“Siamo preoccupati per il futuro del nostro settore”, scrivono i documentaristi in una lettera aperta indirizzata al ministro Sangiuliano, alla luce delle recenti inchieste sui tagli di circa 100milioni di euro al dicastero della cultura e al tax credit per il cinema e l’audiovisivo.
“Il documentario italiano – continua la lettera – è un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale, è una presenza costante e acclamata nei festival internazionali”. E continua: “La situazione per i documentaristi indipendenti è preoccupante: i fondi per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione sono praticamente inesistenti per il documentario, rendendo quasi impossibile sostenere una professione in questo campo”.
Tra gli oltre 180 firmatari compaiono anche Marco Visalberghi, produttore del film vincitore del Leone d’Oro alla 70esima Mostra del Cinema di Venezia 70 Sacro GRA; Federica Di Giacomo, regista vincitrice della sezione Orizzonti a Venezia 73 con Liberami; Agostino Ferrente, regista di Selfie, premio David per il miglior documentario nel 2020, e di L’Orchestra di Piazza Vittorio, ed Enrico Parenti, che assieme a Stefano Liberti hanno diretto il documentario Soyalism.
“Chiediamo una redistribuzione dei fondi della cultura con una specifica sezione del ministero dedicata al documentario”, propongono gli addetti ai lavori, “che ha un processo creativo e produttivo molto differente dal cinema di finzione”.
The Hollywood Reporter Roma pubblica qui di seguito la lettera nella sua interezza, compresi i nomi dei firmatari.
Lettera aperta dei documentaristi
Siamo un gruppo significativo di documentaristi indipendenti italiani e lanciamo questo appello pubblico in un periodo critico, aggravato dai recenti tagli finanziari annunciati dal Ministro Sangiuliano. Queste misure infatti hanno ulteriormente intensificato le preoccupazioni riguardanti il futuro del nostro settore.
Desideriamo evidenziare come, negli ultimi anni, il Ministero della Cultura abbia favorito in modo marcato il cinema di finzione, sia in termini di contributi selettivi, sia per quanto riguarda il Tax Credit, nel quale il documentario ha ottenuto soltanto il 6% nel 2022. Parallelamente, il nuovo Contratto di Servizio della RAI per il 2023-2028 non ha finora definito un ruolo specifico e chiaro per il documentario, rischiando di escluderlo completamente dalle future produzioni e diffusioni per i prossimi 5 anni.
Molti colleghi, dirigenti e responsabili politici al di fuori della comunità dei documentari non sono a conoscenza della crisi in corso. L’idea di un’età d’oro del documentario è un mito alimentato dalle piattaforme streaming. Queste tendono a focalizzarsi però su temi popolari come il crimine o le celebrità, spesso attraverso case di produzione con legami stranieri che, è importante notare, hanno ampio accesso ai finanziamenti pubblici.
L’essenza del documentario indipendente, che si concentra su temi sociali, culturali e politici cruciali, rischia di essere soffocata. La situazione per i documentaristi indipendenti è preoccupante: i fondi per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione sono praticamente inesistenti per il documentario, rendendo quasi impossibile sostenere una professione in questo campo.
Nonostante gli ostacoli, continuiamo ad alimentare la cultura e il dibattito sociale attraverso il nostro lavoro. I documentari indipendenti non solo sfidano i pregiudizi ma rappresentano un pilastro fondamentale per una democrazia sana, fornendo una prospettiva critica spesso assente nei media mainstream.
Il documentario italiano, un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale, è una presenza costante e acclamata nei festival internazionali, conquistando ogni anno premi e riconoscimenti di rilievo nel mondo dei festival del documentario e del cinema. Questo dimostra l’importanza e la rilevanza del documentario italiano sul palcoscenico globale, nonostante gli investimenti esigui rispetto ai film di finzione. È inoltre un settore composto perlopiù da piccole case di produzione che frequentano i mercati internazionali, spesso unica forma di finanziamento possibile.
Chiediamo una redistribuzione dei fondi della cultura con una specifica sezione del Ministero dedicata al documentario, che ha un processo creativo e produttivo molto differente dal cinema di finzione. In aggiunta, sollecitiamo Rai e Rai Cinema a sviluppare un piano ben definito per il settore documentaristico, accompagnato da un budget annuale dedicato e da un processo trasparente per la selezione dei progetti.
