Una donna non identificata che aveva querelato Jimmy Iovine per aggressione sessuale e lesioni personali ha ritirato la sua causa contro il cofondatore di Interscope Records.
Un avvocato che rappresenta l’accusatrice ha notificato al tribunale giovedì 15 febbraio che il caso è “discontinuato nella sua interezza con pregiudizio”, il che significa che non può essere riaperto. Non è noto se sia stata raggiunta un’intesa.
Iovine e la querelante non hanno risposto alle richieste di commento.
La denuncia contro Jimmy Iovine
A novembre, una donna ha citato in giudizio Iovine per aggressione e violazioni delle leggi dello stato sulla violenza di genere e sui diritti umani. Ha affermato di essere stata “abusata sessualmente, toccata con forza e soggetta a molestie sessuali e ritorsioni” dal magnate della musica nell’agosto 2007 mentre era sotto contratto con Interscope, secondo i documenti presentati in tribunale.
A dicembre, il giudice incaricato del caso ha respinto una mozione per consentire alla donna di proseguire con la causa in forma anonima.
La querelante ha intrapreso l’azione legale in base alla legge degli Adulti Sopravvissuti dello stato di New York, che ha riaperto la finestra temporale per presentare denunce di molestie sessuali oltre l’anno. Dopo questo allargamento temporale, che toglieva la prescrizione, in tutto il paese, sono apparse molte denunce. Soprattutto contro una serie di figure di spicco di Hollywood e dell’industria musicale. Tra le più chiacchierate quelle a Sean “Diddy” Combs, l’ex Ceo dei Grammy Neil Portnow e l’ex Ceo di Epic Records L.A. Reid.
Prima di lanciare Beats Music nel 2014, Iovine ha fondato Interscope Records. Ha ricoperto poi il ruolo di presidente di Interscope Geffen A&M, una divisione di Universal Music Group. Dal 2018, è in gran parte in pensione.
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