La campagna promozionale di Barbie è stata una delle più caotiche della storia del cinema. Dalla prima immagine della bionda Margot Robbie in una Corvette, in poco più di un anno il team di Barbie ha eretto ville rosa shocking a Malibu, fatto rigirare Stanley Kubrick nella tomba, lanciato una linea di Crocs, scatenato crisi geo-politiche nel Sudest asiatico e crisi esistenziali nelle frange femministe. C’è voluto il gigantesco sciopero degli attori hollywoodiani per fermare questa maratona di follia. Barbie uscirà negli Stati Uniti lo stesso giorno del nuovo film di Cristopher Nolan, Oppenheimer, in una festa nazionale ormai battezzata “Barbenheimer”. Se è vero che Nolan dalla sua ha avuto l’atomica, la campagna militare di Barbie ha schierato un’arma ben più devastante: il Ken di Ryan Gosling.
Addominali scolpiti e capello platinato
Tutto è cominciato a giugno 2022. Addominali scolpiti, gilet di jeans, mutande griffate “Ken” con il font di Calvin Klein, capello platinato, lo sguardo non esattamente malandrino di Ryan Gosling: la prima immagine ufficiale di Ken veniva rilasciata. Le foto promozionali dovrebbero servire a capire il tono e lo stile di un film: la foto di Ken faceva chiedere “ma che razza di film sarà questo Barbie?”.
Quella di Ryan Gosling è stata una grande parabola. Quale attore avrà mai sognato di interpretare Ken? Arruolato dubitoso nell’esercito rosa della regista Greta Gerwig, Ryan Gosling è diventato il suo soldato scelto, il più fido guerriero, pronto a gettarsi a capofitto nella mischia. Al talk show di Jimmy Fallon, Gosling ha raccontato della visione celeste che lo ha spinto ad accettare la chiamata: “È la miglior sceneggiatura che abbia mai letto. Sono uscito nel cortile dietro casa e sai dove ho visto Ken? A pancia sotto nel fango, accanto a un limone schiacciato. Ho mandato la foto a Greta e le ho detto: sarò il tuo Ken. Perché la sua storia deve essere raccontata”.
Gosling “kennava” notte e giorno
Comincia così un press tour di deliri. «Non ero sicuro di riuscire a farcela, ma ho deciso che avrei kennato con tutto me stesso. Kennavo la mattina, kennavo la notte. Se devo essere sincero, sto kennando un po’ anche adesso». Gosling è riuscito a trovare le forze solo grazie al lavoro di squadra: «Ogni giorno sul set Margot lasciava un regalo con un fiocco rosa, da Barbie a Ken. Erano tutti regali legati alla spiaggia: delle conchiglie, un bigliettino con su scritto “Pray for surf”. Perché il lavoro di Ken è solo la spiaggia. Non ho mai capito bene che cosa significhi. Ma avevo l’impressione che, attraverso questi regali, Barbie stesse cercando di aiutare Ken a capire».
E così sulle passerelle, mentre Robbie sfoggiava la più sconcertante serie di abiti rosa, Gosling cercava di essere la miglior spalla possibile, sfoggiando un umorismo finora tenuto quasi nascosto. Ai critici, Gosling ha detto: «Non ve ne è mai fregato niente di Ken. Ed è proprio questo il punto. Se mai vi fosse fregato qualcosa di Ken, sapreste che a nessuno frega niente di Ken. La vostra ipocrisia è palese».
Come il suo Ken, Gosling è fragile: “Fino ad oggi avevo visto Ken solo da lontano. Non l’avevo mai vissuto. Non avevo creduto nella mia Kenergia. Non la sentivo”.
Vedi alla voce “Kenergia”
La Kenergia è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco: «Non abbiamo i fondi per la ricerca. Sappiamo che esiste. Speriamo che questo film stimoli la conversazione, così da avviare una raccolta fondi per scoprirla». Forse l’unica maniera per potersi presentare al mondo dopo aver interpretato il fidanzato di Barbie è crederci con tutto te stesso. Perdere il senno per il bene della pubblicità. Un sacrificio, Ryan, che non sarà dimenticato.
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