“Il sesso è un condimento in questa serie, non è l’elemento principale, non viene mai trattato in maniera diretta, frontale, pruriginosa. È un minuetto, un valzer di solitudini. Un racconto molto delicato che ha a che fare con l’intimità delle persone. Ma, al di là di questo, fa anche molto ridere. Perché la solitudine e l’inettitudine sono materia prima comica straordinaria”. Per Pietro Sermonti, protagonista di Gigolò per caso, serie diretta da Eros Puglielli disponibile dal 21 dicembre su Prime Video, non ci sono dubbi sulla duplice natura del racconto in cui interpreta Alfonso, un uomo che nella sua vita non si è mai particolarmente distinto per la bellezza, il carisma o il fascino.
Gigolò per caso, tra solitudine e comicità
Tutto il contrario di suo padre Giacomo interpretato da Christian De Sica che sul tema della solitudine aggiunge: “Solitudini che però si incontrano e riescono ad essere felici, con delle situazioni tremende. Come diceva Čechov: ‘Per essere felici bisogna credere innanzitutto ti poterlo essere’”. È una commedia sofisticata e leggera, che vola”. Il suo personaggio nel primo episodio ha un infarto e chiede aiuto al figlio per essere dimesso dall’ospedale, Alfonso si ritrova faccia a faccia con la persona che reputa responsabile di quasi tutti i suoi traumi.
L’incontro offre a entrambi la possibilità di parlare del passato e Giacomo rivela ad Alfonso una scomoda verità: non è un antiquario, bensì un gigolò! Questa scoperta sconvolge Alfonso che, dopo una serie di eventi sfortunati, in crisi con la moglie e in difficoltà economiche, decide di seguire le orme paterne prendendo il suo posto con le sue clienti, una serie di donne tutte diverse una dall’altra e ciascuna a suo modo unica.
Un lento cambiamento in atto
Una serie ironica ma che, con leggerezza, riesce a toccare tematiche molto attuali come la guerra dei sessi a cui si risponde ipotizzando un’armonia dei sessi. “Il 25 novembre sono sceso in piazza come tantissime altre persone in Italia che magari lo facevano per la prima volta in vita loro. Ho avuto la sensazione che quello che è accaduto, l’infame fine di Giulia Cecchettin e quello che hanno detto suo padre e sua sorella, siano uno spartiacque” sottolinea Sermonti. “Dopodiché purtroppo il processo è lento. Un punto di non ritorno è stato toccato secondo me, ma poi avoglia a correre. Perché chi ha la soluzione? È un’alleanza. Non credo che il modo per procedere sia lo scontro o la violenza. Ma è qualcosa che riguarda migliaia di anni di sedimentazioni, di abitudini e di modi sbagliati di vivere la frustrazione che gli uomini manifestano con la violenza”.
Questione di alchimia
Punto a favore di Gigolò per caso la coppia Sermonti/De Sica capace di strappare numerose risate per il contrasto tra i loro personaggi. “La serie è stata scritta bene, quindi siamo partiti avvantaggiati. Però è un’alchimia quella nata tra Pietro e me magica. Non capita sempre. Ho recitato con tanti attori, da Carlo Verdone a Massimo Boldi, però con lui è stato facile. Abbiamo ballato bene” racconta Christian De Sica a cui fa eco il collega. “Si gioca in due, la palla ti deve tornare e credo che la somma tra il testo, il materiale umano, la regia e il montaggio hanno fatto funzionare il tutto”.
Gigolò per caso è coprodotta da Amazon Studios con Mattia Guerra, Stefano Massenzi, Andrea Occhipinti per Lucky Red.
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