Masterchef 13: le pagelle. Cannavacciuolo, a padel, è da 4 (di stima). Vogliamo Scabin giudice fisso

Se ne va chi ha sempre traballato e uno dei favoriti. Il gioco si fa duro e i duri cominciano a giocare, pardon cucinare. Non proprio tutti a dir la verità, quello che sembrava più granitico si scioglie come neve al sole. Avvertenza: vedere Cannavacciuolo giocare a padel è un'esperienza decisamente traumatica, quasi quanto sentir pronunciare a Settimino topinambur

Le pagelle di Masterchef 13 si fanno più difficili, come le scelte dei giudici. Stiamo arrivando nelle puntate clou, quelle in cui rimangono i più forti, i più resistenti e resilienti, quelli che sanno come cavarsela anche quando ingredienti e minuti sembrano giocare contro. E si rovesciano gerarchie e previsioni.

Deborah Meloni 10

Un caterpillar col sorriso irresistibile, si tiene stretta la golden pin e fa emozionare persino Scabin con la sua geniale Cyber Salad. Non sbaglia niente, ha una calma olimpica e una fantasia notevole, unita a una tecnica raffinata (non a caso è una pasticciera). A ora, ce la giochiamo, è la nostra favorita, soprattutto perché non sembra avere punti deboli.

Sa poi calibrare anche l’emotività e la propria messa in scena: da Oscar quando prima taglia le gambe ad Andrea e poi, da tenerissimo coccodrillo, lo piange.

Davide Scabin 9,5

Era già stato il giudice ombra, ora torna con la Red Mistery Box e il suo Cyber Egg. La sua maestria nella cucina è pari a quella con la parola. Come racconta, come giudica, come riesce a radiografare ogni piatto e soprattutto ogni cuoco, non ci riesce nessuno. Poche parole, ma tutte appuntite e necessarie. E se la intende con quei tre come pochi altri: il giorno in cui pensassero a un quartetto di giudici, Scabin non dovrebbe mancare con la sua capacità di essere severo e comprensivo anche nello stesso secondo.

E una sua stilettata ti trapassa da parte a parte.

Niccolò Califano 9

Di tutti i concorrenti è quello che sta facendo il percorso più graduale, interessante e “normale”. Il nostro good doctor sta crescendo come uomo e come chef e quando persino l'(ex?) arcinemica Michela gli riconosce, tra le critiche che non riesce a risparmiarsi (sul risotto), una buona autorevolezza e calma nell’essere capitano, ci emozioniamo per lui. Anche se poi lei se lo rimangia a sconfitta avvenuta, ovviamente.

E anche se perde l’esterna e il miglior amico trovato qui, riesce ad affrontare con freddezza e cazzimma il pressure test. Il ragazzo insicuro e incline all’autosabotaggio sta diventando un uomo. Senza perdere la sua ironia buffa, quasi involontaria.

Settimino Diffondo 8,5

Un highlander. Lui non sa di non essere uno chef da Masterchef e per questo rimane nella masterclass, esattamente come il famoso calabrone (che poi lo sappiamo che è una fake news, quell’insetto è brutto ma può decollare senza problemi).

Sarà la sua bizzarra eloquenza fatta di parole storpiate (il topinambur diventa tapinaro) e la sua battaglia contro Kassandra fatta di bronci (suoi) e di paranoia (di lei, persino quando lui prova a consolarla e lei dice “non infierire”): sono una parte dell’intrattenimento di questo talent irresistibile.

Si salva con un solo ingrediente (ma quello giusto, l’ossobuco) e soprattutto perché c’è sempre qualcuno che fa una follia e si fa eliminare inopinatamente. Ormai ne siamo certi, ne resterà solo uno, e sarà Settimino. Non sarà gourmì, ma è impossibile non amarlo.

Michela Morelli 8

No, non riesco ancora a trovarla simpatica, anche se Kassandra sta facendo di tutto per superarla in insopportabilità: se l’italo-spagnola continua così rischia di farla diventare la zia buona. Aiutata anche dagli autori e dal montaggio sta diventando il fumetto di se stessa, soprattutto nell’autocommento, e ogni tanto ti stupisce con gesti imprevisti, tipo il bacio a Eleonora durante l’esterna (potrebbe essere l’inizio di una splendida storia d’amore).

Stiamo scoprendo che non è cattiva, probabilmente è solo matta e un po’ (tanto) acida. E soprattutto si gioca la golden pin sul piatto peggiore che ha fatto finora, dimostrando una notevole lucidità. Faccio ammenda: non è un bluff, è davvero un’ottima cuoca.

La nostra bad girl, inoltre, sta costruendo anche una linea narrativa personale di cui non possiamo più fare a meno. E neanche di lei. Ma non glielo dite, che si monta la testa.

Sara Bellinzona 7,5

La nostra impiegata con gli occhiali tira fuori in ogni puntata un po’ più di grinta senza perdere la tenerezza. Come quando nel bel mezzo di un’esterna chiede un abbraccio al capitano. Meritato, peraltro.

Rimane nelle retrovie, perché non è una che ruba la scena, non è la migliore, ma sta tirando su una solidità culinaria notevole. Dovrebbe, ora, diventare più audace, provare a mettersi alla prova laddove ha paura.

Ci piacerebbe, una di queste puntate, non riconoscerla. In tutti i sensi. Senza perdere la tenerezza e quella bravura gentile.

