Frasi che ti feriscono, che ti scavano dentro: ecco il primo campanello d’allarme. Diteci le vostre

Perché se te lo dice, se te l'ha detto, è il primo segnale. È l’inizio di una spirale da cui indietro non si torna. È già violenza. Condividiamo tutte le frasi che suonano così: pronunciamole ad alta voce, facciamolo insieme. Domani, 25 novembre, è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: in vista delle manifestazioni organizzate dal movimento Non una di meno, l'iniziativa di THR Roma

Quando Giulia Cecchettin è stata uccisa più di un milione di persone avevano già visto al cinema C’è ancora domani, il film di Paola Cortellesi. E forse chi è andato al cinema dopo, l’ha fatto anche pensando a lei, a tutte le altre che hanno vissuto la stessa storia di sopraffazione. Una storia fatta di parole, di gesti, di sguardi, non solo, non sempre di botte o vessazioni fisiche ma una sensazione di costante disapprovazione da parte dell’altro, di chi cerca una propria personale maschile “rivincita” perché alla pari non ci sa stare. Questa sensazione – scusarsi perché si lavora troppo, doversi prendere sempre carico dei malesseri dell’altro e sottovalutare i propri, essere costrette a rispondere a domande che sembrano premure e invece sono un esercizio di controllo – è così comune che diventa la norma. Pensateci, pensiamoci a quelle frasi, a quelle domande in apparenza neutre: “Ma alla fine esci vestita così?”, “Guarda, vieni, te lo spiego io”, “Ci vediamo in centro, sai come ci si arriva?”, “Chi c’è a questa cena, più femmine o più maschi?”, “Sei nervosa, quanto la fai lunga, era una battuta”, “Se stiamo discutendo, la colpa è tua”.

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e delle manifestazioni organizzate dal movimento Non una di meno, vogliamo aprire qui uno spazio in cui ascoltare le vostre frasi. Quelle che, una parola dopo l’altra, scavano e arrivano come un’ingiustizia. Quelle che innescano dentro ognuna di noi una rabbia che si sente con il corpo. Perché se te lo dice, se te l’ha detto, è il primo segnale. È l’inizio di una spirale da cui indietro non si torna. È già violenza. Mettiamo insieme tutte le frasi che suonano così: pronunciamole ad alta voce, facciamolo insieme.

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Di seguito gli esempi dalla redazione di THR Roma.