È un momento d’oro quello che sta vivendo Valentina Romani, la Naditza della serie tv Mare Fuori e Emma, la figlia di Nanni Moretti nel suo ultimo film Il sol dell’avvenire, grazie al quale solcherà il suo primo red carpet di Cannes insieme a tutto il cast. “Dire che sono felice è riduttivo, sono emozionata, penso che mi renderò conto di tutto quello che mi sta succedendo tra un po’ di tempo”, ci racconta l’attrice mentre prepara il necessaire per affrontare la Croisette. “Cosa non mancherà nella mia valigia? Le casse per ascoltare la musica, in questo momento ho in loop Girls just want to have fun di Cindy Lauper, ma anche Lucio Dalla che amo tantissimo!”, ci risponde spiazzandoci.
Mi sarei aspettato risposte del tipo: l’asciugacapelli per via della sua lunga chioma, la trousse per il make up, il peluche portafortuna o il talismano della nonna. Invece porta sempre con sé le casse per ascoltare le canzoni che le piacciono ad alto volume, per la gioia dei suoi vicini di camera nell’hotel in Costa Azzurra.
Non ascolti la musica dagli auricolari, come fanno tutti quelli della tua età?
No, l’ascolto dalle casse. Appena mi sveglio oppure sotto la doccia, mentre mi preparo, in giro per casa.. insomma la ascolto sempre.
Sarai l’incubo di chi ti abita accanto o di chi dorme con te… Spero abbia almeno i tuoi stessi gusti musicali.
No, perché in questo momento sono sola. Adesso poi mi trovo nella mia adorata Puglia, dove sto girando un nuovo progetto, quindi il problema non si pone.
Sei a Trani per Gerri, una fiction Rai per la regia di Giuseppe Bonito…
Confermo. Ma non posso dire nulla.
Un’altra serie teen?
No, questa volta non è qualcosa di adolescenziale. È una storia per tutti.
In questo momento della tua vita sei felice?
Sì, molto. Sono felicissima.
È dovuto alle soddisfazioni professionali?
Non solo, anche a soddisfazioni personali. A piccole conquiste fatte a livello umano, sono contenta di tante cose, anche le più semplici. Ma soprattutto di avere accanto gli amici di sempre.
Te l’aspettavi tutto questo clamore?
No, assolutamente non me lo aspettavo. Io sono tendenzialmente un tipo molto positivo, diciamo che cerco di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno in tutte le situazioni. Questo fa sì che riesca quasi sempre a portarmi dietro il bello dalle esperienze che vivo, di qualsiasi tipo, lavorativo, di viaggio, personali. Spesso non ci rendiamo conto di quando siamo felici: se mi chiedi se questo è un momento felice ti dico di sì, perché ogni cosa, per quello che mi riguarda, è al proprio posto, e questo mi fa sentire serena.
Quanto conta essere per la prima volta a Cannes?
Sicuramente Cannes si prende una buona fetta di percentuale di contentezza, perché è un traguardo inaspettato, bello, che veramente accolgo con grande gioia. Mi fa sentire parte di qualcosa di grande.
Con quale look affronterai il red carpet?
Non te lo dico. Voglio che sia una sorpresa. Non voglio svelare nulla.
Dicci almeno come ti stai preparando…
Sarò a Cannes con il mio team, con la mia stylist e la mia truccatrice. Mi sto preparando bene, ma non so se c’è un modo giusto per fare queste cose. Io sono molto, molto emotiva, quindi mi lascio guidare da quello che sento e assecondo le mie emozioni. Quando mi viene da piangere per l’emozione, l’assecondo e piango. Quando mi viene da ridere o voglio condividere qualcosa, mi faccio delle lunghe chiacchierate con Giada (il suo ufficio stampa, ndr) e così cerco di prepararmi. Però alla fine non si è mai pronti davvero per esperienze simili.
Sulla Croisette per Il sol dell’avvenire
Come è stato partecipare al film di Nanni Moretti?
Guarda, è stata un’esperienza veramente unica: fin dall’inizio, fin dal giorno del provino. Ero davvero entusiasta, perché per me era l’occasione di incontrare un gigante del nostro cinema e lì per lì era quella la mia priorità: conoscerlo e farmi conoscere.
Qual è la prima persona a cui hai detto di aver superato il provino?
