A soli diciotto anni, Grace Edwards, protagonista dell’ultimo esperimento di bizzarria cinematografica di Wes Anderson, Asteroid City, ha una conoscenza cinematografica che potrebbe competere con qualsiasi abbonato alla Criterion. Elenca Jan Svankmajer, François Truffaut e Andrei Tarkovsky come alcuni dei registi che guardava da piccola. Ha anche una predilezione per le macchine fotografiche d’epoca, in particolare la Rolleiflex 2.8C. Ha un debole per questa fotocamera perché uno dei suoi fotografi preferiti, la street photographer americana Vivian Maier, pare abbia scattato proprio con questo modello.
Sul set di Asteroid City
Tra i suoi interessi, che non rientrano nello schema tipico della Gen Z (vedi: Tarkovsky), e una pronuncia che potrebbe decisamente essere collocata prima dei millennials, la stessa Edwards potrebbe essere un personaggio di Anderson. Non c’è quindi da stupirsi che il regista l’abbia scelta per il suo ultimo film, in cui appare al fianco di Tom Hanks e Scarlett Johansson, insieme a un cast stellare che include volti ricorrenti del cinema del regista come Jason Schwartzman, Tilda Swinton, Edward Norton e Jeffery Wright.
In Asteroid City, presentato a Cannes nel concorso ufficiale, Grace Edwards interpreta una quindicenne con un’inclinazione per la botanica e l’astronomia, che la porta a recarsi nel luogo in cui il film è ambientato, una convention di giovani astronomi e cadetti spaziali, accompagnata da sua madre, una famosa attrice di Hollywood interpretata dalla Johansson.
La carriera di Grace Edwards
Figlia di militari esperti, Edwards ha avuto un’educazione itinerante, ma alla fine la famiglia si è trasferita a Los Angeles per permetterle di intraprendere la carriera di attrice. Ha ottenuto piccoli ruoli e lavori secondari prima di ottenere una parte nella serie Prime Video Modern Love, basata sull’omonima rubrica del New York Times, seguita dal film Call Jane, dove ha condiviso lo schermo con Sigourney Weaver ed Elizabeth Banks. Sul set di quel lungometraggio, il co-protagonista Chris Messina le ha dato un consiglio: “Mi disse: “Se senti che c’è qualcosa di improvviso o drastico che vuoi fare con il tuo personaggio, invece di chiedere se va bene inserirlo nel ciak, fallo e basta”.
Edwards si è ritrovata a fare i provini per Asteroid City durante la pandemia attraverso una serie di self tape e videochiamate su Zoom, ma nonostante il suo status di cinefila in erba, c’era un regista in particolare con cui non aveva familiarità. “Non avevo mai sentito parlare di Wes prima di allora”, ammette l’attrice, aggiungendo che forse le ha giovato il fatto di non conoscere l’atmosfera studiatamente idiosincratica del regista. “Credo che avrei adattato la mia performance in base al suo stile”. La prima volta che ha incontrato Anderson di persona è stata sul set del film nell’agosto del 2021. Prima di scendere in campo per le riprese in Spagna, Edwards si è fatta un’idea del canone di Anderson e annovera il primo film del regista, Bottle Rocket, tra i suoi preferiti. “C’è qualcosa di speciale nel primo film di un regista”, dice l’attrice. “Non c’è niente di simile”.
Per Asteroid City Edwards ha girato per due mesi, durante i quali ha avuto la madre al seguito sul set. Quando ha terminato le riprese, è stato un momento particolarmente emozionante per la coppia, come ricorda lei stessa. “Ci siamo abbracciate e abbiamo passato un momento insieme. Mi ha sostenuto in tutto e per tutto. Mi ha fatto conoscere l’industria e siamo arrivati fino a questo punto”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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