“Vivere in guerra vuol dire che ogni volta che esci dalla porta di casa e saluti la tua famiglia potrebbe essere l’ultima. Nessuno merita di trovarsi in una situazione del genere. Per questo sono fuggita dalla Siria. Perché non avevo più una casa”. A parlare in questa intervista a The Hollywood Reporter Roma (qui l’articolo) è Sara Mardini, che nel 2015 insieme alla sorella Yusra salvò 18 persone spingendo a nuoto un barcone alla deriva fino alla spiaggia di Lesbo.
Per aver accolto e aiutato i migranti sempre a Lesbo, Sara è stata arrestata dalle autorità greche e messa sotto processo, mentre Yusra è diventata una nuotatrice olimpionica. Ambedue sono testimonial del diritti dei migranti, ambedue insistono a far sentire la loro voce.
L’autorevole magazine americano Time le ha inserite nella lista delle 100 persone più influenti del 2023. La loro storia è raccontata da due film, Le nuotatrici, che potete vedere su Netflix, e Gegen den Strom (Contro la corrente), un documentario firmato da Charly Wai Feldman che a partire dalla Germania, paese che ha accolto Sara, sta facendo cominciando a far parlare molto di sé. “Oggi il Mediterraneo è un cimitero, un comandamento di morte”, racconta Sara alle telecamere di The Hollywood Reporter Roma.
Il suo è un grido forte e potente contro l’assuefazione che permette il naufragio di migliaia di persone – ogni anni, ogni mese – nelle acque del Mediterraneo. Per questo Time le giudica “icone” nella lotta contro i pregiudizi, un impegno costante contro chi rifiuta il salvataggio in mare e lo criminalizza.
La loro storia di solidarietà e sopravvivenza ha colpito l’immaginario di molti, la loro forza gentile la rintracci anche in questo dialogo essenziale e potentissimo e comprendi come le loro azioni e le loro parole le abbiano rese per Time due delle 100 persone più influenti del 2023. Prima di Pedro Pascal e Re Carlo d’Inghilterra.
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