Lui, lei e l’analista di coppia. Se volessimo sintetizzare il triangolo sentimentale che vede protagonisti, rispettivamente i personaggi di Pietro Sermoni, Ambra Angiolini e Asia Argento in Gigolò per caso potremmo riassumerlo così. Diretta da Eros Puglielli e disponibile su Prime Video dal 21 dicembre, la serie racconta la storia di Alfonso (Sermonti), un uomo che non si è mai particolarmente distinto per la bellezza, il carisma o il fascino. Quando il padre Giacomo (Christian De Sica) ha un infarto e chiede aiuto al figlio per essere dimesso dall’ospedale, Alfonso si ritrova faccia a faccia con la persona che reputa responsabile di quasi tutti i suoi traumi.
L’incontro offre a entrambi la possibilità di parlare del passato e Giacomo rivela ad Alfonso una scomoda verità: non è un antiquario, bensì un gigolò! Questa scoperta sconvolge Alfonso che, dopo una serie di eventi sfortunati, in crisi con la moglie Margherita (Angiolini) e in difficoltà economiche, decide di seguire le orme paterne prendendo il suo posto con le sue clienti, una serie di donne tutte diverse una dall’altra che lo porteranno ad arricchirsi di nuove consapevolezze sull’universo femminile.
Gigolò per caso, una tregua tra i sessi
A fare da filo conduttore alla serie ci pensa un podcast che rappresenta la voce fuori campo grazie alla quale parlare di tematiche che riguardano la sessualità e in cui si ipotizza il bisogno di un’alleanza tra uomini e donne. “Siamo agli albori dell’inizio di un dialogo. È finita la guerra? Non lo so. Forse è finita al cinema e si inizia con la tregua”, riflette Argento che in Gigolò per caso interpreta Costanza, terapeuta che inizia una relazione con la sua paziente Margherita.
“Tagliano sempre i fondi alla cultura ma è quella che ingentilisce ed eleva, da sempre. Abbiamo scoperto il rispetto prima degli altri. Mettersi nei panni di qualcuno, immedesimarsi nelle storie degli altri: o lo fai o muori di fame”, sottolinea Angiolini parlando del momento storico polarizzato nel quale ci troviamo. “Quindi la possibilità tra maschi e femmine – perché ahimè di questo si tratta, forse un domani, in un mondo ideale, si parlerà di persone – di riuscirsi a scambiare delle cose un pochino più reali, meno stereotipate, aiuterebbe. Se si va in una sala teatrale difficilmente si incontrano dei ragazzi giovani. Questo è un peccato. E in questo la cultura potrebbe fare tanto”.
Abbracciare il piacere femminile
Gigolò per caso, tra le varie tematiche toccate con leggerezza e intelligenza parla anche dell’importanza dell’abbracciare il piacere femminile. Ma una serie può aiutare a cambiare il modo di pensare? “Credo di sì. Così come parlarne. Che non sia un tabù. Prima di tutto deve partire da noi stesse. Dobbiamo spogliarci di questa vergogna che è nel DNA”, afferma Argento. “La vergogna della nostra libertà di provare piacere per poi riuscire a comunicare. Così anche l’altro sesso si sente libero di poter entrare in contatto con noi ad un livello un po’ più alto. Poter dire cosa ci piace. La famosa educazione sessuale che a scuola non viene fatta. E allora magari, in questo senso, una serie può aiutare”.
“Penso che questa serie non rappresenti qualcosa solo perché scopre la sessualità delle donne”, le fa eco Angiolini. “La liberà delle donne passa attraverso un sacco di cose tra cui anche la sfera sessuale. Ma è più una cosa intima con noi stesse. Credo sia giusto proporre donne che appartengono a noi stesse e che non sono la moglie di, la fidanzata di, la figlia di”.
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