Dall’Africa all’Italia, la voce, l’anima e il volto di Kaze: “Ho dovuto ricostruire la mia identità”

"La mia integrazione? Un processo difficile". Lanciata dalla serie Call My Agent, la cantante e attrice ha pubblicato da poco il suo nuovo singolo, Sad. "Il mio nome? Vuol dire benvenuta". E in questa video intervista esclusiva con THR Roma racconta anche del suo lavoro da infermiera durante la pandemia.

Infermiera, cantante, attrice e adesso anche presentatrice, Kaze rappresenterà l’Italia alla finale dell’Eurovision Song Contest nei panni della spokesperson (colei che attribuisce i famosi 12 punti  da parte della giuria italiana). Metà italiana e metà africana, ha vissuto fino ad undici anni in Burundi. E’ stato un processo doloroso la sua integrazione in Italia: “È stato complesso abituarmi a vivere qui, perché ero diversa e mi dava fastidio esserlo”, ci confida Kaze. “Per integrarmi mi vestivo come i miei compagni, parlavo come loro, cercavo di assomigliare il più possibile a loro, anche se era evidente che non ero come loro. Mi sono dovuta costruire una nuova identità. Non mi sono sentita aiutata dal contesto socio-culturale che mi circondava… una cosa che vivo tuttora”.

Il nome d’arte

Paola Gioia Kaze Formisano ha scelto Kaze come nome d’arte per onorare la sua parte burundese:” In Burundi quando nasci ti danno un tuo cognome personale che poi in Italia, all’anagrafe, è diventato un terzo nome. Kaze significa benvenuta. Gli italiani non riuscivano a pronunciarlo, i bambini mi prendevano in giro. Poi ho deciso di riappropriarmene quando ho iniziato fare musica”.

Digital Cover Kaze Call My Agent

Digital Cover Kaze foto di Sara Sabatino

La musica

È uscito da poco il suo ultimo singolo Sad: c’è dentro tutto quello che non riesce a esternare nella vita reale. “Nella musica metto tutto quello che non riesco a comunicare, nemmeno alla mia famiglia o alle mie più care amiche. Non riesco proprio ad esternare come mi sento, però riesco a farlo attraverso le canzoni”.

Il passato da infermiera

Il padre voleva che diventasse un medico, ma Paola, non riuscendo a superare l’esame di ammissione alla facoltà di Medicina, ha optato per Scienze infermieristiche. “Un lavoro che mi piaceva tantissimo: l’idea di dare assistenza senza chiedere nulla in cambio, che non viene riconosciuto come dovrebbe. Farlo durante la pandemia da una parte mi ha salvato dal lockdown dall’altro – ci racconta Kaze – è stata dura per la mancanza del contatto con i pazienti, non c’era più lo scambio umano. Non so ancora se sono riuscita a superare quel momento”.

Il cinema

Tra poco inizieranno le riprese della seconda stagione di Call my agent, la versione italiana in onda su Sky di Dix pour cent dove Kaze interpreta Sofia, la centralinista dell’agenzia, che sogna di fare l’attrice e che incontra numerose guest star: ” Paolo Sorrentino è stato con me molto gentile e affabile. Io sono una sua grande fan, per cui ero imbarazzata e non riuscivo a dirgli niente durante le pause, mentre lui mi si è avvicinato per parlarmi ed è stato di una dolcezza infinita. Molto alla mano”.