Dopo essere passato in anteprima su Paramount +, dal 14 novembre Circeo, tratto da una tragica storia vera, è su Rai1 con un appuntamento settimanale di due puntate in prima serata. Tra i protagonisti Ambrosia Caldarelli (nella parte di Donatella Colasanti, bravissima), Guglielmo Poggi (un incredibile e inquietante Angelo Izzo) e Greta Scarano, unico personaggio di finzione a simboleggiare la legalità a protezione della vittima superstite e della lotta di tutte le donne, nella persona dell’avvocato Teresa Capogrossi.
Quelle di stasera in tv, su Rai1, sono le ultime due puntate di una miniserie che copre 5 anni: dal 28 settembre del 1975 fino al 1980, anno in cui si consumerà il secondo grado del processo e in cui vedremo Donatella Colasanti e Teresa Capogrossi ancora lottare insieme, pur rendendosi conto, la prima, di non poter avere più una vita normale, la seconda da alcune delle decisioni (ergastoli tramutati in altre pene) che la strada per l’emancipazione femminile è ancora lunga.
Secondo le note di produzione della serie diretta da Andrea Molaioli “i punti di vista sono quelli di Donatella e di Teresa. Quest’ultimo è un personaggio di invenzione che racchiude le tante donne che furono a fianco di Donatella. Sono loro due che ci guidano lungo le varie fasi della storia. Due realtà diverse e parziali – quella della ragazza sopravvissuta al massacro e quella della sua avvocata – messe in continua relazione tra loro. Che, episodio dopo episodio, sanno restituire una visione sfaccettata e complessa del loro rapporto e della vicenda”
Circeo, la storia vera
Rosaria Lopez, barista di 19 anni, e Donatella Colasanti, studentessa di 17, sono le vittime di uno dei crimini più violenti e feroci della storia del dopoguerra, aggressione, massacro che ha colpito l’immaginario dell’intero paese, provocando un’onda di saggi, documentari, serie e film (La scuola cattolica di Stefano Mordini per citare il più recente).
Donatella nell’ultima settimana di settembre del 1975 incontra fuori da un cinema tale Carlo, con cui si scambia il numero di telefono. Successivamente lo rincontra con Rosaria, con lui ci sono Angelo (Izzo) e Gianni (Guido). Ci si organizza per rivedersi e il 29 settembre ma alla “punta” le due itrovano solo questi ultimi, senza il fantomatico Carlo, che doveva essere raggiunto fuori Roma.
Partono, in realtà, alla volta del Circeo e a casa di Carlo, dove si doveva tenere una festa, a Lavinio, non arriveranno mai. Comincia un incubo di violenza feroce ed efferata, condotta soprattutto da Angelo Izzo e Andrea Ghira, con Gianni Guido che si assenta per qualche ora. pur avendo partecipato all’inizio del massacro e poi attivissimo nel disegno criminale successivo. La notte tra 29 e 30 è un inferno di calci, pugni, sprangate, violenze sessuali, torture inimmaginabili.
Dicono di essere del clan dei marsigliesi i due, sostengono che il boss sia in realtà Ghira, figlio del pallanotista Aldo, finché Rosaria non viene uccisa, sopraffatta dall’infame e ripetuta aggressione.
Donatella cerca di telefonare per chiedere aiuto ma viene scoperta e picchiata ancora. Si finge morta e il suo corpo, insieme al cadavere dell’amica, viene gettato nel bagagliaio della macchina con cui erano arrivati al promontorio sul Mar Tirreno.
Ventuno anni dopo
Questa storia rappresenta anche uno spartiacque nel cammino di emancipazione delle donne italiane. Dal processo contro gli assassini iniziò un lungo percorso che portò alla revisione della legge sulla violenza sessuale, considerata allora come un reato contro la morale. Nel 1996, 21 anni dopo il massacro del Circeo, la violenza sessuale diventò un crimine contro la persona e non più contro la morale (e quindi, per dirne una, istruibile d’ufficio e non solo su querela o denuncia della vittima).
È la storia di Donatella Colasanti, sopravvissuta alla furia e alla violenza di Izzo, Ghira e Guido, che da anonima ragazzina di periferia diventa, suo malgrado, vittima illustre che occupa le prime pagine di tutti i giornali di cronaca nera.
Donatella ha appena 17 anni quando assurge a icona del movimento femminista che rivendica la libertà di essere soltanto sé stessa, errori compresi, e di tornare a vivere come qualsiasi adolescente della sua età.
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