Quando sono stata scelta sono tornata a casa ed ero felicissima. E i miei genitori, in particolare mia madre, mi hanno detto: bene, siamo tutti felici, adesso però il film lo dobbiamo fare, non siamo neanche a metà di questo bellissimo percorso.
E quando è uscito nelle sale?
È molto bello vedere il successo che sta avendo il film. Mi scrivono molte persone che lo stanno amando, si stanno divertendo, si stanno commuovendo. Mi gratifica profondamente aver fatto parte di un’opera così prestigiosa, che unisce tanti sentimenti e tante persone anche di età diverse, dalle mie amiche agli amici dei miei genitori.
Come è stato lavorare con un cast così diverso dalla compagine di Mare Fuori?
Per me è stato un onore aver lavorato con Nanni Moretti, con Barbara Bobulova, Margherita Buy, Silvio Orlando, attori che ho sempre stimato moltissimo.
Anche stare sul set era diverso rispetto a quello della serie?
Nanni ha una grande cura per i particolari, per il dettaglio, nulla è lasciato al caso. Quando si lavora così è sempre un arricchimento. Ho appreso le differenze che ci sono tra un set cinematografico e un set televisivo, compreso il tempo tecnico. Ed è stata un’esperienza che mi ha arricchito anche da un punto di vista umano, non solo professionale. Faccio tesoro di questa grande esperienza che oggi mi accompagna e mi porta a Cannes.
È stato difficile calarsi nel personaggio della figlia di Nanni Moretti e Margherita Buy?
Ero molto a mio agio sul set. Se avevo delle domande, mi sentivo serena nel rivolgerle direttamente a Nanni. Non ho avuto difficoltà, perché sapevo che eravamo tutti lì con lo stesso intento, quello di fare un bel film, la missione era quella. Questo mi ha aiutato tanto, anche a sentirmi molto accolta all’interno di questa famiglia allargata.
Quanto c’era di te nel personaggio che hai interpretato?
Molto. Perché il personaggio ha la mia stessa età: è una giovane donna, una musicista, un’amante dell’arte, indipendente, non nevrotica. In un certo senso mi assomiglia.
Provavi soggezione quando recitavi con Moretti?
Ero molto serena. Ho sempre cercato di rimanere lucida e concentrata. Nanni è stato molto accogliente con me nelle scene che avevamo insieme. Mi sono trovata bene, non ne ero intimorita. Certo ero emozionata all’idea di poter avere questa opportunità, di avere delle scene con Nanni, anche per toccare con mano il grande cinema.
Eri una sua fan?
I film di Nanni Moretti li ho sempre visti, li ho sempre amati.
Cosa temi possa succedere a Cannes e cosa invece ti auguri accada?
Cosa temo? Ma niente, che cosa può succedere? Spero che succedano solo cose belle, il fatto di essere già lì tutti insieme mi rende orgogliosa, sono felice di essere al fianco di personaggi così rilevanti. Sarà una gran bella esperienza.
Valentina Romani, l’addio a Mare Fuori
Spero che non ti offenderai, ma guardandoti in Mare Fuori riuscivi a far passare l’essere stronza in qualcosa di empatico: è una tua caratteristica?
Non credo che sia una mia caratteristica, quindi ti ringrazio perché mi hai fatto un grande complimento. Io sono una persona tendenzialmente molto, molto, buona, però credo di avere un grande pregio: ho imparato molto presto a riconoscere chi ho davanti. Se davanti a me c’è una persona stronza lo capisco dagli occhi, dal modo di parlare.
Proprio come Naditza?
Sì, il personaggio di Mare Fuori era una ragazza con una disperazione interna talmente forte, talmente importante, che non si possono che perdonare i suoi tanti errori.
Cosa ti ha dato Mare Fuori, oltre a una grandissima popolarità?
Mi ha lasciato tanti spunti di riflessione. Mare Fuori racconta l’importanza di avere una seconda possibilità nella vita. È un insegnamento molto importante che spesso dimentichiamo. Siamo una società che fa fatica a dare seconde possibilità. Oggi siamo figli del tutto e subito e non ammettiamo errori. In realtà dare delle seconde possibilità è bello tanto quanto riceverle. Mare Fuori in questo è stata maestra, perché racconta di vite spezzate da errori che hanno voglia e bisogno di riscatto.
Un’altra protagonista della serie è Napoli. Come ti sei trovata?
