Michela Murgia, a Roma una folla commossa per l’ultimo saluto alla scrittrice

Il feretro è stato accolto dall'ovazione di tanti lettori, radunati alla Chiesa degli Artisti attraverso un gruppo Telegram da 600 iscritti. Un'ammiratrice espone lo striscione God save the queer, la scritta che aveva sull'abito di nozze

Di THR ROMA

C’è già una grande folla, in attesa della cerimonia, davanti alla Chiesa degli Artisti a Roma dove alle 15.30 si celebrano i funerali di Michela Murgia. Il feretro, appena arrivato, è stato accolto da un lunghissimo applauso, diventato un’ovazione, di tanti lettori che si sono organizzati per venire anche attraverso un gruppo Telegram con 600 iscritti dove hanno deciso di rendere omaggio alla scrittrice anche indossando una maglietta bianca. In chiesa i figli d’anima di Murgia e grandi amiche e colleghe come Chiara Valerio, Chiara Tagliaferri, Teresa Ciabatti. Ci sono anche Roberto Saviano, Paolo Repetto, Elly Schlein, Sandro Veronesi, Lella Costa Paola Turci e Francesca Pascale, Concita de Gregorio. Un’ammiratrice espone lo striscione God save the queer, la scritta che Michela Murgia aveva sull’abito di nozze.

Niente fiori in chiesa: solo composizioni vegetali, con mirto, carciofi, peperoncini, limone, secondo le sue volontà. Per questo – spiegano dal suo entourage – è stata rimandata indietro una corona inviata dal Comune. Ha scritto fino all’ultimo giorno: il suo nuovo libro, atteso a breve per Rizzoli, sarà dedicato alla genitorialità e alla famiglia, esperienza che lei, madre d’anima, ha vissuto fuori dai canoni della tradizione e ha plasmato in nome della libertà di scegliere chi si ama. Un atto politico, ancora una volta, a suggellare idealmente una vita in cui Michela Murgia, morta a 51 anni, non ha mai rinunciato a prendere posizione per la tutela dei diritti, a far sentire la sua voce contro il potere, a rivendicare la scelta di non piacere a tutti.

Michela “era con me quando nessuno c’era, in ogni udienza, a difendermi. Sapeva che questi governi stanno andando verso un buio di scelte autoritarie, che andavano disinnescate democraticamente. Anche quando era nel pieno del dolore non ha mai smesso di essere felice, di difendere i diritti, di scegliere da che parte stare. È l’esempio che ci ci ha dato ed è quello che dobbiamo continuare a fare”. Lo dice Roberto Saviano intervenendo in Chiesa a cerimonia conclusa, nello spazio per i ricordi, e poi parlando con i cronisti alla fine dei funerali di Michela Murgia che si sono celebrati alla Chiesa degli Artisti di Roma. Per Michela il senso di tutto era la condivisione, la scelta di non essere soli e non far stare soli. Ogni volta che ero in un momento difficile mi diceva ‘vieni qui'” ha detto in chiesa Saviano, che alla fine ha anche portato a spalla il feretro, insieme, fra gli altri, al marito della scrittrice Lorenzo Terenzi.

Con lei “ci siamo conosciuti e ci siamo uniti non per quello che abbiamo fatto, ma per quello che ci hanno fatto”. L’essere “bersaglio a lungo degli odiatori mediatici”, anche se “quelli che le hanno fatto veramente del male sono stati quelli che avevano un piede qui e lì, quelli non hanno preso posizione”. Michela “ha sempre scelto di stare dalla parte dei diritti e sapeva che per questo avrebbe pagato un prezzo”. La scelta di rendere pubblico il suo percorso nella malattia “è venuta anche “per far sentire meno solo chi stava vivendo la stessa situazione”.

“Abbiamo scelto questa pagina dal Vangelo di San Giovanni con Michela. Gesù è simboleggiato con la porta, cioè la soglia, quel luogo di passaggio che permette di attraversare lo spazio e andare oltre”. Lo dice Don Walter Insero nell’omelia ai funerali di Michela Murgia, in corso alla Chiesa degli Artisti a Roma. “Lei è nell’oltre, la sua anima è in viaggio verso il Padre non verso il nulla. Ha fatto tante battaglie e ha conservato le fede – aggiunge -. Ci ha lasciato questa testimonianza: è possibile amare nel dolore, salutare tutti e riconciliarsi con tutti”. In apertura della cerimonia don Insero ha anche letto un messaggio per la scrittrice del Cardinal Zuppi: “Il libro della sua vita non è finito, le sue pagine continuano a essere scritte con lettere d’amore. Lei lo ha scritto con passione”.

(ANSA)