Leggere un libro significa dare vita alle parole nelle pagine. Immagini che emergono dalla carta, come il tomo segreto di un incantatore che scopra un’antica magia contenuta in un vecchio manuale del sapere.
“Un libro è un portale verso un altro mondo”, racconta a The Hollywood Reporter Roma Paul Raphaël, creatore insieme a Félix Lajeunesse di Jim Henson’s The Storyteller: The seven ravens, esperienza in realtà aumentata ispirata alla serie televisiva HBO degli anni Ottanta The Storyteller. “Puoi essere ovunque, anche in un bus. Apri un libro e ti teletrasporti nella storia, in un’altra realtà”
Un “rituale” quello della lettura, come lo definisce Raphaël, a cui tutti noi siamo abituati. “Forse non tutti”, si corregge accennando una risata, “ma comunque molte persone leggono e si lasciano trasportare dalle storie”. Ed è da questo “rituale” che è arrivata l’idea dell’esperienza in realtà aumentata, che è a tutti gli effetti un libro – anche ben rilegato – con pagine spesse e cartonate.
Quel piccolo romanzo virtuale esposto al Lazzaretto Vecchio, nella cornice di Venice Immersive, non sfigurerebbe in una libreria. La sua particolarità si rivela sollevando la copertina rigida, decorata con simboli QR “letti” dagli occhiali Magic Leap (nome dell’azienda che li produce, ndr), che proiettano sulle pagine del libro la storia di The seven ravens in grafica computerizzata, con la voice over del grande scrittore e sceneggiatore Neil Gaiman (Good Omens).
Libro magico, occhiali magici
La tecnologia, spiegano gli artisti, è molto semplice. C’è una telecamera, sulla montatura degli occhiali, capace di tracciare una sorta di perimetro (quello del libro), e di proiettare sulle pagine un filmato tridimensionale. Quando il lettore o la lettrice si sofferma su un frammento della storia, l’occhiale si prepara a caricare le pagine successive. “Il libro può essere letto anche da quattro o cinque persone insieme – spiega il Ceo di Felix & Paul Studio Stephane Rituit – che possono seguire la storia insieme, come se fosse un film”.
The Storyteller, volta la carta
Volta la carta, canterebbe De André, ed ecco un’altra scena. L’esperienza è interattiva perché si attiva girando le pagine e inclinando il libro: l’inquadratura reagisce di conseguenza, e l’occhio dell’utente può avvicinarsi, allontanarsi e ruotare attorno alla protagonista senza essere “vincolato” dallo sguardo di un regista.
In una scena, la protagonista cammina in un prato, di notte, con una torcia a illuminare il suo cammino. I fili d’erba sono altissimi, quasi come lei. Muovendo la testa, e cambiando il punto di vista, è possibile notare il movimento dell’erba, avvertendo sul viso il vento che li muove. Sembrano protendersi dal libro: quando si gira pagina, la scena si piega e viene chiusa, “schiacciata”, per lasciare spazio a quella successiva.
Tutta l’esperienza è stata creata attraverso il motore grafico Unreal Engine, e le animazioni sono state realizzate, ci spiega l’autore, anche con attori veri (è la tecnica del motion capture, che consiste nel registrare i movimenti degli interpreti per poi inserirli nell’animazione computerizzata). “Volevamo che l’esperienza risultasse il più viva possibile”, conferma Raphaël. “Ci sono anche animazioni realizzate a mano, e alcuni degli ambienti sono stati disegnati a mano”.
“Non un prodotto, ma un esempio”
Il 30 agosto, all’apertura dei cancelli del Lazzaretto Vecchio – quel contenitore di mondi che è la sezione Venice Immersive della Mostra del Cinema di Venezia – c’è stato anche il lancio dell’esperienza The storyteller. Ma – come sottolinea Paul Raphaël – “questo non è un prodotto, non sarà disponibile da nessuna parte. Vuole essere solo un esempio, un faro per l’industria su cosa si possa fare con questa tecnologia. Sarebbe fantastico creare una libreria di contenuti adatti agli occhiali per la realtà aumentata”.
Ma la domanda, considerata la possibilità di interazione di The seven ravens, è se questa tecnologia possa permettere ai lettori-giocatori di avere anche un controllo, seppur minimo, dell’avventura – un po’ come avveniva nei vecchi libri-game di Lupo Solitario. “Si può fare”, risponde sorridendo Raphaël.
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