Transformers – Il risveglio, il regista Steven Caple Jr.: “Il mio film è un omaggio agli anni Novanta”

Reduce dal successo di Creed II, il regista ha preso il posto di Michael Bay, che aveva diretto tutti i precedenti sei episodi del franchise escluso lo spin-off dedicato a Bumblebee, uscito nel 2018, di Travis Knight

NEW YORK – Sono molte le novità che Transformers – Il risveglio offre agli amanti della saga cinematografica di Optimus Prime, Bumblebee e degli altri Autobot. In arrivo sugli schermi italiani il 7 giugno, il nuovo blockbuster prodotto dalla Paramount e ispirato dai prodotti della Hasbro vede alla regia Steven Caple Jr.. Reduce dal successo di Creed II, il cineasta ha preso il posto di Michael Bay, che aveva diretto tutti i precedenti sei episodi del franchise (escluso lo spin-off dedicato a Bumblebee uscito nel 2018, opera di Travis Knight).

L’ispirazione per il film è arrivata da più direzioni – racconta Caple Jr. a THR Roma – Prima di tutto dal cartoon originale dei Transformers: volevo che l’estetica degli effetti speciali guardasse al design dei robot di quell’era. Poi ho attinto alle mie passioni, dalla musica all’abbigliamento. Cose che amavo da bambino, cui ho voluto rendere omaggio. Volevo che il pubblico sentisse di essere entrato in una capsula del tempo, vedendo un film ambientato negli anni Novanta”.

Quanto alla scelta di ambientare il film a New York, “l’ho fatto perché è una città con un carisma particolare, diverso da quello della solare Los Angeles, dove si ambientano gli altri film dei Transformers. Erano film limpidi, con ambienti scintillanti. Negli anni ‘90 avevamo più ombre. Genitori single, situazioni familiari complicate. Avevo voglia di metterle in scena nel contesto più adatto”.