Dopo il Metoo francese da Parigi arriva anche l’hashtag per gli uomini vittime di violenza sessuale, il “Metoogarçons”. Oltre alle attrici, artiste, modelle, cantanti e molte altre categorie che nelle ultime settimane hanno protestato per nuove accuse emerse nel cinema francese, arriva l’hashtag che raccoglie sui social le denunce di uomini vittime di violenze sessuali. Da quando è stata lanciata dall’attore Aurélien Wiik, il 22 febbraio su Instagram, l’iniziativa ha già raccolto molte testimonianze di abusi e stupri.
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Wiik, oggi 43enne e noto soprattutto per il suo ruolo nella serie Munch, ha rivelato di aver subito abusi fra gli 11 e i 15 anni da parte del suo agente e ha invitato tutte le vittime come lui a prendere la parola con il nuovo hashtag: “I ragazzi del cinema si svegliano”, ha detto incoraggiando tutti ad uscire allo scoperto. Perché il suo aggressore “ha fatto ad altri quello che ha fatto a me”. Quest’ultimo è stato condannato, spiega. “C’erano diversi ragazzi al processo. Ci sono voluti cinque anni. È possibile”.
Un metoo maschile, oltre il cinema
In molti hanno già seguito Aurélien Wiik, ragazzi che denunciano di aver subito violenza dai propri partner, puntando il dito contro “un tema molto nascosto nella comunità LGBTQIA+”.
E non si limitano al mondo del cinema. “Alla fine ho sporto denuncia contro la donna che mi ha violentato per 4 anni quando ero piccolo”, “Da allora ho paura di andare a letto con qualcuno”, “Mi è successo quando avevo 18 anni con il mio ex ragazzo, sono ancora traumatizzato “, dicono decine di account, anonimi e non, con l’hashtag #MeTooGarçons, sul social network.
Una denuncia è arrivata anche dal deputato della sinistra de La France Insoumise, Andy Kerbrat. “Non possiamo riprenderci dall’essere stati vittima, ma possiamo ripararci, piano piano, e diventare anche deputati. Ho subito abusi quando avevo 3-4 anni da un predatore, che da allora è morto, quindi senza possibilità di avere giustizia. La gente ti crede e ti ama (come è stato il mio caso grazie ai miei genitori). Otterrai grandi cose, quindi continua ad esprimerti. Se puoi, vai in tribunale”.
On ne guéri pas d’avoir été une victime, mais on peut se réparer, lentement, et même devenir député.
J’ai été abusé de mes 3 à 4 ans par un prédateur, mort depuis donc sans possibilité d’avoir justice.#MeToogarcons
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— Andy Kerbrat? (@AndyKerbrat) February 24, 2024
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