Robert De Niro è tornato a testimoniare in tribunale martedì 31 ottobre riguardo alle accuse di discriminazione di genere e di ritorsione mosse contro di lui da un’ex dipendente. “L’intero caso è senza senso. È assurdo. Ma io sono qui!” ha affermato l’attore durante il confronto con l’avvocato della querelante.
De Niro si è spesso opposto alle domande e alle linee di interrogatorio invasive, in cui tra le altre cose gli è stato chiesto se avesse chiamato la sua ex dipendente, Graham Chase Robinson, mentre stava usando il bagno e se avesse dato ordine ai suoi avvocati di intentare lui per primo una causa contro Robinson, sapendo che avrebbe attirato l’attenzione della stampa e potenzialmente danneggiato la reputazione della donna.
“Smettetela, non volevo danneggiare nulla. Non ho tempo per questo”, ha affermato. E verso la fine dell’interrogatorio si è rivolto direttamente alla donna presente in aula, affermando: “Vergognati, Chase Robinson!”.
La denuncia di Graham Chase Robinson
Robinson, ex-vicepresidente della produzione e della finanza della Canal Productions, società di proprietà di De Niro, sostiene che l’attore le abbia rivolto “commenti volgari, inappropriati e basati sul genere”, l’abbia sottopagata in quanto donna e l’abbia fatta lavorare oltre il dovuto. Inoltre sostiene che anche dopo essere diventata dirigente le è stato chiesto di svolgere mansioni fuori dalle sue competenze, come rammendare i vestiti e fare il bucato, far recapitare drink su ordinazione dell’attore.
Nella testimonianza di martedì 31 ottobre, l’avvocato di Robinson ha anche affermato che l’attore l’ha chiamata due volte durante il funerale di un membro della famiglia. Fatto contestato da De Niro, che ha affermato di non sapere che lei fosse al funerale in quel momento.
L’interrogatorio ha riguardato anche le denunce che l’attore aveva presentato contro Robinson anni fa, sostenendo che la donna si era appropriata di fondi dell’azienda, tra cui cinque milioni di Delta SkyMiles maturati sulla carta American Express dell’azienda nei mesi precedenti alle sue dimissioni, rifiutandosi di restituirli dopo aver lasciato l’azienda.
Durante la testimonianza, le miglia aeree sono diventate un caso, con De Niro che ha chiesto più volte che gli venissero restituite: “È tutto quello che chiedo: di restituire le cose, di restituire le miglia aeree”, avrebbe affermato.
Le dichiarazioni durante il processo
Già nell’agosto 2019 la Canal Productions di De Niro aveva intentato una causa da 6 milioni di dollari contro Robinson presso il tribunale statale di New York, sostenendo che Robinson aveva abusato delle carte di credito aziendali e aveva guardato “ore e ore di programmi televisivi” mentre era in servizio. Le accuse erano state poi riproposte nel luglio 2021.
Durante il controinterrogatorio di martedì 31 ottobre De Niro ha ammesso che la sua società non ha una politica scritta su ciò che può o non può essere considerato spesa aziendale, piuttosto un codice d’onore e di buon senso. Infranto, secondo l’attore, da Robinson e dalle miglia aeree da lei utilizzate e dalle spese che De Niro ha ritenuto eccessive. “Un po’ di buon senso. Bisogna fare ciò che è corretto. Ciò che è giusto”, ha affermato l’attore.
Attriti personali
Per quanto riguarda le continue affermazioni secondo cui De Niro si sarebbe vendicato di Robinson dopo che la sua fidanzata Tiffany Chen avrebbe espresso la sua antipatia nei confronti della donna, la difesa ha mostrato dei messaggi tra De Niro e Chen in cui Chen diceva: “Se la tieni, alla fine io e te avremo dei problemi”.
Robinson è stata quindi rimossa da alcuni progetti personali, ma De Niro nega che Chen gli abbia dato un ultimatum per continuare a impiegarla a qualsiasi titolo. “Nessuno mi dice cosa fare nel mio ufficio, punto”, ha dichiarato.
Robinson si è dimessa nell’aprile 2019 e in seguito ha chiesto a De Niro due anni di liquidazione al suo attuale stipendio (300 mila dollari), oltre alla copertura delle spese mediche, una lettera di raccomandazione e un incontro con De Niro. L’attore non ha risposto e il suo team ha poi fatto causa a Robinson.
“Chi cazzo si crede di essere?”, si legge in un testo di De Niro sulla richiesta di buonuscita presentata martedì 31 ottobre. “Che fegato, che faccia tosta, che sfacciataggine. Pensa le sia tutto dovuto. Come si è permessa”.
Il processo dovrebbe continuare fino al 10 novembre.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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