Sean Penn sta con gli sceneggiatori. Gliel’hanno chiesto durante la conferenza stampa di Black Flies al festival di Cannes, e lui non ha avuto dubbi.
“Il settore sta mettendo a repentaglio gli scrittori e i registi da molto tempo”, ha risposto l’attore quando interpellato sull’argomento da un giornalista. “Appoggio pienamente la scelta degli sceneggiatori, ovviamente.”
“Ci sono un sacco di nuovi concetti che vengono tirati in ballo, tra cui l’uso dell’IA“, ha continuato. “Mi sembra un’oscenità umana che i produttori si oppongano a queste preoccupazioni”.
Penn ha poi dichiarato che l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), l’associazione di categoria dei produttori hollywoodiani in conflitto aperto con i sindacati, dovrebbe essere ribattezzata “la corporazione dei banchieri”. In realtà, durante la conferenza stampa, Penn ha detto “corporazione dei produttori” anziché “AMPTP”, ma il suo addetto stampa ha poi chiarito che intendeva riferirsi all’associazione di categoria degli Studios, e sembrava anche essere ciò che intendeva dal contesto.
L’attore di Black Flies ha dichiarato che “la prima cosa che dovremmo fare in queste conversazioni è cambiare nome all’AMPTP, e chiamarla per come si comporta, cioè la corporazione dei banchieri”. Ha poi aggiunto: “La situazione è difficile per tanti sceneggiatori e addetti ai lavori che non riescono a trovare un lavoro”.
Black Flies, il thriller con Sean Penn e Tye Sheridan
La discussione sulle controversie sindacali di Hollywood è stata una sorta di deviazione rispetto all’argomento della conferenza stampa, ovvero Black Flies. Il nuovo film del regista francese Jean-Stéphane Sauvaire, un ritratto cupo e coinvolgente dei paramedici di New York, che ha ricevuto una standing ovation di cinque minuti dopo la sua anteprima a Cannes. Il tema del sostegno ai lavoratori, tuttavia, era in sintonia con molti dei temi del film.
Adattato dall’omonimo romanzo del 2008 di Shannon Burke, Black Flies segue il tormentato paramedico esordiente Ollie Cross (Sheridan) durante i suoi turni di notte come primo soccorritore per le strade di Brooklyn, mentre cerca, a fatica, di studiare per gli esami di medicina.
Penn interpreta un soccorritore esperto, che prende Ollie sotto la sua ala protettrice mentre i due attraversano la città affrontando situazioni di ogni tipo. Un ritratto coinvolgente e iperrealistico dell’estenuante ed emotivamente logorante lavoro dei primi soccorritori. Il film funge anche da atto d’accusa contro la disuguaglianza e il fallimento dei sistemi di sicurezza sociale in America.
Traduzione di Pietro Cecioni
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