John Le Carré, pseudonimo di David John Moore Cornwell, con i suoi 27 romanzi del genere spy e una serie di saggi è stato l’autore che più di altri (più di Ian Fleming, ad esempio) ha contribuito a rinnovare il genere spy story raccontando “quello che succede dietro le quinte della politica, della forza e dell’oligarchia globale”.
Adesso, Le Carré, ex agente segreto del Secret Intelligence Service e scrittore finissimo, a pochi anni dalla sua scomparsa avvenuta nel 2020, con un documentario programmato su Apple TV + dal titolo Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré a firma del Premio Oscar Errol Morris, viene raccontato a sua volta in maniera impeccabile: “Perché, dopo Rumsfeld e McNamara ho voluto avvicinarmi ad un personaggio come Le Carré? – dice Morris – Era interessante parlare di qualcuno che aveva a cuore la verità e la Storia”.
Romanzi per cui ha vinto innumerevoli premi, come La spia che venne dal freddo, La talpa o Tutti gli uomini di Smiley, quest’ultimo personaggio che attraversa gran parte della sua attività letteraria. Ma ci sono anche La Tamburina e La casa Russia, solo per citare alcuni, che hanno colpito per il loro realismo e la critica all’establishment britannico quale vero colpevole, secondo l’autore, del disastro (non solo politico) mondiale.
Il respiro di John Le Carré
Le Carré ha dato un nuovo respiro alle storie di spionaggio, fino ad allora puri e semplici racconti d’azione, ed ecco perché i suoi libri sono stati letti da milioni di persone. Ovviamente questo suo successo è stato amplificato grazie anche al cinema: registi come Martin Ritt e Sidney Lumet hanno saputo cogliere l’essenza delle sue storie e trasformarle in pellicole notevoli. Più recentemente hanno riscosso grande successo film come The Costant Gardener con Ralph Fiennes e in tv The Night Manager con Tom “Loki” Hiddleston.
Tiro al piccione – Ritratto di John Le Carré è stato prodotto da Stephen e Simon Cornwell, figli di Le Carré: “Nostro padre amava la verità storica. Molti dei conflitti attuali lo avrebbero inquietato, come i nazionalismi che attraversano l’Europa, e che lui sperava fossero superati”.
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