Quindici anni. Anna Kanakis, morta all’età di 61 anni il 20 novembre del 2023 (era nata il 1 febbraio del 1962, a Messina) trionfò come più bella d’Italia avendo gli stessi anni in cui Gigliola Cinquetti a Sanremo cantava Non ho l’età. Aveva già allora una bellezza fiera, statuaria, diversa dai canoni facilmente reperibili nell’immaginario scontato di molti. Quegli occhi e quel portamento, oltre a quel sorriso, colpirono non a caso molti, al cinema. E non solo
Da Gigi Magni che la volle in ‘O Re (1989), dopo diversi piccoli ruoli, in cui era una brigantessa – appunto – e teneva testa a mostri sacri come Giancarlo Giannini, fino a Sergio Martino o Castellano e Pipolo che in lei ravvisarono quella sensualità che bene stava in commedie stracult, un po’ folli e surreali, come Attila, flagello di Dio (1982), Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1983), Acapulco, prima spiaggia… a sinistra. Quei ruggenti anni ’80 che passarono anche per questa comicità estrema, per quei titoli divenuti modi di dire.
Una piccola parte dei più di 30 tra film e fiction – da La famiglia Ricordi a Fine Secolo ma la ricordiamo anche criminale temibile e carismatica tallonata da Gigi Proietti in divisa ne Il maresciallo Rocca – che fecero entrare la splendida artista siculo-greca (il padre era un ingegnere nativo di Creta, la mamma un’avvocata di Tortorici) nell’immaginario italiano prima come Miss Italia e poi come attrice. Apprezzatissima anche a teatro – tra i maggiori successi Donne di Piacere di Barbara Alberti in cui divise il palco con Marisa Barensen, Franca Rame, Corinne Clery ed Heather Parisi – finì per avere anche una breve carriera politica, come responsabile cultura e spettacolo dell’UDR, partitino della prima repubblica e mezza fondato da Francesco Cossiga.
Il primo provino fu con Tinto Brass, a cui disse che però amava il cinema francese di qualità (leggenda vuole che lui abbia risposto “anch’io”), ma a scoprirla, si dice, sia stata Peppuccio Tornatore, in una cena con amici comuni. Non lavorarono mai insieme, ma guardandola negli occhi le disse che “le pagliuzze dorate che c’erano nel suo sguardo” erano da attrice.
Fu anche scrittrice – nel 2010 esordì con il bel Sei così mia quando dormi. L’ultimo scandaloso amore di George Sand (edito da Marsilio, che pubblicò anche il suo L’amante di Goebbels) fino al 2022 in cui pubblica per Baldini & Castoldi Non giudicarmi, storia aristocratica e vera di uno scrittore fallito e omosessuale, parte del suo attivismo negli ultimi anni per la causa LGBTQIA+. Era anche volontaria dell’AIL e in quanto tale ha fatto una delle sue ultime apparizioni pubbliche, come ospite nella maratona dedicata alla cura della leucemia che Radio Rock dedica alla causa (30 ore consecutive di diretta).
Ex moglie del musicista Claudio Simonetti, fondatore dei Goblin, nel 2004, in seconde nozze ha sposato Marco Merati Foscarini, omonimo e discendente di uno degli ultimi dogi di Venezia, che ha dato notizia della sua dipartita, segnalando che la cerimonia funebre per Anna sarà tenuta nella chiesa romana di San Salvatore in Lauro il 23 novembre alle 15.
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