A distanza di poche ore, giovedì 21 settembre, Lizzo è stata nuovamente citata in giudizio per aver gestito un ambiente di lavoro ostile e ricevuto un premio umanitario per il suo contributo alla cultura afroamericana, il Quincy Jones Humanitarian Award. L’accusa questa volta arriva dalla stilista Asha Daniels che afferma di aver subito “razzismo e bullismo” mentre era in tour con l’artista.
La causa, depositata presso l’alta corte di Los Angeles, denuncia Lizzo e i supervisori del Big Grrl Big Touring di molestie sessuali e razziali, discriminazione per disabilità, ritorsioni e aggressioni. Il caso si basa sulle accuse di un trio di ex-ballerine che hanno citato Lizzo per averle interrogate sul loro peso e per aver fatto loro pressioni per compiere atti sessuali espliciti durante alcuni sex show.
A integrazione delle denunce per molestie sessuali presentate dalle ballerine, Asha Daniels – che ha disegnato loro gli abiti dur del tour – descrive una “cultura sul posto di lavoro priva di sicurezza e ossessionata dal sesso” in cui la presunta cattiva condotta è stata incoraggiata da Lizzo e dalla responsabile del guardaroba Amanda Nomura.
“C’era una chat di gruppo di oltre 30 persone del team Bgbt, che comprendeva la direzione del tour di Lizzo e la querelante”, si legge nel documento. “In un messaggio di gruppo, un manager del backstage ha inviato una foto che ritraeva esplicitamente i genitali maschili”.
Quando il tour di Lizzo è arrivato ad Amsterdam, Daniels sostiene di aver visto Nomura e altri supervisori “discutere di assumere sex worker per atti osceni, partecipare a sex show e acquistare droghe pesanti”. Sostiene di aver ricevuto pressioni per unirsi a loro. Lizzo non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.
I legami con la precedente denuncia
La causa intentata dalle ballerine del tour di Lizzo descrive in modo simile un incidente avvenuto ad Amsterdam quest’anno, in cui il personale sarebbe stato spinto a intrattenersi con le performer nude. Lizzo avrebbe fatto pressione su una delle querelanti affinché “toccasse il seno di una delle donne nude che si esibivano nel club” e “ha iniziato cantare un coro che la incitava” a farlo nonostante lei si fosse dichiarata a disagio.
La denuncia presentata giovedì 21 settembre sostiene anche che Nomura ha sottoposto i suoi dipendenti a molestie verbali aggressive. Lizzo e il suo team di gestione erano presumibilmente a conoscenza della condotta. Secondo alcuni dettagli del documento: “In diverse occasioni, Nomura ha affermato e/o intrapreso azioni fisiche per minacciare la querelante e l’intera crew. Ha minacciato la querelante e gli altri con violenza quando non riusciva a trovare le sue medicine. Ha strattonato un membro della crew come ritorsione per averle rivelato che minacciava di licenziarsi. Infine Nomura ha strappato il cibo dalle mani di un lavoratore locale per aver semplicemente tentato di fare una pausa assegnata”.
Inoltre, Daniels descrive un orario di lavoro estenuante, che arrivava a 20 ore al giorno. Dice che le venivano “spesso negate le pause” da Nomura, che “controllava e sorvegliava” personalmente i lavoratori. In un caso, Nomura avrebbe slogato la caviglia di Daniels mentre trasportava un porta-abiti. Quando Daniels si è messa delle scarpe ortopediche a causa dell’infortunio, Nomura l’avrebbe costretta a rimettersi le sneakers.
“Alla querelante non solo sono state negate le cure mediche (in questa e in altre occasioni), ma è stata anche costretta a stare in piedi per la maggior parte della giornata e le è stato negato il riposo, anche dopo essersi slogata la caviglia”, si legge nella denuncia.
Secondo la denuncia, a febbraio Daniels ha espresso alla tour manager Carlina Gugliotta le sue preoccupazioni riguardo a “diffuse molestie razziali e sessuali”, in cui “le ballerine nere venivano derise, trattate come oggetti e non venivano rispettate le loro esigenze”. Le lamentele di Daniels sarebbero state ignorate e, secondo la denuncia, la stilista sarebbe stata licenziata prima della scadenza del contratto. Daniels ha affermato di soffrire di ansia, emicrania, annebbiamento cerebrale e affaticamento continuo come conseguenza della presunta cattiva condotta.
Il premio Quincy Jones
In un comunicato, un rappresentante di Lizzo ha definito la causa una “assurda trovata pubblicitaria”, presentata in concomitanza con la consegna a Lizzo del premio umanitario dalla Black music action coalition (Bmac), riconoscimento assegnato a chi contribuisce ad apportare cambiamenti positivi all’interno della comunità afroamerciana.
Il rappresentante ha aggiunto: “Presteremo a questa vicenda l’attenzione che merita. Nessuna”. Così dopo aver saltato il red carpet della serata, Lizzo è salita sul palco dell’hotel Beverly Hilton dopo essere stata introdotta da un gruppo delle sue ballerine del Big Grrrl Tour. Asciugandosi le lacrime, ha dichiarato alla platea: “Ne avevo davvero bisogno in questo momento. Il tempismo di Dio è perfetto”.
“Non ho scritto un discorso perché non so cosa dire in momenti come questi”, ha proseguito Lizzo, ringraziando la Bmac per l’onore e sottolineando che questo premio è diverso da altri che ha vinto perché “l’impegno umanitario per sua natura non chiede ringraziamenti, è disinteressato. Essere gentili con qualcuno non è un talento; tutti possono farlo, è un dono che si fa”. La cantate ha sottolineato il lavoro che gli operatori umanitari a tempo pieno svolgono ogni giorno e che non viene riconosciuto, “e per questo ho dedicato la mia vita e ho deciso di condividere la mia visibilità per dare risalto su queste persone, perché desidero ardentemente vivere in un mondo in cui premiamo la bontà con la nostra attenzione”.
Dopo aver ricordato le organizzazioni guidate dai neri americani, a cui ha fatto una donazione di 250 mila dollari all’inizio dell’anno, Lizzo ha sottolineato ancora: “È facile fare la cosa giusta quando tutti ti guardano, è quello che fai in quei momenti in cui nessuno ti guarda che definisce chi sei e io continuerò a essere ciò che sono, indipendentemente da chi mi guarda. Continuerò a dare risalto alle persone che aiutano le persone perché se lo meritano. Continuerò ad amplificare le voci delle persone emarginate perché ho un microfono e so come usarlo. E continuerò a mettere in scena, a rappresentare e a creare spazi sicuri per le donne nere e grasse perché è quello che faccio, cazzo. È il mio scopo ed è un onore”.
All’evento, un folto gruppo di ballerine di Lizzo le ha consegnato il premio e molte hanno dichiarato il loro amore per lei, sottolineando la loro gratitudine per aver creduto nel loro talento e nel loro mestiere.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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