Stephen Amell ha chiarito alcuni elementi dei suoi controversi commenti sullo sciopero della SAG-AFTRA, il sindacato degli attori. Affidando il messaggio al suo account Instagram, il 42enne sembra cercare di rimangiarsi la dichiarazione “non sostengo lo sciopero” fatta durante un’apparizione al GalaxyCon di Raleigh.
“Comprensibilmente, ci sono state molte reazioni ai commenti che ho fatto questo fine settimana sul nostro sciopero”, ha scritto la star di Arrow e Heels. “Per garantire che non ci siano fraintendimenti sui miei sentimenti e sulle mie intenzioni, vi riporto ciò che ho effettivamente detto e il contesto in cui mi sono espresso, per evitare che i miei pensieri vengano involontariamente fraintesi. Sappiamo tutti che le parole possono essere estrapolate dal contesto e ho troppo rispetto per i miei colleghi sindacalisti per non chiarire le cose”.
Amell ha poi analizzato ciascuna delle sue citazioni:
1. “Sostengo il mio sindacato, sto dalla loro parte”.
“Non c’è bisogno di molta chiarezza: Il mio sostegno è incondizionato e sono al loro fianco”.
2. “Non sostengo lo sciopero”.
“L’uso a sproposito della parola “sostegno” è chiaramente in contraddizione con i miei veri sentimenti e con la mia enfatica dichiarazione di essere al fianco del mio sindacato. Ovviamente non mi piace scioperare. Non piace a nessuno. Ma dobbiamo fare quello che dobbiamo fare”.
3. “Penso che sia una tattica di negoziazione riduttiva e trovo l’intera faccenda incredibilmente frustrante”.
“Per farvi capire meglio: sono un attore e ho parlato davanti alle telecamere per oltre un’ora. Ero stanco, ma di certo non credo che questi problemi siano semplici. La nostra leadership ha un lavoro incredibilmente complicato e sono grato per tutto ciò che fa. Nonostante alcuni dei miei primi terribili lavori di recitazione, vi assicuro che non sono un robot. Da un punto di vista intellettuale, capisco perché stiamo scioperando, ma questo non significa che non sia emotivamente frustrante su molti livelli per tutte le persone coinvolte.
4. “Penso che il pensiero relativo a spettacoli come quello in cui mi trovo, che ha debuttato ieri sera, sia miope”.
“Quello che volevo dire: Niente dello sciopero è divertente, ma se posso fare autoironia per un momento, non ho idea di cosa volessi dire. Non ho idea di cosa stessi cercando di dire. Ma poi, come si fa a dire: “Penso che il pensiero…?”. Magari si trattava di un saluto venuto male alla troupe e al cast, che per me sono fondamentali. Sono molto triste per il fatto che non abbiamo la possibilità di celebrare uno show per il quale tutti noi, in senso figurato e io in senso letterale, ci siamo spezzati la schiena”.
Amell ha poi concluso: “Come ho detto fin dall’inizio, voglio assicurarmi che i miei pensieri e le mie intenzioni non vengano fraintesi. La situazione ricorda il proverbio “la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”, che a quanto pare, dopo aver letto alcuni commenti, è un luogo che molti di voi vorrebbero che visitassi. Tuttavia, almeno per il prossimo futuro, ho scelto di stare dalla parte del mio sindacato. Quando mi vedrete in un picchetto, vi prego di non tirare i pomodori troppo maturi”.
I commenti originali di Amell sono stati considerati tra i primi da parte di un attore a criticare lo sciopero, iniziato il 14 luglio dopo la scadenza del contratto della SAG-AFTRA e la sospensione delle trattative con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (associazione di categoria che rappresenta società di produzione televisive e cinematografiche, ndr).
La SAG-AFTRA non ha risposto a una richiesta di commento sulla dichiarazione di Amell.
Traduzione di Pietro Cecioni
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