X Factor 2023, il 14 settembre è il grande giorno del talent musicale che sembrava in crisi, ma che non vuole cedere il passo. Un solo cambiamento (dopo la rivoluzione del 2022, con il roster di giurati rinnovato totalmente), ma radicale. Via Rkomi, che pure si era fatto apprezzare – ma dall’animo troppo delicato per resistere in quella gabbia di vecchi leoni (o troppo intelligente per rimanerci) – c’è il grande, atteso, invocatissimo ritorno di Morgan Castoldi.
Il primo passo, la presentazione alla stampa, parte con una prevedibile defezione, quella di Francesca Michielin che già aveva annullato i suoi concerti per un’indisposizione decisamente pesante. “Ma – annunciano i produttori dello show – la ritroveremo ai live”. Intanto lo show, un programma Sky Original, prodotto da Fremantle, parte dal 14 settembre, su Sky Uno e Now, in prima serata. E già la prima puntata, mostrata in anteprima ai giornalisti, sarà scoppiettante.
Il caso Morgan: rimane anche ai live
Il secondo è la presa di distanza da parte di Sky – attraverso le parole di Antonella D’Ambrosio, Executive Vice President Content di Sky Italia – e Fremantle – nei confronti delle dichiarazioni omofobe in un concerto fatte da un Morgan su di giri, che poi si è prontamente scusato. “Le scuse, poi, sono state rese decisamente più concrete dalla donazione di metà del suo cachet a Casa Arcobaleno”. “Già avvenuta” dichiara l’ex direttrice di Sky Tg24 e Executive Vice President Communications & inclusione Sky Italia di Sarah Varetto.
“Le parole possono ferire molto”, ammette subito Morgan. “Ho voluto dare concretezza alle mie scuse. Le parole non vanno prese alla leggera, e su questo siamo tutti d’accordo, io per primo. Era un bel concerto, chi lo ha vissuto può dirlo. Ciò che è stato estrapolato almeno ha generato un dibattito e un errore si è potuto trasformare in un terreno di confronto”. Alla domanda sul cachet di Morgan, la domanda viene glissata: “È l’equivalente di quattro appartamenti a Milano che l’associazione mette a disposizione a quei ragazzi che fanno coming out e vengono cacciati di casa, venendo seguiti in un percorso di reinserimento nella società, seguendoli dalla consegna della casa alla ricerca di un lavoro con cui mantenersi”. Vale, comunque, la sua permanenza anche ai live.
Ma il Morgan-Gate non si ferma qui. La stessa Ambra Angiolini viene interpellata “in quanto donna” da una giornalista in sala: “A volte è l’ego a portare offese e insulti, non l’odio. Bisogna sempre prendersi la responsabilità di ciò che si dice, perché al di là della musica noi mandiamo dei messaggi da quel tavolo. Non siamo algoritmi o cloni, saremmo noiosi altrimenti. Al tavolo ci scambiamo e la fluidità è abbastanza divertente, non credo ci sia dominante maschile e non mi sento l’unica rappresentante femminile in questo programma, non mi sento sminuita come donna, perché non lo faccio io per prima”.
Chiuso l’incidente, il famigerato live degli insulti riprende subito quota nella presentazione alla stampa di X Factor 2023 (diciassettesima edizione, per i più scaramantici) per l’appello a “non andare ai concerti di Fedez”, avvenuto quella stessa sera nel monologo di Morgan. “Abbiamo fatto una bella chiacchierata lunga e approfondita sulla musica – rivela Castoldi – i rapporti tra noi sono professionali e distesi, ho trovato Fedez dopo nove anni maturato e professionale. Lui è un punto di riferimento, soprattutto in un talent televisivo come questo. Altro che rivalità”.
Le dichiarazioni dei giudici di X Factor 2023
Fedez, più sibillino e meno conciliante ammette “che c’è rivalità come con tutti gli altri. Quando partirà la competizione speriamo rimanga sana. Durante i live non possiamo prevederlo ed è bello questo coefficiente imprevedibilità”.
L’8% in più di share della scorsa edizione regala qualche spiraglio di ottimismo, così come la volontà di puntare di più sulle storie dei concorrenti e “di avere materiale meno ‘finito’, più grezzo, su cui lavorare di più noi, fare un percorso più faticoso – chiosa Fedez – ma anche più motivante”. E in questo senso ecco una piccola novità nel format: l’home visit in esterna dei giudici si trasformerà in due giorni di ritiro con i ragazzi per intercettare talento e capire il livello di empatia “perché si lavora meglio insieme se si sta bene”.
La varietà delle proposte
E se Dargen è colpito dalle tante proposte differenti (“pop, ma anche innesti di teatro-canzone, musica sperimentale, un occhio sempre rivolto al futuro”), Ambra ammette che ” le audizioni ci hanno colpito molto quest’anno. Ci confrontiamo anche in modo duro forse, ma non me ne sono pentita perché noi abbiamo la presunzione e il desiderio di scoprire il talento, non chi dominerà le classifiche. Se te ne freghi di quello che ‘funziona’ magari riesci anche un po’ a riscrivere la grammatica della musica, certo, per farlo devi mettere da parte l’ego ed essere umile. A me colpisce subito e tanto chi non ha paura di sbagliare davanti a tutti”.
Dargen ricorda per altro che “qui siamo giudici, guide ma pure intrattenitori” ed è una cosa che va valutata non solo quando loro giudicano i concorrenti ma anche quando noi comunicatori giudichiamo i giudici.
E questa volta non ce la si potrà prendere con il format, i favoritismi, le scelte del programma. Perché l’altra grande novità sarà che ogni “sporca” dozzina tra i primi 48 passati dalle audizioni saranno scelti direttamente da ogni singolo giudice per il boot camp. A botte di tre, a giro. Una presa di responsabilità ancora maggiore in cui gli autori, decidendo i roster, influenzavano molto il prosieguo del gioco.
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma