C’è una teoria errata, ma molto diffusa che viene ripetuta quasi ogni anno nel periodo degli Oscar: l’Academy non ama i film popolari. Certo, nei due decenni trascorsi dall’ultimo vero blockbuster ad aggiudicarsi il premio (Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re nel 2004), i vincitori sono stati film più seri, e considerati sicuramente “artistici”.
Ma dopo il clamore suscitato dalle bocciature de Il cavaliere oscuro e di Wall-E nel 2009 e l’espansione della categoria a dieci candidati, la selezione allargata ha visto film di grande successo commerciale come Avatar (e il suo sequel), Black Panther, Joker e Dune ottenere la nomination come miglior film, così come il biopic Bohemian Rhapsody, che ha incassato più di 900 milioni di dollari a livello globale.
Questi titoli non hanno vinto la statuetta più importante, ma sono stati premiati comunque in molte altre categorie. Il successo commerciale dell’attuale stagione cinematografica rappresenta quindi una sfida per i votanti più snob dell’Academy, o questo è un mito da sfatare? Lo si scoprirà con Barbie.
Barbie e gli Oscar
Ci sono alcune categorie degli Academy Awards in cui Barbie è un contendente di primo piano, in particolare quella della miglior canzone originale. Barbie: The Album ha ottenuto ben 11 nomination ai Grammy il 10 novembre, tra cui quella per il disco e la canzone dell’anno per What Was I Made For? di Billie Eilish e quella per la canzone dell’anno per Dance the Night di Dua Lipa (vedi la tavola rotonda di THR).
Agli Oscar Barbie potrebbe conquistare anche le categorie tecniche, in particolare per le scenografie visivamente straordinarie di BarbieLand, per i costumi impeccabili delle bambole e per l’elaborato trucco e parrucco (Margot Robbie, per il suo ruolo da protagonista, ha indossato numerose parrucche, con diverse tonalità di biondo per adattarsi alle palette dei suoi innumerevoli abiti).
Anche il tre volte candidato all’Oscar Rodrigo Prieto ha conferito gravitas allo stile visivo della pellicola, e Barbie è uno dei due film in lizza che potrebbero valergli la quarta (e forse quinta) candidatura in carriera per la miglior fotografia, visto che ha lavorato anche all’epico thriller di Martin Scorsese Killers of the Flower Moon.
Non c’è dubbio che la regista Greta Gerwig meriti tutto il clamore per aver portato la sua visione di Barbie, non solo rendendo il film un’importante proprietà commerciale per la fiorente divisione cinematografica della Mattel, ma anche ironizzando sull’azienda dietro l’iconica bambola, attraverso un divertente un messaggio femminista sotto tutta la sua plastica rosa.
Gerwig e l’Academy
Il film segna la terza collaborazione della regista con Noah Baumbach per la sceneggiatura. Sia Gerwig che Baumbach hanno ottenuto tre distinte nomination agli Oscar; entrambi i loro film autobiografici di formazione – Lady Bird di Gerwig e Il calamaro e la balena di Baumbach – hanno ricevuto la nomination per la miglior sceneggiatura originale, mentre Storia di un matrimonio di Baumbach e Piccole donne di Gerwig hanno concorso per la categoria miglior film nel 2020. E l’Academy è nota per favorire precedenti candidati e vincitori.
Robbie e Gosling, candidati due volte finora, sono inoltre in lizza rispettivamente come attrice protagonista e come attore non protagonista, avendo mostrato le loro doti comiche così come quelle drammatiche.
Tutti questi elementi, così come il fenomenale successo di Barbie al botteghino, con un incasso globale di 1,4 miliardi di dollari, rafforzano le possibilità della pellicola di Gerwig nella competizione per il miglior film. Il totale attuale è appena inferiore a quello di Top Gun: Maverick, che è stato premiato con una nomination come miglior film l’anno scorso e di cui Barbie potrebbe facilmente seguire la traiettoria.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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