Sono in corso le riprese di Essere Umani – Cape Town, nuova tappa della docuserie a cura di Pablo Trincia prodotta da Sky Italia e Sky TG24, realizzata da Chora Media. Dopo il primo viaggio a Mumbai, megalopoli indiana da 22 milioni di abitanti minacciata dal cambiamento climatico e dalla pressione edilizia e demografica, Essere Umani fa tappa a Cape Town, famosa per il turismo ma famigerata anche per la violenza che la contraddistingue.
In particolare, nelle cosiddette Cape Flats, un’intricata serie di quartieri popolari e baraccopoli – a pochi minuti dal centro – dove a inizio Novecento vennero segregati gli abitanti neri della città. Le “Flats” oggi sono di fatto governate da più di 130 bande criminali di cui fanno parte in tutto almeno 100 mila persone in costante lotta tra di loro. Nella città convivono due mondi: in uno ci sono turismo, ristoranti stellati e benessere, nell’altro, criminalità e povertà.
Cape Town: una storia di contraddizioni
A trent’anni dalla fine dell’apartheid e dall’elezione di Nelson Mandela a presidente nell’aprile del 1994, Cape Town (Città del Capo) si mostra come una città dai mille volti e dalle contraddizioni estreme. Per la sua posizione strategica, la sua bellezza naturale e il clima mite tutto l’anno è il luogo scelto dai colonizzatori europei a metà del ‘600 per il primo insediamento in Sud Africa, e per le stesse ragioni oggi è la principale meta turistica del paese. Ed è difficile immaginare come possa essere allo stesso tempo anche una delle città più pericolose al mondo.
Per numero di omicidi, infatti, è seconda solo alle città messicane insanguinate dalle guerre tra i cartelli della droga. La racconterà Pablo Trincia, nella docuserie in 3 episodi, con la regia di Paolo Negro, che arriverà nel 2024 su Sky TG24, Sky Documentaries e in streaming su Now.
Esseri umani – Cape Town: la struttura della docuserie
Le diseguaglianze sociali a Cape Town spaccano la città in due: da una parte i grattacieli, le ville coloniali, i grandi parchi, le piscine, i campi da golf e le molte attrazioni turistiche, dall’altra baraccopoli di lamiere con una latrina ogni mille persone. Gli abitanti di questo “mondo di sotto” guardano il “mondo di sopra” attraverso il filo elettrificato dei recinti che li separano.
In queste baraccopoli senza futuro né passato, dove la vita umana non ha valore, l’unico senso di appartenenza è offerto dalle gang criminali che hanno dato inizio a una guerra la cui unica ragione di esistere è la guerra stessa. Ma proprio nella città sudafricana dove le statistiche rilevano il 60% di disoccupazione giovanile, l’emergenza ambientale e quella criminale rischiano di essere una bomba ad orologeria per la tenuta sociale di un paese già profondamente lacerato.
Pablo Trincia incontra così le persone che ogni giorno lottano per una società più equa e un futuro più sostenibile, per tutti. Attraverso alcune testimonianze Trincia documenta, inoltre, come Cape Town sia diventata anche una città estremamente vulnerabile ai cambiamenti climatici. A causa della siccità, infatti, nel 2017 è stata la prima città al mondo ad arrivare a un passo dal Day-0: il giorno in cui non ci sarebbe stata più acqua per i cittadini.
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