Una mostra di circa 250 fotografie, alcune delle quali esposte per la prima volta, celebra a New York la leggendaria attrice e cantante tedesca Marlene Dietrich.
L’esposizione, organizzata dal museo del Centro Internazionale di Fotografia, che include scatti di Eve Arnold, Cecil Beaton, Lee Miller, Irving Penn e Edward Steichen, resterà aperta fino all’8 gennaio prossimo. La mostra dal titolo “Play the Part: Marlene Dietrich”, inaugurata nelle sale situate nel quartiere del Lower East Side di Manhattan, documenta la vita e la carriera della diva.
Marlene Dietrich è stata senza dubbio una delle donne più famose del suo secolo. Tuttavia, nei suoi ultimi anni rimase isolata nel suo appartamento parigino e le fu permesso di ricevere solo le visite dei suoi parenti più stretti. Il suo nome è ancora circondato da molte leggende. Molti la conoscono come sex symbol, come attrice e cantante, che sostenne con i suoi spettacoli anche le truppe americane durante la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) e che, nonostante fosse fiera di essere tedesca, si oppose fermamente al regime nazista, nonostante Goebbels e Hitler avrebbero voluto che diventasse una delle grandi rappresentanti del Nazismo. Quando morì aveva vissuto quasi un secolo di storia.
Maria Magdalene Dietrich, nata il 27 dicembre 1901 a Berlino, divenne famosa con il film “L’angelo azzurro” (1930) di Josef von Sternberg, dove interpreta il prototipo della femme fatale nel ruolo di “Lola Lola”, la cabarettista in cilindro e reggicalze che fa perdere la testa a un professore universitario. Lì ha immortalato la canzone “Sono fatta per l’amore dalla testa ai piedi”. Dietrich è stata la prima donna a farsi assicurare le gambe dai Lloyd’s di Londra per la cifra astronomica di due milioni di dollari: era infatti considerata la donna con le più belle gambe al mondo, come ebbe a dire anche lo stilista Salvatore Ferragamo. La diva si è spenta nel suo appartamento di Parigi il 6 maggio 1992, dopo otto anni di immobilizzazione a letto e lunghe fasi di depressione acuta. La causa ufficiale della morte era un infarto, ma la sua segretaria, Norma Bosquet, nel 2002 affermò che Dietrich si era tolta la vita con un’overdose di sonniferi.
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