Nell’anno che celebra l’ottantesimo anniversario dalla nascita, e a pochi giorni dai venticinque anni dalla sua morte, avvenuta il 9 settembre del 1998, arriva su Rai1 in prima serata, mercoledì 13 settembre, il docufilm dal titolo Lucio per Amico. Ricordando Battisti.
“Quando ho iniziato questo lavoro da grande appassionata di Lucio Battisti – racconta all’Ansa Maite Carpio, che ha ideato e scritto il docufulm, prodotto da Garbo Produzioni in collaborazione con Rai Documentari – mi sono chiesta cosa avrei potuto raccontare di nuovo su di lui che non si conoscesse già. È stata una sfida ed abbiamo fatto un grandissimo lavoro sugli archivi anche internazionali per recuperare materiale inedito, come alcune sue apparizioni in Spagna e in Germania o alcuni filmati in Super8 del suo primo tour con Roberto Matano. Da documentarista, il valore aggiunto è stato raccogliere in un solo prodotto ciò che è sparso in tanti piccoli contributi”.
Ma Lucio per Amico non è solo una galleria di vecchie immagini ormai sfocate nel tempo, è il ricordo vivido di chi ha segnato la storia della musica italiana, è il racconto dell’avventura umana e artistica di Battisti, anche attraverso la parole di chi lo ha conosciuto, primo fra tutti Mogol, il compagno d’arte e d’avventura.
“Mi interessava molto la parte più intima di Battisti, indagare il rapporto con Mogol – racconta ancora Carpio – e perché si interrompe. Il loro è stato un grandissimo incontro, magico e unico nella storia della musica. Forse solo John Lennon e Paul McCartney possono essere comparati a loro: non c’è Battisti senza Mogol e viceversa. Dopo la rottura, la seconda vita di Battisti che inizia a collaborare con Pasquale Panella rimane meno conosciuta”.
E ancora le testimonianze di Pietruccio Montalbetti, Roby Matano, Gianni Dall’Aglio, Mario Lavezzi, Franco Daldello, Mara Maionchi, Caterina Caselli, Adriano Pappalardo, Franco Mussida e Tony Cicco: ognuno di loro accompagna lo spettatore alla scoperta del mistero Battisti, figura centrale della cultura musicale di un intero Paese, che ha rifiutato lo stardom e la visibilità per rimanere fedele a sé stesso.
“Manca la famiglia, che da tempo ha una posizione molto coerente: non esporsi, non parlare e preservare anche il suo patrimonio musicale. Tengono viva la volontà di Battisti che ad un certo punto decise di ritirarsi dalle scene”. A scandire il racconto del docufilm, le canzoni che hanno rivoluzionato il panorama musicale italiano, molte eseguite dalla voce dello stesso Battisti, altre con le performance esclusive di Gianluca Grignani, Noemi, Giovanni Caccamo e Giusy Ferreri.
Sotto la direzione artistica del Maestro Enrico Melozzi, interpreteranno, ognuno con il proprio stile unico e personale, quattro canzoni (Il tempo di morire, Amarsi un po’, Emozioni e Io Vivrò). “Perché le sue canzoni sono ancora di grandissima attualità e per tutte le generazioni a seguire Battisti è stato un punto di partenza imprescindibile. Tutti sanno di doversi misurare con quello che ha fatto lui, sia per la parte interpretativa che per quella compositiva. Ha lasciato un’eredità incredibile”.
(Ansa)
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