Da quando sono arrivati i the Jackal, il web non è stato più lo stesso. E con Pesci piccoli – Un’agenzia, molte idee, poco budget rischia di avvenire lo stesso per la serialità. La chiave del lavoro di questo collettivo prolifico e geniale è la capacità di essere unici anche quando (spesso) hanno lavori commissionati, di essere innovativi, sperimentali e irresistibili quando hanno intuizioni originali e cercano altre vie di espressione (dal sottovalutato esordio cinematografico Addio Fottuti Musi Verdi al loro primo “vero” mediometraggio 30 anni, passando per quell’iniziale e dirompente Lost in Google).
A volte creano dei veri e propri fenomeni di costume: certo, Gomorra e Despacito non avevano bisogno di loro per avere successo in tutto il mondo, ma perché alcune battute o strofe diventassero proverbiali entrando prepotentemente nell’immaginario anche di chi non li aveva mai neanche sfiorati, la serie e la hit, ci sono voluti questi meravigliosi artisti napoletani.
“Il nostro segreto è l’unicità e la sincerità, crediamo in quello che facciamo” afferma Fabio Balsamo, aggiungendo con sguardo funebre, “perciò durante quest’intervista ho questa faccia”.
Fru segnala con orgoglio che questa è la prima serie in cui davvero dalla prima all’ultima cosa “tutto è stato fatto dai the Jackal”), Aurora cerca di tenerli a bada ed essere seria, ma sul Napoli campione d’Italia non ce la fa, e si lascia andare anche lei. Ciro Priello, sorprendentemente (o forse no) è (quasi) il più serio e poetico.
E sulle loro carriere individuali – “vorrei diventare la nuova Ellen DeGeneres, o magari anche somigliarci alla lontana” confessa Aurora – confermano che proseguiranno, “anche perché” – dice Ciro – “così diventa più bello ritrovarsi e lavorare insieme”.
E vedendoli nella nostra redazione, possiamo confermarlo. Vedendo Pesci Piccoli, invece, capiamo – come già fatto con l’esilarante e riuscitissima biografia di gruppo Non siamo mai stati bravi a giocare a pallone (edito da Rizzoli nel 2021) – come si diventa geni straordinariamente normali. E si possa sfondare divertendosi. O forse, viceversa.
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