Barack Obama sostiene gli autori in sciopero. L’ex presidente degli Stati Uniti ha infatti dichiarato che – grazie alle manifestazioni in corso – gli sceneggiatori otterranno “una parte equa dei frutti del loro lavoro”. Ed è inoltre “fiducioso” riguardo un possibile accordo.
Lo ha dichiarato giovedì in diretta streaming con Ira Glass a Washington, D.C., durante la promozione della sua docuserie Netflix Working: lavorare e vivere. “So che ci sono molti Studios e piattaforme streaming che si sentono un po’ sotto attacco, ha dichiarato Obama. “C’è stata un’eccessiva abbondanza di prodotti, e queste persone guardano ai bilanci subendo la pressione degli azionisti”. Ma questi Studios “non esisterebbero se non ci fossero gli sceneggiatori a creare storie che contano”.
L’ex presidente ha aggiunto: “La mia speranza, come persona che sostiene davvero la Writers Guild of America e come persona che crede nella narrazione, anche come mestiere, è che vengano compensati e che l’importanza di ciò che fanno si rifletta in qualsiasi accordo venga raggiunto”.
Lo sciopero e l’affaire Netflix
La Writers Guild è in sciopero dal 2 maggio dopo che le trattative con gli Studios e le piattaforme streaming hanno raggiunto uno stop. Il sindacato sostiene che l’associazione di categoria delle major e delle piattaforme streaming stia facendo ostruzionismo. Gli studios – secondo la WGA – hanno rifiutato un numero garantito di settimane di lavoro e un organico minimo per gli sceneggiatori televisivi. Secondo il sindacato hanno anche eluso le proposte volte a regolamentare l’intelligenza artificiale nel processo di scrittura.
La conversazione tra Barack Obama e Ira Glass è avvenuta una settimana dopo l’uscita su Netflix di Working: lavorare e vivere. La docuserie prodotta da Higher Ground (casa di produzione degli Obama) esplora il mondo del lavoro moderno. L’ex presidente non ha parlato esplicitamente di Netflix commentando lo sciopero degli sceneggiatori. Ma ha dichiarato che nella lotta per i diritti dei lavoratori in corso negli Stati Uniti, l’industria dell’intrattenimento “non fa eccezione”.
“Nel corso della storia americana abbiamo visto che i sindacati e le organizzazioni dei lavoratori hanno dovuto fare delle richieste ai loro datori di lavoro, quelli che controllano il settore in cui operano, per assicurarsi di essere trattati in modo equo – afferma Obama – e l’industria dell’intrattenimento non fa eccezione”. E conclude: “La mia speranza è che, in un’epoca di grandi cambiamenti tecnologici, in cui ci sono grandi multinazionali che stanno andando molto bene, si tenga conto dei creativi che di fatto realizzano i prodotti che i consumatori apprezzano e che vengono esportati in tutto il mondo”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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