Lo sciopero ferma la serie remake di Mr. & Mrs. Smith, rinviata al 2024

Lo sciopero degli sceneggiatori e degli attori, ancora senza un termine, fa “perdere un giro” a un altro titolo, rimandato all’inizio del prossimo anno: la serie remake di Mr. & Mrs. Smith di Prime Video.
Inizialmente previsto a novembre, il progetto è stato ideato dai co-creatori e produttori esecutivi Donald Glover (Atlanta) e Francesca Sloane (Fargo). Glover interpreta il ruolo di John Smith e Maya Erskine (PEN15) quello di Jane Smith.
Ecco la sinossi ufficiale: “Vi presento gli Smith: due sconosciuti, John e Jane, che hanno rinunciato alle loro identità per diventare partner – come spie e sull’altare. Messi in coppia da una misteriosa agenzia, i due affrontano in ogni episodio della serie una nuova missione, spingendo di volta in volta la loro relazione un passo in avanti. Quando arrivano i problemi, devono sforzarsi di rimanere insieme. Perché in questo matrimonio il divorzio non è un’opzione”.
Mr. & Mrs. Smith si basa sul film di Doug Liman del 2005, con Brad Pitt e Angelina Jolie nei panni di una coppia di coniugi annoiati che scoprono di essere entrambi assassini al soldo di agenzie concorrenti, incaricati di uccidersi a vicenda.
La scorsa settimana Glover – insieme a molti altri produttori – si è visto sospendere l’accordo con Amazon a causa degli scioperi. Un capo dello studio ha spiegato che “se sei in post-produzione o in produzione attiva su un progetto, e sei disposto a lavorare [in qualità di non autore], continuiamo a pagare. Se non hai nulla sotto mano, o non vuoi lavorare, smettiamo di farlo”.
Mr. & Mrs. Smith è in lavorazione da anni. Originariamente Phoebe Waller-Bridge ne era co-creatrice e co-protagonista insieme a Glover. Waller-Bridge ha lasciato la serie nel 2021, spiegando così la decisione a The Hollywood Reporter: “Ho lavorato a quella serie per sei mesi con tutta me stessa, e ci tenevo davvero – ci tengo ancora. So che sarà geniale. Ma a volte devi renderti conto che è arrivata l’ora di andartene via dalla festa. Non volevo essere d’ostacolo a una determinata visione del progetto. La collaborazione creativa è come un matrimonio. E alcuni matrimoni non funzionano”.

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