Verso l’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo

La sottosegretaria Borgonzoni: "Finalmente, grazie al lavoro del ministero possiamo annunciare una misura che è una conquista per tutti"

Di THR ROMA

Potrebbe interessare una platea di beneficiari di circa 20.600 persone l’indennità di discontinuità in favore dei lavoratori del settore dello spettacolo, la cui misura è in discussione al consiglio dei ministri. Secondo alcune stime riferite al provvedimento, si ipotizza che l’indennità media percepita dai soggetti aventi diritto potrebbe essere di circa 1.500 euro.

L’indennità di discontinutità “è un chiaro segnale dell’attenzione che il governo ripone nei confronti dei lavoratori dello spettacolo ed è una grande conquista per tutti noi. L’impegno del Parlamento è stato massimo affinché potessero essere loro garantite sempre maggiori tutele. Finalmente, grazie al lavoro del ministero della cultura possiamo annunciare una misura che ho sempre ritenuto fondamentale, a lungo attesa dal settore: l’introduzione di un’indennità di discontinuità strutturale e permanente. Il giusto riconoscimento per tutti coloro che con talento, creatività e responsabilità rendono grande l’Italia nel mondo”. Così la sottosegretaria al ministero della cultura Lucia Borgonzoni sul decreto legislativo per il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità e per l’introduzione di un’indennità di discontinuità in favore dei lavoratori dello spettacolo. Si tratta del primo decreto attuativo della legge delega in materia di spettacolo.

La discontinuità per i lavoratori dello spettacolo sarà finanziata con il Fondo per il sostegno economico temporaneo – SET, che per il 2023 prevede una dotazione di 100 milioni di euro, 46 per il 2024, 48 milioni per il 2025 e 40 milioni a decorrere dal 2026.

Borgonzoni sottolinea che tra i lavoratori discontinui del settore dello spettacolo che potrebbero beneficiare della misura ci sono artisti ed interpreti, ma anche gli operatori di cabine di sale cinematografiche, gli impiegati amministrativi e i tecnici dipendenti dagli enti e dalle imprese esercenti pubblici spettacoli, dalle imprese radiofoniche, televisive o di audiovisivi, dalle imprese della produzione cinematografica, del doppiaggio e dello sviluppo e stampa. E ancora, maschere, custodi, guardarobieri, addetti alle pulizie e al facchinaggio, autisti dipendenti dagli enti ed imprese esercenti pubblici spettacoli, dalle imprese radiofoniche, televisive o di audiovisivi, dalle imprese della produzione cinematografica, del doppiaggio e dello sviluppo e stampa, nonché impiegati e operai dipendenti dalle imprese di spettacoli viaggianti e lavoratori dipendenti dalle imprese esercenti il noleggio e la distribuzione dei film.

“Dopo anni di lavoro di AssoArtisti e delle altre realtà associative e sindacali, finalmente si è riusciti ad arrivare a far riconoscere la discontinuità come una delle grandi peculiarità del lavoro dello spettacolo”. Così Elio Giobbi, vicepresidente nazionale di AssoArtisti Confesercenti, commenta il decreto legislativo per il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità e l’introduzione di un’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo, sul tavolo del Consiglio dei ministri di oggi.

“Come sempre, occorrerà valutare il provvedimento nei dettagli. Ma un dato positivo già c’è: viene constatato finalmente il vero lavoro che l’artista fa anche per lo studio, la preparazione, le prove di ogni singola performance e riconosciuta la dignità del lavoro nello spettacolo così come esiste in tutti gli altri settori, auspicando un’attenzione particolare a tutti i contratti che vengono applicati al settore. Ma questo primo grande passo è fondamentale per credere in un vero cambiamento epocale. AssoArtisti continuerà a lavorare affinché questo possa avvenire al più presto”.

(Ansa)