L’interpretazione di Jack Black dell’emozionante ballata rock al pianoforte Peaches nei panni di Bowser ha influenzato il successo al botteghino di Super Mario Bros. – Il film, ma la canzone rischiava di non essere mai realizzata.
Black afferma che quando ha firmato per il film, che è uscito nelle sale ad aprile, la musica non faceva parte dell’equazione. “Ci hanno pensato dopo, ‘E se Bowser cantasse?'” Black racconta a The Hollywood Reporter, ricordando una conversazione con i registi del film, Aaron Horvath e Michael Jelenic. “Mi hanno detto: ‘Abbiamo questa piccola pepita’. E mi hanno mandato questa canzoncina di 20 secondi”.
Pluripremiato ai Grammy, Jack Black che nella sua carriera trentennale ha combinato con successo recitazione, musica e commedia, all’inizio ha pensato non fosse una buona idea cantare in quel tipo di film, ma la breve demo era abbastanza divertente e piacevole da indurlo a chiamare il suo socio produttore, John Spiker, e a mettersi al lavoro.
“L’abbiamo rifinita e l’abbiamo trasformata in una canzone con più testi e melodia e io pensavo che alla fine non l’avrebbero usata perché era troppo emotiva”, racconta. “Con la canzone il film, per un attimo, smette di essere un piccolo cartone animato per famiglie. Mi è sembrato di entrare in un altro regno, quello dell’amore, doloroso, che Bowser non potrà mai avere, un desiderio profondo. Troppo reale”.
Ma i registi l’hanno adorata, e così il resto del mondo. Peaches è diventata una hit virale, trovando successo su TikTok e nella classifica generale di Billboard Hot 100, dove la canzone ha raggiunto la posizione n. 56. Il brano ha anche raggiunto il sesto posto della classifica delle vendite di canzoni digitali di Billboard.
All’orizzonte c’è altra musica per Black, attraverso la sua band Tenacious D, con cui scriverà la canzone dei titoli di coda per il prossimo Kung Fu Panda, in uscita il prossimo anno.
Guardando al futuro, quindi, Jack Black ripercorre in questa intervista con THR anche l’inno d’amore di Bowser per la Principessa Peach, il ventesimo anniversario di School of Rock e racconta perché Taylor Swift lo incuriosisce o perché non teme l’intelligenza artificiale.
Peaches ha avuto un momento di grande popolarità: com’è stato vedere questa canzone decollare?
È stata una vera emozione vederla arrivare alle orecchie e alle menti delle persone di tutto il mondo. Non avevo mai avuto un impatto del genere in quello spazio. Faccio parte di una band e ci siamo divertiti molto a girare il mondo e a suonare per anni, ma è diverso quando hai una vera e propria hit che è diventata virale in quel modo. Ed è stato pazzesco. Ovunque guardassi sui social media, c’era Peaches e pensavo: ‘ehi, sono io’. C’è una piccola esplosione di orgoglio quando fai parte dello “Zeitgeist”, dello spirito del tempo, come si suol dire.
È buffo perché la canzone dura solo 95 secondi, ma ha avuto un grande impatto.
Le cose belle arrivano in confezioni piccole, a volte! Non si sa mai, ci sono piccole sorprese là fuori che possono esplodere sulla scena ed è per questo che ogni volta che qualcuno dice: ‘oh, non sarò mai in grado di essere nel settore come te. Come fai? Cosa fai?’ Io rispondo sempre che se riesci a cogliere al volo la magia e a portarla sui social media, non sai mai cosa può esplodere e farti diventare un nome famoso per un minuto.
Peaches ha passato cinque settimane nella classifica Billboard Hot 100 e ha anche raggiunto il sesto posto nella classifica di vendita dei singoli di Billboard…
Non lo sapevo, è una novità per me che sia al sesto posto della classifica Billboard. Credo di non avere l’account speciale di Billboard. Devi pagare un extra per lo speciale.
Tra l’altro, ci sono 30 diverse classifiche di Billboard.
È fantastico. Non sapremo mai tutti i numeri. Alcuni li tengono nascosti in un caveau, i numeri misteriosi. La cifra che non vedo l’ora di vedere è quella sull’assegno quando lo ricevo. Non ne ho ancora ricevuto uno per posta, ma un giorno scommetto che arriverà (ride).
