Sta partendo in Sicilia il set della serie Netflix Il Gattopardo (The Leopard), uno degli eventi della prossima stagione televisiva.
Le prime riprese saranno nel trapanese, dove il regista Thomas Otto Shankland – che dovrebbe essere affiancato da due cineasti italiani – ha già compiuto i sopralluoghi (dopo una settimana passata tra Siracusa e Palermo, in cui ha visitato anche Palazzo Comitini) e dove è stato fatto il casting organizzato da Indiana Production e Moonage Pictures per 2500 comparse, tra i 18 e gli 80 anni.
Sopralluoghi che non lo hanno colto impreparato: il padre del cineasta era un insegnante d’italiano che aveva una vera e propria ossessione per il capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, tanto che quando Tom Shankland era bambino più volte è andato con la famiglia in vacanza seguendo le tracce del romanzo nei vari luoghi in cui è ambientato.
Il Gattopardo, il cast della serie Netflix
L’avvio della lavorazione è stato anticipato di qualche settimana – era previsto a fine maggio – e vedrà dietro la macchina da presa il regista del film The Children (2008) e delle serie BBC Les Misérables (2018) e di The Serpent (2021), già grande successo per la casa della N rossa. Shankland dirigerà un cast tecnico a prevalenza statunitense – ma con molte maestranze italiane – e un cast artistico che vede tra i protagonisti Kim Rossi Stuart (nella parte di Don Fabrizio), Saul Nanni (nella parte di Tancredi e già visto nel terzo film da regista di Kim, ossia Brado), Deva Cassel (Angelica, ruolo che fu di Claudia Cardinale) e Benedetta Porcaroli, che sarà Concetta e rappresenterà l’elemento di novità narrativo della storia.
Nella serie, infatti, a differenza del libro e del film, sarà lei la protagonista, in un racconto che sarà virato in una chiave moderna di lotta al patriarcato e al sistema dominante maschile e maschilista della Sicilia di fine ‘800.
La prima location
La prima location della serie sarà San Vito Lo Capo (Trapani), già set di Nuovomondo di Emanuele Crialese, di Giovanni Falcone: l’uomo che sfidò Cosa Nostra, di Prime luci dell’alba e My name is Tanino e che nell’episodio “Giro di Boa” de Il commissario Montalbano fu sede di un covo di narcotrafficanti.
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