La maggior parte del pubblico conosce GrenBaud per le sue dirette su Twitch. Da oltre due anni e mezzo, infatti, Simone Buratti si collega ogni sera con in media 13 mila spettatori, dando vita al suo format di domande e risposte coi protagonisti del mondo social e di Tik Tok.
In pochi, però, sanno che GrenBaud – parallelamente a quello che ormai è un lavoro e l’ha reso lo streamer del suo genere più seguito in Italia – coltiva da sempre la passione per la musica, e da anni scrive e interpreta brani che ha pubblicato come artista indipendente. Confida, prima o poi, di riuscire a trovare in futuro una via di mezzo tra le sue due grandi passioni.
Arriva a Sanremo Giovani dopo un rifiuto all’edizione dello scorso anno, ma con nuove consapevolezze e un forte spirito autocritico. Giunge alla finale del 19 dicembre con il suo brano Mama, un pezzo leggero e divertente, in cui dà voce alla voglia di divertimento di gran parte dei suoi coetanei. Con una promessa, se dovesse vincere il festival, si metterebbe a correre in mutande per tutta Milano in piena notte.
Innanzitutto, cosa farebbe se dovesse vincere Sanremo?
Penso che mi metterei a correre in mutande per Milano.
C’è stata una polemica mediatica in concomitanza con la sua partecipazione. Come ha influito questa cosa sul suo percorso?
Mi ha solamente dato la carica per dimostrare tutto quello che posso.
Come ha reagito quando ha saputo di essere stato preso tra i finalisti di Sanremo Giovani?
Già l’anno scorso avevo provato ma non ero stato preso alle audizioni, perciò ho lavorato duro per un anno per riprovarci. Ero nel letto quando mi hanno detto che ero passato, e sono stato veramente molto contento, perché ho pensato che l’essermi impegnato aveva finalmente dato i suoi risultati.
Come sono andate invece le audizioni?
Molto bene. Dopo aver fatto l’esibizione avevo un bel feeling, però ovviamente non puoi mai sbilanciarti e dire subito “sì, sono dentro”. Penso di essere stato dignitoso, di solito sono molto critico in quello che faccio, perché voglio fare le cose al massimo.
Ha già idea di che pezzo presentare se dovesse rientrare nei Big di Sanremo?
Sì, assolutamente. Ho un pezzo pronto da un po’ che vorrei portare per l’occasione.
Cosa le piacerebbe portare alla serata delle cover?
Non ci ho ancora pensato però diciamo che sono molto versatile e aperto musicalmente, quindi potrei passare da un estremo all’altro.
E con chi le piacerebbe duettare?
Non saprei. Mi verrebbe da dire Nayt, che è il mio artista preferito, ma anche Cesare Cremonini o Jovanotti, che considero due geni della musica.
Chi tra i giovani finalisti farebbe passare direttamente in gara a Sanremo?
Vorrei vedere sul palco dell’Ariston Vale LP, Bnkr e Jacopo Sol.
Che ricordi ha legati al festival?
È uno show che ho sempre visto volentieri. Per me tutta la settimana di Sanremo è un bel momento. Ho sempre guardato Sanremo, specialmente negli ultimi anni, quando lavoravo al festival ed intervistavo i cantanti.
Come ci si sente a stare dall’altra parte?
Mi fa molto strano, di solito l’intervistatore sono io, non sono per niente abituato a rispondere alle domande. Però è anche questa una nuova esperienza.
Il fatto di provenire dai social è un deterrente per la partecipazione a Sanremo?
Io credo che avere un’esperienza pregressa in qualsiasi ambito sia solo un elemento in più, qualcosa di positivo a livello personale. Come sappiamo, purtroppo, il fatto di venire dai social in genere scatena grandi critiche.
Si è mai sentito discriminato per questo?
Ad ogni modo non gli do peso. Io faccio il mio e basta, questo è sufficiente.
Pensa di riuscire a conciliare la strada della musica e quella di Twitch?
È una domanda molto difficile. Io credo che farò quello che mi sentirò di fare. Andando avanti mi adatterò anche a quello che il mio corpo desidera. La musica è una strada che non vorrei mai mollare, ma anche la strada che ho percorso finora sui social è una strada che amo tuttora. Se devo pensare al futuro, prima o poi mi inventerò un ibrido, qualcosa di funzionale per conciliare entrambe le cose.
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