Il suo cinema come oggetto d’amore, la “disperata vitalità” che trasmetteva quel corpo, i luoghi della capitale - Piazza del Popolo, un angolo sperduto dell'Eur e Piazza dei Quiriti - l’ossessione che portò l’autore di questa testimonianza a proporsi, ragazzino, per entrare nel cast dell'ultimo controverso film di un grande poeta. Storia di passione in nome del cinema
Domenica 3 alle 17 il Cinema Troisi celebra il film prodotto dalla Rai ma scoperto grazie a Cannes che lanciò tutta una serie d'attori, riuniti per la prima volta a Roma. Il regista: "Ecco perché non farò mai un film sul caso Moro"
Vincitore dell'Orso d'argento all'ultima Berlinale e ora passato al Torino Film Festival, il nuovo lavoro del regista tedesco Christian Petzold è un viaggio dei sentimenti, tra occasioni mancate ed equivoci crudeli, nel quale sono il mondo e la natura a rimescolare le carte
Mandoob, il film del quarantenne Aly Kalthami presentato in concorso al Torino Film Festival: il racconto visionario di una discesa agli inferi, ma anche un salto di qualità vertiginoso per la settima arte, che fino a sei anni fa in Arabia Saudita era ancora proibita. Chissà cosa ne penserà la giuria
Selezionato fuori concorso dal Torino Film Festival, il film di Paolo Zucca tratto da un libro di Barbara Alberti del 1979, con la Palestina reinventata nella Sardegna più arcaica, è spericolato e inatteso: sembra fatto apposta per parlare con levità ai nostri anni confusi e brutali. Sorprendenti anche i due protagonisti, Alessandro Gassmann e Benedetta Porcaroli
Il cult restaurato con Valerio Mastandrea e Marco Giallini, in occasione dei 25 anni dall'uscita, arriva nelle sale nella nuova versione in 4K, stasera al cinema Farnese di Roma e da domani in tutta la penisola
Da "Il cielo può attendere" di Lubitsch a Mr. and Mrs. Smith di Hitchcock, passando da Hawks, Walsh e Capra: la rassegna "L'eterna illusione" riscopre uno dei generi più folgoranti (e sorprendenti) dell'epoca d'oro di Hollywood
Il regista se n'è andato a soli 69 anni, dopo una breve malattia: tra i suoi titoli l'esilarante Condominio, che regalò a Ciccio Ingrassia il suo unico David, la serie tv Nebbia in Valpadana e l'ancora inedito Falso Storico, che ricostruisce in chiave paradossale quattro storie del Ventennio. E che a Venezia non s'è visto. Forse a Roma?
Il bello dei tanti premi ai film tricolori della Mostra 2023 è che in un certo non sono italiani, o non ancora, come Seydou Sarr, il protagonista di Io Capitano, film che ha una magia che non è delle nostre latitudini. Peccato però per Finalmente l'alba di Saverio Costanzo
Una città balneare, un incontro inatteso, le difese e le certezze che si sgretolano: Stéphane Brizé ci regala uno di quei film sentimentali - in concorso a Venezia 80 - che riescono solo ai francesi (e meno male che ci sono). Ah, e c'è anche Alba Rohrwacher: strepitosa
Sul podio vorremmo la visionarietà di El Conde, il rigore di Hamaguchi, la megalomania di Costanzo. Ma le scelte più dolorose riguarderanno gli attori: Alba Rohrwacher o Jessica Chastain? Emma Stone o Carey Mulligan?
Prodotti dopo anni di tentativi, i 40.000 fotogrammi dell'esordio nel lungometraggio dell'animatore Massi sono in concorso a Orizzonti. Tra le voci del film anche Baliani, Celestini, Lo Cascio, Marcorè, Servillo e Timi
Una scuola, un quartiere popolare, genitori assenti, tanta tv e junk food, una ragazza dal sorriso misterioso a cui vengono attribuiti strani poteri: il film della regista belga Fien Troch è in concorso. Ma forse non era il suo posto
Già in concorso a Venezia 80 - protagonista un notevole Franz Rogowski nei panni di un disertore dongiovanni nel secondo conflitto mondiale e membro della terza minoranza nomade dopo rom e sinti - il nuovo film del regista appare sovraccarico e prende troppe direzioni. Un'occasione mancata. Dal 9 novembre in sala
Matteo Garrone racconta il viaggio di Seydou e Moussa da Dakar verso l'Europa - attraverso orrori, soprusi, intermediari spietati, deserti e campi di detenzione - con uno sguardo magico che noi abbiamo perduto. In concorso a Venezia, è un film che farà discutere. Molto
Prima d'essere regista, Giuliano è stato un attore: e non se ne dimenticava mai. Fantastico direttore d'interpreti, dunque grande creatore di personaggi destinati a scolpirsi nella memoria. Ancora in età avanzata ha recitato per Placido, Verdone, Moretti e Bruni
Non è solo il il film più bello ma anche il più coraggioso del concorso veneziano quello di Ryusuke Hamaguchi: un modello di originalità, economia, semplicità nella complessità. Mai così attuale come adesso, tra incendi dolosi e orse ammazzate
Passa dalla Mostra del cinema (e lascia scossi) El Rapto, della regista Daniela Goggi: storia oscura e dura di un sequestro che è anche un intreccio fatto di corruzione, faccendieri, estorsioni, vergogna e ragioni inconfessabili dei potenti. E di una giustizia che non arriva mai
Opera prima del regista turco Nehir Tuna, passata a Orizzonti, Yurt è una bella sorpresa che racconta la paradossale storia di un ragazzo diviso tra tensioni religiose ed esplosioni di testosterone. E dove, a sorpresa, sbuca una canzone di Nada
Da quanto tempo non vedevamo rievocare il cinema, la sua miseria, la sua grandezza, la sua follia, con tanta forza e precisione? Finalmente l'alba approda a Venezia 80 con suoi echi lontani, che vanno da Bellissima a Pasolini, per raccontare una Hollywood sul Tevere affamata che viene a chiederci il conto, reinventando un mondo scomparso