Eleonora Riso 7

Si fa baciare da Michela, riesce a gestire la normalità di piatti buoni anche quando non eccelle. Sembra anche nascondersi di meno nei comportamenti, nei tic, nelle faccine e mossette. La buffa Ele sta diventando grande, comincia a far paura, lascia pure un po’ perdere l’umiltà nel momento in cui si dice, ad alta voce, che ora la top 10 è una possibilità vera. Partita alla grande, continua a tenere botta e l’impressione è che si stia tenendo per non arrivare esausta alla fine.

Confermandoci che è più strategica di quanto lasciasse intendere.

Alice Scaffardi e Antonio Mazzola 6,5

Il mezzo voto in più per Alice è per la sua capacità non solo di sopportare Kassandra, ma addirittura di esserle amica. Per il resto rimane allineata e coperta, ma tutto, ora, sembra fatto con più cura. Pure il look, soprattutto quello scapestrato. Certo, ancora aspettiamo quella sprinter che alla prima puntata ha bruciato tutti.

Antonio ha capito che doveva fare un bel bagno d’umiltà, che non era ancora il migliore, ma che può dare del filo da torcere a tutti. Parla il giusto (non come prima), gonfia meno i muscoli, cucina a testa bassa e concentrato. E pagherà, in breve tempo tornerà a giocarsela con i migliori. Anzi, andrà meglio di prima.

Marcus Agerstroem e Lorenzo Silvidio 6

La trasmissione li trascura, anche perché non riescono mai a tirarsi su da un’aurea mediocrità, ma gli va riconosciuto che con quella sanno galleggiare come pochi altri. Per ora sono un contorno innocuo (soprattutto il secondo, il primo qualche momento di eccellenza l’ha avuto), ma quanto durerà?

Kassandra Galindo Rodriguez 5,5

Porta alla vittoria la sua squadra nell’esterna nella scuola di padel degli ex calciatori Amoroso e Budel, litigando ogni minuto con Settimino che pure poco prima si era portato mano nella mano in balconata. Ancora non ci è chiaro come abbia fatto, ma ce l’ha fatta. Poi dopo un piatto tutto sbagliato, al pressure ne fa uno eccelso.

Sorride di più e rosica di meno (ma non così tanto di meno, eh), ce l’ha con tutto il mondo perché vorrebbe spaccarlo. Se non dicesse sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato e nel modo sbagliato, riusciremmo anche a tifare per lei.

Detto questo, la kassandrata (piatto pessimo fatto perché si è andati nel panico) entrerà nella leggenda.

P.S.: con la felpa nera e il cappello su ci fa vacillare.

Filippo Baldo 5

Aveva cominciato alla grande, ora è un mix tra la sicumera urticante di Michela e la capacità di irritarti di Kassandra. Sbaglia, non lo riconosce, fa arrabbiare persino Cannavacciuolo. E soprattutto si autoesalta per piatti che hanno errori notevoli, sebbene lascino intravedere il suo indubbio talento. Ne abbiamo visti di aspiranti chef bravi e di talento perdersi in un bicchiere d’acqua e permalosità.

Hanno ragione i giudici, dovrebbe imparare a spettinarsi.

Antonino Cannavacciuolo 4

Rimane il nostro giudice preferito. Ma gioca a padel come io cucino. Voto di stima.

Alberto Pierobon 3

Vince l’esterna la settimana prima, si è dimostrato tra i più completi e creativi e precisi, e poi, lui, responsabile di una pescheria, non lava il calamaro che deve farcire al pressure test. Quando Cannavacciuolo gli fa notare che ha ‘mbuttunato il calamaro con la sabbia, nessuno riesce a crederci, lui per primo. Destino segnato per l’unico errore del suo percorso, il più assurdo per chi, quell’operazione, deve averla fatta migliaia di volte.

Che fosse una giornataccia l’avevamo capito dall’uovo: grande idea, ambiziosa ma realizzazione improbabile.

Lo sguardo distrutto, seppur dignitoso, quando vede quella maledetta sabbia, è struggente proprio perché persino in quel caso mantiene la misura che ha sempre mostrato anche nella sua cucina. Un finalista sicuro che si è letteralmente suicidato. In uno dei pressure test più “facili”. Che peccato. E non lo ha aiutato non essere stato mai personaggio televisivo.

Andrea Sciamanna 2

Michela lo seppellisce mentre eccelle nella sola prova che ha dimostrato di saper sostenere: indovinare gli ingredienti al buio. Ne becca 5 ed è la sua maledizione, perché li tratta tutti al peggio. Semplicemente, per lui sono troppi. Sostanzialmente è lui a salvare Filippo e all’ennesima volta che si è ritrovato tra i peggiori, non ce l’ha fatta. Rimane il sospetto che avesse talenti nascosti che non abbiamo scoperto. Speriamo ci riesca lui nei prossimi anni.

Mark Iuliano 1

Tra gli invitati del circolo di padel, mancano solo le note di Ti amo campionato di Elio e le Storie Tese mentre Antonino Cannavacciuolo gli chiede se era rigore su Ronaldo. Uno perché lo era, due perché dopo più di 25 anni si poteva pure esprimere.

Lo ha fatto persino Turone in un documentario, tu tiratela anche un po’ meno, che al fantacalcio hai fatto perdere i migliori fantallenatori.