il pacco da giù a uno che ha ammesso di non averlo mai ricevuto (Giorgio mio, che dolore), è giusto?
Chi conosce quella meravigliosa scatola, una sorta di borsa di Mary Poppins da cui esce di tutto e senza sosta, sa che quel “pasticcio” di Anna ha profondamente un senso. E che l’impiattamento è l’anti pacco da giù.
Su Antonio, che dire. Soffre nel non eccellere come pensa di meritare. Ma è nel gruppo di testa, non sono queste le puntate in cui deve dare il meglio. A differenza di altri, tende a strafare, vorrebbe vincere ogni prova, diventare il favorito, sogna il bacio accademico dei tre giudici anche solo quando si allaccia le scarpe.
Ecco, si calmi. Giochi sereno, provi a divertirsi di più, soprattutto ora che la classe è ancora numerosa e c’è un cuscinetto di futuri eliminati a proteggerlo. E poi non si agiti: che Masterchef insegna che si allunga nelle ultime tappe, se primeggi all’inizio poi ti sgonfi.
Se lieviti troppo in fretta, poi ti afflosci.
Michela Morelli 6,5
Impossibile non apprezzare il modo speciale in cui affronta la mystery box di coppia, un mix di competenza ed empatia, di forza mentale e sensibilità personale.
Laddove Kassandra scivola sempre di più sulla sua arrogante ambizione, Michela invece sta trovando una sua umanità. E con quest’ultima sta emergendo anche il talento, prima soffocato dalla rabbia.
Rimangono dei limiti caratteriali (pur sforzandosi, il modo in cui depone il capitano Settimino non è elegantissimo e costringe Marcus a ricordarle le buone maniere) e continuerei a non riuscire ad andarci a cena (ma un aperitivo veloce, ora sì).
Però se la sua rabbia da incompresa diventa quella calma da “accolta” (anche grazie a Deborah, con cui condivide una maternità e una determinazione tanto differenti quanto forti) che abbiamo finalmente visto, si divertirà di più e ci stupirà a ogni puntata. Come ha fatto questo giovedì.
Filippo Baldo e Alice Staffardi 6
Bravo è bravo, Filippo. Così tanto che per ora si risparmia, rimane nel gruppo, come quei ciclisti che nei grandi giri marcano gli altri invece che tentare la vittoria di tappa per distacco.
Può essere anche una buona tattica, a patto che poi non fori, non cadi, non ti fai staccare dallo scalatore così tanto da perderlo di vista. A Masterchef non basta andare in balconata, a un certo punto devi metter su i rapporti pesanti e farti il vuoto dietro.
Lo stesso vale per Alice, che nella mystery box di coppia trova in sé e in Anna un momentaneo salto di qualità, nell’invention se la cava egregiamente, ma non riesce più, dopo l’exploit iniziale (lei è stata la prima golden pin), a uscire fuori da un’aurea medietà.
E a toglierti il dubbio che sia bravina, ma che non balli.
Lorenzo Silvidio 5
Davvero difficile giudicarlo. Sembra più maturo dei suoi 21 anni, ma è costantemente alla ricerca di un piatto all’altezza delle sue ambizioni e di quanto tiene a rimanere a Masterchef.
Diventa un bimbo quando dà la colpa alla mamma della sua cucina insipida, quell’ex ragazzino cicciottello bullizzato torna a galla quando non riesce, quasi non vuole far meglio. Non sopporta l’errore e fatica, quindi, ad imparare da esso.
Vorrebbe essere bravo quanto Filippo o Antonio, vorrebbe sentirsi sicuro come loro. Vorrebbe, ma non ce la fa e diventa troppo spesso il nemico di se stesso. Questo Masterchef ha gli “under”, i giovani che sono più prudenti e meno disposti a rischiare dei senior.
E invece alla vostra età, ragazzi, meglio fallire in gloria che salvarsi nascondendosi.
Sara Bellinzona 4
Ha un buon talento, è applicativa, non sbaglia in modo eccessivo. Ma è l’alunna che scientemente rifiuta il primo e l’ultimo banco e tende a confondersi nella classe, a non farsi notare. E così sbaglia spesso, anche se poco, e si accontenta di essere tra le meno peggio. Per certi versi è l’anti Kassandra: ha una parola buona per tutti, nessuno la teme, Settimino la salva nella prova che potrebbe essere più dura per lei.