Ancora niente per la canzone?
Non ancora. Penso che Nintendo debba prendere la sua parte. Illumination deve prendersi il suo pezzo. Ma alla fine, ci saranno ancora un po’ di soldi per il vecchio Jables (ride). Credo che ci voglia un po’ di tempo, no? Bisogna aspettare circa un anno.
Mario Bros era un gioco a cui giocava da piccolo?
Oh, sì. C’ero già all’inizio di quel personaggio in Donkey Kong negli anni Ottanta. Ci giocavo sempre, ogni volta che avevo un quarto di dollaro, lo mettevo in Donkey Kong. E, naturalmente, in seguito l’ho visto sulle console domestiche, sulla console Nintendo, Mario Bros e Super Mario, ma è stato solo quando mi è stato offerto questo ruolo che mi sono appassionato a Bowser, perché è arrivato molto più tardi nella storia di Mario Bros. I miei figli mi hanno mostrato i giochi e ci abbiamo giocato insieme, e così ho fatto le mie ricerche. È un lavoro di ricerca molto serio per un attore giocare a Super Mario Bros per cinque ore al giorno fino a quando non senti davvero il personaggio.
Questo le ha fatto guadagnare punti come padre!
Sì, faccio quello che dicono loro perché mi fido di più del loro istinto. Hanno il polso della cultura pop in un modo che io non ho. Riescono a percepire le vibrazioni di ciò che sta accadendo in questo momento.
Ora che siamo alla fine del 2023, qual è la musica che più ha amato quest’anno?
Ho usato la macchina del tempo, ho fatto una maratona cronologica di tutta la musica dei Rush. Ho intenzione di fare quella di Kanye West, dagli inizi fino ai giorni nostri. L’ho fatto anche con gli Who, che adoro, e con i Pink Floyd. E ce ne sono molti altri con cui voglio farlo. Sembra che quest’anno l’attenzione sia tutta incentrata su Taylor Swift, non si sente parlare d’altro perché ha battuto tutti i record. Quando si vedono i video del pubblico di questi spettacoli di Taylor Swift, è come se fosse una divinità.
È più simile a una dea. Le urla, le emozioni e l’amore sono più che altro adorazione, un’esperienza religiosa per queste persone. Ci vanno per quattro ore, cinque ore e non vogliono perdersi nemmeno un secondo. È una specie di fenomeno e sono affascinato dal suo successo. Non conosco bene la sua musica però.
Non ha cantato Anti-Hero di Taylor a un evento di recente?
Sì, l’ho fatto. Ho fatto una piccola cover. Si può apprezzare un tormentone quando ti entra in testa e non riesci a liberartene. Ma in realtà si trattava di una piccola performance a un evento di beneficenza per tutte le troupe che erano senza lavoro durante lo sciopero degli attori. La gente non pensa a tutti i roadie, a tutte le persone che lavorano alle luci, alla macchina da presa, all’azione, al suono e a tutti quei lavoratori che stavano soffrendo finanziariamente per pagare le bollette e sfamare le loro famiglie, quindi è stata una grande causa e sono venuti tutti. Ho iniziato a parlare alla folla, a chiedere se ci fossero richieste e qualcuno ha detto Anti-Hero. Ho iniziato a cantarla e a ballare un po’, e questo è stato il mio spettacolo, che è piaciuto molto.
È buffo che tu abbia menzionato i roadie: Taylor ha dato 100 mila dollari di bonus ai camionisti del suo tour.
Mi aspetto che la nostra troupe scompaia e che ci si chieda: dove sono andati? Sono andati al tour di Taylor Swift. Chi non vorrebbe lavorare a un tour di Taylor Swift, sapendo di avere quel tipo di premio in tasca? La mia band, i Tenacious D, ha sentito la pressione. Quest’anno daremo dei bonus, ma dovremo togliere un paio di zeri. È una cifra troppo alta. Bisogna guadagnare un miliardo di dollari per dare 100.000 dollari a tutto il gruppo, ma lei l’ha fatto. Ha fatto un miliardo. Potrei diventare un roadie della crew di Taylor.