È una città straordinaria, che amo moltissimo, e dove sono stata veramente tanto bene. Ho imparato perfino il napoletano.
E con i colleghi?
Ho legato molto con Carolina Crescentini, Massimiliano Caiazzo e Nicolas Maupas. Sono degli amici che mi porterò dentro per molto tempo. Sono degli attori che stimo, con i quali mi piace aver condiviso questa esperienza.
Hanno appena iniziato a girare la nuova stagione. Ti dispiace non farne parte?
Assolutamente sì, mi dispiace, perché devo moltissimo al mio personaggio. Ma penso che sia giusto così. Ed è proprio grazie a un progetto che ti lascia così tanto come Mare Fuori che senti poi il bisogno di andare a conoscere altre vite, altri personaggi, di andare a fondo di nuove storie, di andare incontro ad altre sfide.
Dunque è stato un divorzio consensuale?
Sì, credo di sì.
Potendo scrivere tu la sceneggiatura come la faresti continuare, chi faresti morire nell’ultima scena tra Don Salvatore, Carmine e Rosa?
Sicuramente non farei a meno di nessuno dei tre attori, perché hanno dato una prova di grande talento. Non so, forse avrei sparato un colpo a vuoto, un bel buco nel muro.
Come sei finita nel video Due di Elodie, in compagnia della famiglia Placido?
Mi ha chiamato il regista Giampaolo Sgura con cui avevo fatto un servizio fotografico, l’ho sempre adorato e gli ho detto subito sì. Sono partita per Milano, abbiamo fatto questa cosa in un giorno solo e basta, è stato molto divertente. Poi sono stata contenta di averlo fatto per Elodie, una cantante che in questo momento sta andando alla grande. La stimo molto, mi piace la sua musica, trovo che abbia grande carisma. Mi è sembrata un’occasione perfetta per fare una cosa bella e l’ho colta al volo.
Che musica ascolti di solito?
Mi piace ascoltare un po’ di tutto. Ho la musica di quando fuori piove e quella di quando c’è il sole, o quella da viaggio in macchina. Dipende un po’ dal mood. Penso che la musica sia una forma d’arte incredibile in cui possiamo sentirci meno soli. Amo assecondare il mio stato d’animo e ritrovarlo nella musica. Se, per esempio, sono triste non sentirò mai una canzone felice, al contrario di tante mie amiche.
In Francia è già uscita la serie tv dedicata a Brigitte Bardot dove interpreti Peggy, la sua controfigura. Com’è stata questa esperienza?
Molto divertente, perché mi sono misurata con una lingua che studiavo al liceo, anche se ho una zia e dei cugini francesi, quindi ha sempre fatto parte della mia vita. Speravo di usare prima o poi queste mie reminiscenze francesi per lavoro. È stata una bella occasione. Una serie che in Francia era molto attesa e che adesso stanno guardando in tanti.
Ti sei calata in un periodo che non hai vissuto…
Sì, ed è stato bello raccontare la vita di Brigitte Bardot. Ho girato tutta la serie con una parrucca bionda, mi sono trovata molto bene con i ragazzi sul set. Abbiamo girato principalmente a Saint-Tropez e qualche giorno anche a Parigi. Giulia, la ragazza che interpreta Brigitte, è una forza della natura: è stato molto divertente recitare insieme a lei alcune scene, adesso aspetto di vederla quando uscirà anche in Italia.
Che cosa ti ha colpito della vita di B.B.?
Sicuramente il carattere, così prorompente, lei è sempre stata un fiume in piena. È la cosa che più mi ha appassionata, insieme al fatto che sia una delle attrici più iconiche mai esiste che, a sua insaputa, dettava la moda e lanciava nuovi trend. Un fenomeno che a quei tempi fece scalpore, ma che rimase e tutt’oggi fa ancora parlare di sé.
Hai già pensato di trasferirti e accasarti a Parigi, come ha fatto Monica Bellucci con Vincent Cassel?
Intanto casa la devo trovare a Roma e mi sembra già un lavoro molto, ma molto difficile.
Non ti piacerebbe?
Cosa? Sposare Vincent Cassel? Per ora riesco a vedermi solo a Roma: è casa mia e cerco di godermela. Anche se in Francia ho lavorato benissimo e vorrei prepararmi meglio per avviare una carriera anche lì.
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