L'alfabeto morettiano dall'A alla Zeta sviscerato nelle domande e nelle risposte davanti a 200 universitari torinesi, cominciando a ritroso da Diari d'amore, lo spettacolo messo in scena al Carignano e tratto dai testi di Natalia Ginzburg. Per il regista un modo per avventurarsi in territori inconsueti
Gli amici accorsi al capezzale (tra cui Rossellini, Castellani e De Filippo), la folla che assalta la clinica, la disperazione di Claudio Villa. E negli anni precedenti la timidezza nei confronti di Mastroianni, il truccatore che fungeva anche da psicologo e gli altri retroscena dei quattro film per la tv realizzati nel 1971: la produttrice Silvia D'Amico ci porta per mano nell'ultimo scorcio di vita e di cinema dell'attrice più grande di sempre
Tra i lavori migliori visti a Venezia 80 ecco due film che affrontano temi centrali e inafferrabili: da un lato i populismi e la deriva demagogica delle democrazie europee, dall’altro le strutture evanescenti del capitale finanziario. Sono Explanation for Everything dell'ungherese Gabor Reisz e The Killer di David Fincher. Aspettando Io Capitano, di Matteo Garrone...
Alla Settimana della Critica arriva il corto della ventisettenne Angela Norelli, tra immagini d'epoca, vibratori come strumenti di liberazione e brani di Marinetti dalla retorica bellicista ribaltata: una bella sorpresa targata CSC, non distante dagli echi di Poor Things
Da Hitchcock (via Salvador Dalì) a Almodovar e Chazelle: il cinema e l'oggetto perduto (Marsilio) è un viaggio sorprendente nella settima arte in chiave psicoanalitica. Con un'assenza-presenza intrigante: quella dei fratelli Bertolucci
Mentre a Cannes passava il nuovo lavoro del regista, è arrivata la notizia del remake americano del suo folgorante film d'esordio (con Kirsten Stewart, Josh O’Connor ed Elle Fanning). Un modo per far luce sulle dinamiche profonde di tutto il suo cinema, un'intreccio di passioni e inedite forme di racconto
Difficilissimo oggi fare un cinema politico. Non nel senso di un cinema di denuncia, ma capace di riflettere sulla politica e i suoi meccanismi: il catalano Albert Serra, notissimo ai festival ma finora sconosciuto al grande pubblico, ci riesce. Mescolando Bunuel con Camus e sfidando il realismo
L'impossibilità di essere Apicella: Il sol dell'avvenire è sospeso tra realtà e fantasia, passato e presente, ma a renderlo emozionante è soprattutto il disagio sincero, il dolore senza rancore. Eppure si può ancora cantare e ballare