È stata diffusa la prima foto segnaletica di un presidente americano. La storica foto di Donald J. Trump è stata pubblicata dopo il suo arresto nel carcere della contea di Fulton ad Atlanta.
All’inizio del mese, l’ex inquilino della Casa Bianca è stato incriminato con 13 capi d’accusa per aver tentato di interferire con il processo elettorale della Georgia durante la corsa alle presidenziali del 2020. Si tratta della quarta imputazione a suo carico negli ultimi mesi. Complessivamente, Trump deve affrontare 91 capi d’accusa che potrebbero comportare – in caso in cui fosse condannato per tutti gli elementi – una pena complessiva di circa 700 anni di carcere.
Trump è riuscito a evitare la foto segnaletica nelle sue precedenti incriminazioni. Alcuni hanno sostenuto che non è necessaria, poiché lo scopo di una foto segnaletica è quello di aiutare a identificare la persona arrestata e Trump è una delle figure più famose al mondo. Altri hanno ribattuto che la fama di Trump non dovrebbe consentirgli alcun trattamento speciale. E che il suo processo di identificazione dovrebbe essere uguale a quello di tutti gli altri.
“A meno che qualcuno non mi dica diversamente, stiamo seguendo le nostre procedure, e quindi non importa il suo status, avremo una foto segnaletica”, ha detto lo sceriffo della contea di Fulton Pat Labat ai media locali. Il procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis, avrebbe chiesto la data del processo per il 23 ottobre. Intanto, l’ex presidente è stato rilasciato su una cauzione di 200mila dollari.
La foto più vista al mondo?
Si ipotizza che la foto segnaletica possa venire immediatamente utilizzata per la campagna di Trump, al fine di raccogliere fondi. Una strana tattica, ma sembra che l’ex presidente degli Stati Uniti sia riuscito a trasformare le sue azioni (che avrebbero fatto rabbrividire e affondare qualsiasi altra personalità politica) come una persecuzione ingiusta. In passato la sua campagna elettorale ha venduto magliette con false foto segnaletiche, mentre in estate è stato riferito che Trump ha iniziato a dirottare in silenzio una parte dei fondi che stava raccogliendo per la sua campagna presidenziale del 2024 verso il pagamento delle sue spese legali.
È stato anche ipotizzato che la foto segnaletica di Trump potrebbe diventare una delle foto più famose di tutti i tempi, forse la più vista in assoluto. Interrogato su questa possibilità, lo storico della fotografia di Oxford Geoffrey Batchen ha dichiarato a The Hollywood Reporter: “Per avere una risposta bisognerebbe definire il termine ‘più vista’. Se si parla di ‘in proporzione alla popolazione mondiale’, allora forse la fotografia dello sbarco sulla Luna potrebbe vincere la gara?”.
“Trump è un problema americano – continua Batchen – le persone in altri Paesi non sono ossessionate dalle sue manie come lo sono gli americani. Immagino che Trump speri che la foto venga diffusa in modo capillare, perché mira a trarne profitto, come sempre. Io non lo incoraggerei. Se lo si ignorasse, scomparirebbe”.
In testa ai sondaggi dei repubblicani
I media e l’elettorato non sembrano però voler ignora il candidato, almeno in tempi brevi. Trump è stato accusato per quattro volte e – nonostante ciò – continua ad essere in testa nei sondaggi delle primarie dei repubblicani (GOP).
Trump si è consegnato il giorno dopo il primo dibattito, in cui gli altri otto candidati repubblicani hanno lottato per staccarsi dalla massa. Gli opinionisti hanno suggerito che il dibattito è stato ampiamente vinto dall’ex governatore della Carolina del Sud Nikki Haley e dal miliardario del settore tecnologico Vivek Ramaswamy, anche se rimane in dubbio se uno dei candidati rivali sia in grado di colmare il considerevole divario di Trump nei sondaggi. Nessun candidato ha mai perso le primarie avendo un vantaggio iniziale così ampio.
Trump torna su Twitter/X
All’indomani del suo arresto, Donald Trump ha twittato per la prima volta in oltre due anni e mezzo. L’ex presidente si è affidato a Twitter/X, pubblicando la foto segnaletica insieme alla dichiarazione: “Le interferenze elettorali non si arrendono mai!”. È stato incluso anche un link al sito web di Trump, che sta cercando di raccogliere fondi approfittando dell’arresto e dei suoi problemi legali.
L’ultimo tweet del miliardario risale all’8 gennaio 2021 (958 giorni fa), all’indomani della scioccante rivolta che ha visto una folla di sostenitori di Trump prendere d’assalto il palazzo del Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio. Lo stesso giorno del suo ultimo post, Trump era stato bannato da Twitter, poiché avrebbe incitato alla violenza con i suoi post sull’insurrezione del Campidoglio.
Prima di acquisire Twitter, Elon Musk aveva dichiarato pubblicamente di ritenere il ban di Trump dalla piattaforma una “decisione moralmente sbagliata” ed “estremamente sciocca”. Dopo l’acquisizione da parte di Musk, il miliardario ha ripristinato l’account dell’ex presidente, dopo che a novembre quest’ultimo ha annunciato la sua candidatura alle presidenziali del 2024. L’ex presidente però ha preferito postare su Truth Social (il suo social network di microblogging) piuttosto che tornare su Twitter. Questo, almeno, fino ad ora.
Traduzione di Pietro Cecioni
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