Firmatari
- Enrico Parenti
- Susanna Trojano
- Jesus Garces Lambert
- Emma Rossi Landi
- Sabrina Varani
- Leonardo Cinieri Lombroso
- Marcantonio Graffeo
- Nina Baratta
- Francesco Cordio
- Michela Occhipinti
- Silvia Pizzetti
- Luisa Passalacqua
- Valentina Pellitteri
- Luca Mandrile
- Beppe Leonetti
- Giusy Buccheri
- Matteo Fusacchia
- Michele Citoni
- Eleonora Marino
- Alessandro Marinelli
- Piero Muscarà
- Eleonora Zamparutti
- Olmo Parenti
- Laura Bellucci
- Peter Ranalli
- Valerio Cruciani
- Désirée Marianini
- Eleonora Orlandi
- Bartolomeo Pampaloni
- Christian Carmosino Mereu
- Chiara Bellini
- Gino Clementi
- Edoardo Montanari
- Ernesto Pagano
- Mario Balsamo
- Maura Morales Bergmann
- Luigi Maria Perotti
- Lorenzo Pallini
- Lucio Mollica
- Giovanni Filippetto
- Alessandra Bruno
- Mariangela Barbanente
- Marco Neri
- Fabrizio Nacciareti
- Alessandro Toscano
- Raffaello Rossini
- Marco Rizzo
- Luca Criscenti
- Alessandro Fabrizi
- Hakim Zejjari
- Emiliano Martina
- Emanuela Tomassetti
- Stefano Liberti
- Francesco Medosi
- Valeria Brigida
- David Chierchini
- Silvia Boccardi
- Marco ruperto
- Serena Del Prete
- Daniela Ceselli
- Florencia von Teuber
- Luca Gennari
- Antimo Campanile
- Marco Visalberghi
- Silvia Sherin Salvetti
- Stefano Petti
- Diego D’Innocenzo
- Michele Aiello
- Maud Corino
- Desideria Rayner
- Chiara Russo
- Matteo Calore
- Stefano Collizzolli
- Giuseppe Vaiuso
- Marzia Mete
- Luca Immesi
- Iacopo Zanon
- Irene Dorigotti
- Federico Savonitto
- Luca Ciriello
- Jan Stöckel
- Davide Gambino
- Gianfilippo Pedote
- Luisa Izzo
- Francesco Bonsembiante
- Bernardo Giannone
- Stefano Centini
- Marco Zuin
- Danny Biancardi
- Marco Serrecchia
- Milena Fiore
- Sofia Merelli
- Marco Pavan
- Vania Del Borgo
- Giovanni Bucconimo
- Benedetta Valabrega
- Marco Bertozzi
- Valeria Adilardi
- Laura Romano
- Luca Ricciardi
- Mauro Vicentini
- Flavia Pasquini
- Tiziano Locci
- Alessia Buiatti
- Lorenzo Conte
- Aline Hervé
- Bernadette Vespaziani Reginato
- Alessandro Galassi
- Veronica Orrù
- Alessandro Aniballi
- Chiara Gherarducci
- Silvana Costa
- Greta De Lazzaris
- Francesco Montagner
- Andrea Mura
- Catherine Mc Gilvray
- Marco Leopardi
- Daniele Gaglianone
- Claudio Casazza
- Stefano Barabino
- Stefano Cravero
- Enrico Bisi
- Davide Barletti
- Paolo Ferrari
- Silvana Profeta
- Gabriele Marroni
- Emanuele Gerosa
- Barbara Iannarilli
- Carlo A. Bachschmidt
- Federica Di Giacomo
- Morena Terranova
- Dunja Lavecchia
- Luciano D’Onofrio
- Paolo Santolini
- Marco Pasquini
- Umberto Migliaccio
- Irene Ammaturo
- Emanuele Vernillo
- Alessandro Cassigoli
- Mariano Peluso
- Agostino Ferrente
- Beatrice Segolini
- Gabriella Cosmo
- Riccardo Biadene
- Simona Messina
- Fabiana Sargentini
- Jacopo Quadri
- Georg Zeller
- Alberto Vendemmiati
- Heidi Gronauer
- Giuseppe Gori Savellini
- Alberto Nerazzini
- Niccolò Bruna
- Matteo Luciani
- Daniel Mazza
- Ilaria Fraioli
- Paolo Pisanelli
- Teresa Paoli
- Daniele Coluccini
- Andrea Mancori
- Donato Dallavalle
- Silvia Giulietti
- Daria Akimenko
- Mattia Colombo
- Raffaele Rago
- Souheila Soula
- Veronica Scotti
- Enrico Maisto
- Francesco Clerici
- Beniamino Barrese
- Lorenzo Scurati
- Davide Fois
- Christian Letruria
- Martina Tarozzi
- Jacopo Loiodice
- Gustav Hofer
- Luca Ragazzi
- Giorgio Bosisio
- Enrico Masi
- Alessandra Lancellotti
- Stefano Migliore
- Giuseppe Lanteri
- Ludovica Fales
- Marco Rovetto
- Andrea Camuffo
- Gianpaolo Bigoli
- Mariachiara Illica Magrini
- Francesco Di Martino
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