Quando si tratta di dare i voti sono più le volte che tendi a dimenticarla. Così si passa del tempo fuori casa, non si svolta.
Dovrebbe spogliarsi della sua corazza, essere audace. Anche a partire dal look. In fondo se vai in tv a fare Masterchef è perché vuoi rivoluzionare la tua vita. E se hai la sua età, devi farlo.
Rompi le catene Sara. Soprattutto perché te le sei messe da sola. Impara da Beatrice, che era brava ma non l’ha dimostrato. E non a caso, pure oggi, eliminata, ce la siamo (quasi) scordata.
Andrea Sciamanna 3
Lui è ancora lì perché i giudici, come noi, sentono che ha qualcosa, che può dire la sua, che nel momento in cui esploderà sarà una sorpresa continua.
Ma a dispetto della fascia che si mette in fronte, non riesce ad essere un guerriero, tutto quello che noi immaginiamo sembra sempre più una fantasia esotica da talent scout che hanno preso una toppa che un suo vero talento. A ora ha solo la palma del più sopravvalutato.
Chi è Andrea? Ce lo deve dire in fretta, perché non ci sarà ancora per molto qualcuno che sbaglierà completamente il piatto e gli consentirà di salvarsi.
Settimino Difonzo 2
Non è stata la sua giornata migliore, ha sbagliato tutto o quasi, il voto è perché le sue prestazioni per la prima (e finora unica) volta sono state imbarazzanti. Ma a dispetto della valutazione disastrosa, va apprezzato.
Perché ha tenuto botta, si è salvato nelle puntate in cui hanno provato a farlo fuori in ogni modo. Prima Kassandra, con colpi sotto la cintura come se piovesse (e la telecronaca durante l’esterna con i vigili del fuoco faceva venir voglia di metterla nella pentola con i carciofi), poi Alberto ne certifica la debolezza carismatica, infine durante l’esterna Cannavacciuolo che lo provoca un po’ oltre il giustificabile.
Ovviamente, neanche a dirlo, prima del pressure test viene messo a processo.
Lui incassà come neanche Rocky Balboa, barcolla, ma rimane in piedi. E chissà che questa batosta non lo aiuti a togliersi di dosso quella gentilezza naif per tirare fuori un po’ di grinta.
Ora sa di essere nella gabbia dei leoni e che fare il gentleman un po’ buffo, come le sue storpiature di nomi e parole, serve a poco.
Si ricordi che raramente sbaglia un piatto e tiri fuori le unghie. E sia più egoista, come quando questo giovedì ha salvato se stesso prima del pressure, facendosi finalmente qualche nemico. E chissà che non abbia sacrificato Anna per essere lui l’unica mascotte “over”.
Kassandra Galindo Rodriguez 1
Ogni puntata vorresti scoprire che, in fondo, è una brava persona. Che non è solo bella fuori. E invece, con Settimino, si conferma non solo più scarsa di quello che crede – un bravo chef sa giocare di squadra, lei affosserebbe qualsiasi brigata – ma anche cattiva.
Quello che è insopportabile è prima il tentativo di umiliarlo, poi di sfruttarne la gentilezza d’animo per farlo eliminare, perché non le bastava salvarsi lei. Peccato che non le riesca – così come gufare Antonio – e ci sarebbe da suggerirle di stare attenta all’ira dei giusti (e il modo in cui esce Settimino dalla masterclass, cupo e deciso, dice parecchio).
Le sue lacrime per Beatrice, eliminata con un filo di eccessiva severità, sono di coccodrillo. Non le crede nessuno, anche se è vero che se ne va una che la considerava una brava persona (beata ingenuità adolescenziale).
Essere rimasta in panchina nell’esterna servirà? La sua reazione all’esclusione sembra dimostrare che non ha capito nulla, un po’ come quello alla guida sull’autostrada che sentendo alla radio “attenzione, c’è un criminale in contromano a tutta velocità sull’A1” dice tra sé e sé “uno? Saranno mille”.
Se avesse un po’ più di acume si chiederebbe chi vorrebbe mai affidarsi a una sleale, non così brava e in pessimi rapporti con metà dei concorrenti. Per avere tutti quei difetti, devi essere almeno Nadia Santini. Lei, al massimo, sembra Boldi in Natale da Chef.
Quello che fa impazzire di lei, poi, è l’inconsapevolezza, che diventa parossistica quando accusa Michela di presunzione.
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