È il ventesimo anniversario di School of Rock: cosa le viene in mente quando pensa a quel film?
È stato un momento molto importante per me. Quel film mi ha fatto conoscere in molti modi. Rimane l’esperienza che preferisco nella mia carriera, perché mi ha dato la possibilità di fare tutte le cose che so fare meglio, recitare, scrivere musica e lavorare con il mio autore preferito, Mike White, che ha fatto un lavoro incredibile con la mia voce. È molto raro e molto particolare quando succede, inoltre, lavorando con Richard Linklater, il regista, tutti i pianeti si sono allineati. Ho sempre pensato che questo è il ruolo che sarà scritto sulla mia lapide: il ragazzo di School of Rock. E mi va bene così.
Le è mai sembrato di dover scegliere una di queste strade – musica, recitazione o commedia – invece di percorrerle tutte?
No, anzi, una cosa ha sempre aiutato l’altra, sia con la musica che con la recitazione. Anche quando ho iniziato a fare teatro al liceo, anche quello combina tutti questi elementi. Quindi, credo che nel mio intimo io sia un ragazzo che fa musical.
Ha già recitato a Broadway?
No, ho fatto uno spettacolo off-Broadway negli anni Novanta intitolato Carnage, A Comedy, che parlava di televangelismo e di quel mondo, è stato molto divertente, abbiamo cantato una canzone e abbiamo fatto un sacco di cose folli in stile commedia dell’arte (in italiano nell’originale, ndt). Ma no, ho sempre desiderato Broadway, ho sempre pensato che sarebbe stato fantastico. Otto spettacoli a settimana, però, sono un po’ una fatica. Nutro la speranza che forse un giorno potrei arrivare anch’io su quel palcoscenico, ma è una decisione importante per la vita perché devi vivere lì per molto tempo, più di quanto ci vorrebbe per fare un film in alcuni casi.
Black, nel corso della sua carriera ha avuto modo di interpretare così tanti personaggi diversi: c’è un ruolo che non ha ancora interpretato e che vorrebbe affrontare?
Credo che Bowser sia un cattivo, ma ho sempre pensato che sarebbe divertente interpretare un vero cattivo in carne e ossa, come un Hannibal Lecter o qualcosa del genere. Ci ho girato intorno un po’. Ci sono stati personaggi cupi in Piccoli Brividi, ma non con un rischio chiaro e presente, come un personaggio che fa paura. Sarebbe divertente farlo. Adoro Jack Nicholson, adoro Shining, a proposito di personaggi spaventosi, e l’ho amato in Qualcuno volò sul nido del cuculo, dove è quella specie di jolly ispiratore in un ospedale psichiatrico e spinge alcune persone a voler uscire da lì. Sarebbe divertente interpretare un personaggio del genere.
Come ci si sente a sapere che lo sciopero è finito?
È stato un enorme sollievo, ed è stato bello arrivare finalmente a un accordo, ma c’è ancora una votazione, se non sbaglio. Non è ancora completamente ratificato. Non credo però che non passerà, perché nessuno vuole tornare indietro e fare altri scioperi, anche se non è un accordo perfetto. Credo che nel sindacato ci siano ancora persone preoccupate per l’IA e non c’è modo di eliminare tutte le preoccupazioni in merito, perché non c’è modo di fermare l’IA. Sta arrivando.
Cosa pensa dell’IA?
È così nuova che è difficile dire cosa ci riserverà il futuro, ma non sono del tutto pessimista. Non mi sento di dire che sarà come Terminator che arriva e distrugge tutti i lavori umani. Non sono convinto di questo, perché ammetto di non saperlo e spero che sarà un nuovo grande universo e che sarà uno strumento che tutti noi potremo usare per migliorare noi stessi e il pianeta. E se salvasse il mondo? Che ne dite di questa possibilità? Ho una grande speranza, perché anche noi abbiamo bisogno di essere salvati in qualche modo. Forse curerà il cancro. Forse perfezionerà i viaggi spaziali. Forse farà cose che non possiamo nemmeno immaginare e che sono fantastiche.
Traduzione di Pietro Cecioni
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